A giugno dell’anno corrente un gruppo di ricercatori del Georgia Institute of Technology aveva messo in evidenza quanto i cellulari di ultima generazione potessero essere vulnerabili ponendo l’accennato su una falla hardware scovata durante l’utilizzo dei cavi Lightning.
In occasione dell’ultima conferenza Black Hat i ricercatori hanno infatti dimostrato la possibilità di iniettare del codice malevolo in iOS utilizzando un apposito caricatore modificato ribattezzato con il nome di Mactans.
Nel dettaglio, utilizzando un cavo Lightning con circuiti di controllo opportunamente modificati in poco meno di un minuto un eventuale malintenzionato potrebbe bypassare le barriere software alla connettività seriale di un iPhone o di un iPad ed iniettare del codice malevolo nell’iDevice passando come un programma di legittima installazione.
La quarta beta di iOS 7 mette però fine alla grave problematica. Con l’ultima beta della nuova versione del sistema operativo per iDevice la falla è stata infatti risolta.
A rendere nota la buona nuova è stata, nel corso delle ultime ore, la stessa Apple che ha inoltre provveduto a ringraziare gli esperti del Georgia Institute of Technology per il contribuito dato.
La problematica per il momento può affliggere tutti gli iDevice basati su iOS 6 e dotati di connessione Lightning anziché il tradizionale cavo dock ma c’è davvero ben poco di cui preoccuparsi considerando che i dispositivi attualmente in commercio e con tale porta saranno aggiornabili ad iOS 7. Il nuovo sistema operativo mobile di casa Apple è al momento tra le mani degli sviluppatori ma al rilascio su larga scala non dovrebbe volerci molto (probabilmente a settembre).
Il bug, comunque, sino a questo momento non è mai stato sfruttato per la messa a segno di crimini informatici.
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