Il povero Ballmer[1] se li sognerà ancora di notte, i milioni di dollari che Microsoft ha dovuto mettere a bilancio per i troppi Surface RT rimasti invenduti nel 2013. Da allora, però, le cose sono migliorate nettamente, dobbiamo dirlo. La seconda generazione di tablet “made in Redmond” è riuscita a infrangere quella barriera di diffidenza che aveva lasciato il pubblico distante dal prodotto ma, numeri alla mano, c’è ancora parecchia strada da consumare prima di trasformare Surface in una fonte di guadagno.
Le ultime carte consegnate da Microsoft alla Securities and Exchange Commission americana mettono in luce un quadro abbastanza chiaro: i nuovi Surface non sono un flop. Nel primo trimestre del 2014 hanno fatto registrare un aumento del 50% nelle revenue rispetto ai dodici mesi precedenti con incassi pari a 494 milioni di dollari, tuttavia il business è ancora in perdita per Nadella e soci.
Microsoft ha speso qualcosa come 539 milioni di dollari per produrre la gamma dei prodotti Surface (tablet, cover e altri accessori ufficiali) da gennaio a marzo, e questo significa che ci sono ben 45 milioni di perdite. Inoltre, allargando l’orizzonte temporale agli ultimi 9 mesi, abbiamo entrate dalla divisione Surface pari a 1,8 miliardi di dollari e 2,1 miliardi di spese da parte del colosso di Redmond per produrli: con questo le perdite salgono a 300 milioni.
La situazione, evidentemente, non è sostenibile ancora a lungo. C’è bisogno di uno scossone, di un prodotto che fornisca nuova linfa vitale alla linea Surface. Qualcuno ha detto Surface Mini? Sembra la soluzione più scontata ma – chissà? – potrebbe anche funzionare. Ne sapremo sicuramente di più nelle prossime settimane.
[Neowin]
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Si fa per dire. Secondo Wikipedia, nel 2007 aveva un patrimonio stimato in 15 miliardi di dollari. ↩