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Google Glass, banditi in un locale di Seattle per tutelare la privacy

 
Martina Oliva
30 Novembre 2013
2 commenti

Google Glass, banditi in un locale di Seattle per tutelare la privacy

Il binomio Google Glass e privacy è oramai sulla bocca di tutti già da qualche tempo e proprio le questioni legate alla tutela degli utenti potrebbero andare ad incidere in negativo sulla commercializzazione dei chiacchieratissimi occhiali per la realtà aumentata di Google.

Per il momento, comunque, i Google Glass sono disponibili soltanto in versione per sviluppatori ma al fine di evitare future e spinose polemiche c’è chi, oltreoceano, ha già deciso di iniziare a “mettere i puntini sulle i” in fatto di tutela della privacy bandendo il dispositivo all’interno della propria attività.

L’esperienza e la testimonianza di Nick Starr, un ingegnere di rete residente a Seattle, è decisamente esplicativa in tal senso. Mediante un apposito post su Facebook Starr ha infatti raccontato di aver dovuto abbandonare il Lost Lake Cafe & Lounge, il locale in cui la scorsa settimana aveva scelto di cenare, proprio a causa dei Google Glass. Il titolare del locale ha infatti stabilito di non servire i clienti che si presentando indossano gli occhiali per la realtà aumentata di big G.

Ieri sera io e il mio collega siamo andati a cena al Lost Lake Cafe & Lounge. Ci siamo stati diverse volte per colazione o happy our. Ogni volta sono entrato indossando Google Glass e, spesso, lo staff mi ha chiesto cosa fosse o di poterlo provare. Ieri invece, siamo arrivati e ci siamo seduti in un tavolo al centro del ristorante. Abbiamo iniziato a sfogliare i menu quando una dipendente è arrivata per dirmi che l’altro ristorante del proprietario non permette l’utilizzo di Google Glass. Li avrei dovuti togliere o lasciare il locale.

Il titolare del locale, è opportuno sottolinearlo, è David Meinert ovvero colui che gestisce anche il 5 Point Cafe, già salito agli onori della cronaca per l’introduzione di un regolamento ad hoc che, appunto, proibisce l’ingresso a coloro che indossano i Google Glass.

Interpellato in merito alla vicenda da Forbes Meinert ha spiegato il suo astio nei confronti dei Google Glass chiamando in causa, appunto, la privacy dei suoi clienti.

È una questione di privacy. Una cosa è tirare fuori la fotocamera per immortalare un momento: le persone se ne accorgono e possono uscire se vogliono. Con Glass però non si ha la possibilità di farlo. Vogliamo che i nostri clienti si sentano a loro agio, non come se fossero continuamente osservati.

Nonostante le spiegazioni Starr si è però interrogato circa le eventuali similitudini che intercorrono tra l’utilizzo dei Google Glass e quello degli smartphone il cui impiego viene incitato dallo stesso Lost Lake Cafe & Lounge per fotografare le pietanze servite in modo tale da poterle poi condividere su Instagram.

[Photo Credits | Flickr]

Via | The Verge

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Commento

  • #1Dr. Fernando Bellizzi

    Se è un locale pubblico, per tutelare la mia privacy vado nel privè o non ci vado proprio nel locale pubblico! Diverso il discorso per una situazione privata o per un club, in cui posso pure imporre un divieto.

    30 Nov 2013, 11:46 am Rispondi|Quota
  • #2Dan

    Credo sia solo una trovata per pubblicizzarsi…
    Questo non fa altro che rallentare lo sviluppo di nuove tecnologie…

    30 Nov 2013, 3:51 pm Rispondi|Quota