L’avventura di RockMelt giunge al suo capolinea. Il social browser lanciato nel 2010 da Marc Andreessen, il papà di Netscape, non ha avuto il successo sperato e così verrà tolto dalla circolazione per trasformarsi in qualcosa di completamente diverso.
A partire dal 31 luglio, non sarà più possibile effettuare il login nel browser e RockMelt da clone social di Chrome diventerà un aggregatore di feed in stile Flipboard accessibile da browser o smartphone tramite applicazioni dedicate (per iOS e Android). Per accedere al servizio, è possibile usare il proprio account Facebook o sfruttare i pulsanti per il login tramite Twitter e account Google.
Per rendere meno traumatico il cambio per gli utenti di vecchia data, lo staff di RockMelt ha preparato alcune pagine di spiegazioni in cui viene illustrato come comportarsi in vista della “morte” del browser e come esportare i dati da quest’ultimo per poi esportarli in Chrome, Firefox o altri navigatori Web.
Che dire? Noi avevamo intravisto delle potenzialità interessanti in questo progetto. L’integrazione del browser con i social network, ed in particolar modo Facebook, era ben costruita e aiutava a districarsi meglio tra amici, messaggi e notifiche, ma evidentemente ciò non è bastato per trasformare RockMelt in una reale alternativa a Chrome.
Speriamo solo che lo stesso destino, visto il recente passaggio al motore di Chromium, non tocchi anche ad Opera. Sarebbe un durissimo colpo per un mercato, come quello dei browser, sempre più omologato e povero di progetti audaci.
#1Anima
Sono stato uno dei primi ad utilizzarlo sin dalla primissima beta ed era veramente un buon progetto o almeno così pareva in principio.
Era chrome con l’aggiunta di molte funzioni social davvero interessanti.
A queste però si aggiungevano spesso instabilità varie e bug che rendevano la vita degli utilizzatori veramente complicata a volte.
Ad esempio per 2 o 3 release capitava che mettendo il cursore nell’angolo alto a sinistra del browser, il programma si chiudesse.
In altre release una volta chiusa una sessione spesso al riavvio venivano chiuse tutte le tab aperte senza un perché.
Le chat integrate erano del tutto inaffidabili e non era detto che i messaggi scritti e ricevuti fossero effettivamente tutti quelli spediti(una volta mi ha persino causato una lite con una persona questo problema).
Alla fine dei conti l’abbandono è stato un passo obbligato, così come questa chiusura è diventata inevitabile.
#2TheQ.
ennesima dimostrazione del fallimento dei social network (i 9000 nati dopo i 2-3 più noti), con Confindustria che tutt’oggi sperpera denaro in progetti social-ITC come avessero un futuro.