Potreste dormire sonni tranquilli lasciando il vostro iPhone o portatile parcheggiati per strada? Dubito di sì! Allo stesso modo, il pensiero di lasciare sola per strada la vostra auto nuova di zecca può diventare martellante, specialmente se non si dispone di un posto tranquillo dove parcheggiarla.
Ad alimentare la paura di svegliarsi e non trovare più il proprio gioiellino è il fatto che l’avvento delle nuove tecnologie automotive ha sì reso le auto sempre più spaziali e super tecnologiche, ma allo stesso tempo anche più vulnerabili, al pari di un computer. In poche parole, ora anche le auto possono essere “craccate” da un abile furfante che abbia preso di mira un determinato veicolo e voglia intromettersi nel suo sistema. I rischi sono molteplici e sono stati visualizzati da due abili hacker – Charlie Miller e Chris Valasek – nel corso di una dimostrazione su una Ford Escape e una Toyota Prius, connettendo il proprio computer alla porta diagnostica sotto il cruscotto. Una volta collegato a un’autovettura, un potenziale hacker automobilistico è in grado di controllare l’automobile come se stesse giocando a un videogame, ovvero può accelerare la velocità, manomettere i freni, spegnere i fari o suonare il clacson.
Questa scoperta da brivido non deve comunque far agitare gli animi degli automobilisti i quali possono sempre usare le armi della tecnologia “buona” che permette oggigiorno di compiere numerose azioni, da vendere auto online a ricordarci dove abbiamo parcheggiato il nostro veicolo.
A difendere le auto dagli hacker sono arrivati in aiuto anche Miller e Valesek, creando un nuovo device anti-hacking (prezzo circa 150 dollari) che potrebbe essere disponibile a breve.
Questo dispositivo, collegato alla porta ODB2 della vettura, integra un microcontrollore NXP e altre componenti. Durante la guida può essere impostato su “detection mode” per rilevare segnali sospetti – per esempio comandi di parcheggio mentre si è in autostrada – e in caso di intrusione mette l’auto in uno stato definito dai due esperti di “limp mode” (modalità zoppicante) attraverso il quale vengono disattivate determinate funzioni fino al riavvio dell’automobile.
Fino a quando questo device non sarà disponibile si può solo sperare che gli hacker si divertano con altre tecnologie o giocando a Grand Theft Auto, non alimentando così ulteriormente la già triste statistica dei furti in Italia.
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