Siamo costretti a parlare ancora di Web tax, per fortuna con un risvolto positivo, o parzialmente positivo, questa volta.
Come molti di voi ben ricorderanno, la legge promossa dal Presidente della commissione bilancio della Camera, Francesco Boccia, che imponeva alle aziende italiane di acquistare pubblicità e link sponsorizzati solo da soggetti titolari di Partita IVA italiana, era stata prima approvata e poi rimandata a luglio.
Peccato che questo rinvio fu introdotto in fretta in furia nel cosiddetto decreto salva-Roma (quindi fuori contesto) e che il Governo del neo-primo ministro Renzi abbia deciso di annullare tale decreto per realizzarne uno nuovo. Ora, eliminando il documento contenente il rinvio della Web tax, si è rischiato che la norma entrasse improvvisamente in rigore (a partire da oggi) e che quindi le aziende si trovassero del tutto impreparate all’evento.
Per fortuna però ha prevalso il buonsenso ed è stato lo stesso Matteo Renzi (che sin dall’inizio si era dichiarato contrario alla norma, così com’era stata scritta) ad annunciare la sua cancellazione definitiva su Twitter.
Avevamo detto no #webtax Siamo stati di parola #lavoltabuona
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 28 Febbraio 2014
Come auspicato da più parti – comprese le pagine di questo blog – la Web tax sarà oggetto di una discussione in ambito europeo e se tornerà sarà solo in seguito a una regolamentazione comunitaria alla quale si adegueranno tutti i paesi dell’UE, senza creare disparità di condizioni da una nazione all’altra in una materia così delicata e importante per l’economia.
Ecco il link al sito del Governo dove c’è la conferma ufficiale dell’abrogazione della Web tax.
[Photo Credits | Carlo Nidasio]