Il capo della National Intelligence americana, James Clapper, ha rilasciato un comunicato attraverso il quale le autorità a stelle e strisce tentano di chiarire cosa c’è davvero dietro il programma PRISM e quali sono le finalità delle attività spionistiche condotte dalla NSA nei confronti dei cittadini.
Nel documento si legge che PRISM non è un programma di data mining. È un sistema del governo utilizzato per facilitare la raccolta, legalmente autorizzata, di informazioni di intelligence straniera da fornitori di servizi di comunicazione elettronica. Tutto sotto la supervisione del tribunale. Come già anticipato dal Presidente Obama nei giorni scorsi, si tratta di un sistema discusso pubblicamente sin dal 2008 presso il Congresso degli Stati Uniti.
Il Governo degli Stati Uniti – viene precisato nel comunicato rilasciato da Clapper – non ottiene unilateralmente informazioni dai server dei fornitori di servizi di comunicazione elettronica. Tutte le informazioni vengono ottenute previa l’approvazione della Corte e con la conoscenza del fornitore sulla base di una direttiva scritta del procuratore generale e il direttore della National Intelligence. In breve, quello che conosciamo come PRISM facilita l’acquisizione mirata di informazioni di intelligence riguardante obiettivi stranieri situati al di fuori degli Stati Uniti sotto la supervisione della Corte. I Service Provider forniscono informazioni al governo quando sono legalmente tenuti a farlo.
Viene inoltre ribadito che la Sezione 702 del Foreign Intelligence Surveillance Act (l’atto che consente queste attività di controllo) non consente di spiare i cittadini USA entro e al di fuori dei confini nazionali e che tutte le informazioni raccolte non vengono chiuse in un cassetto ma sono sottoposte a un ampio regime di sorveglianza con la supervisione di rami degli organi esecutivi, legislativi e giudiziari.
Questa è la spiegazione ufficiale di PRISM (e dintorni) fornita dalle autorità americana, ma quasi inutile dire che oltreoceano già si parla di minimizzazioni e di verità annacquate allo scopo di placare le polemiche.
D’altronde solo poche ore fa sono emerse delle slide che sembrerebbero contraddire quanto dichiarato sia dalle autorità statunitensi sia dalle Web companies coinvolte in PRISM: la NSA avrebbe infatti collezionato i dati direttamente dai server di Microsoft, Yahoo, Google, Facebook, PalTalk, AOL, Skype, YouTube ed Apple e non avanzato specifiche richieste super-controllate ai Service Provider, come sostenuto nelle carte ufficiali. Insomma, c’è ancora molto da chiarire.
[The Verge] [Photo Credits | Chairman of the Joint Chiefs of Staff]
#1TheQ.
quindi flame la superbotnet a che serviva?!