Perché i Chromebook fanno tanto paura a Microsoft, fino a spingerla alla realizzazione di una campagna “denigratoria” studiata ad hoc? La risposta, probabilmente, ce la dà uno studio appena pubblicato da Futuresource Consulting, secondo il quale nel mercato scolastico K-12 – che negli USA comprende le scuole primarie e secondarie – i notebook di Google sono passati da una quota di mercato dell’1% ad una del 19% in appena due anni.
Al contempo – ed è qui che il colosso di Redmond ha fiutato il pericolo – la share di Windows nel medesimo campo è scesa dal 47,5% al 28%. Perfino iPad “dà segni di stagnazione” secondo quanto si legge nel report di Futuresource Consulting e questo significa che sono proprio i Chromebook il prodotto vincente di questi ultimi mesi nel mercato educational.
A corroborare questa tesi ci sono anche i dati raccolti dall’analista Rajani Singh di IDC che ha parlato di una crescita importante dei Chromebook in ambito universitario, ma in questo caso i numeri sono meno precisi. Fatto sta che anche al di sopra del target K-12 i portatili di “big G” cominciano ad avere il loro bravo seguito.
E a cosa porterà questa crescente diffusione dei “Google-book”? Chi può dirlo… intanto c’è chi ipotizza la realizzazione di un iPad Pro da parte di Apple, con schermo più ampio e tastiera, per ravvivare il mercato scolastico e non mollare troppi centimetri al colosso di Mountain View. Al momento, però, si tratta solo di rumor.
[BGR]