Ormai lo sapete, quando veniamo a conoscenza di una startup interessante non riusciamo a esimerci dal parlarvene. Solitamente ci occupiamo di servizi destinati quasi esclusivamente a noi geek, legati strettamente al mondo informatico, mentre oggi vogliamo fare un piccolo strappo alla regola e segnalarvi Helpling.
Helpling è una app per Android e iOS che permette di pulire casa in un paio di “tap”. Tranquilli, non siamo impazziti. L’applicazione non istiga i creduloni a usare il telefono a mo’ di straccio, molto più semplicemente permette di trovare e ingaggiare professionisti del settore che si trovano nelle vicinanze.
Come dicevamo, non è un servizio molto geek o che si usa tutti i giorni. Tuttavia può essere utile tenerlo sullo smartphone per quelle situazioni in cui la casa è impresentabile e occorre darle una sistemata in fretta e furia, ad esempio dopo una festa o in vista di un week-end da passare con gli amici.
Helpling è nato in Germania dalla mente di Benedikt Franke e Philip Huffmann ma anche un pizzico di Italia ha contribuito alla sua creazione: Alberto Cartasegna, giovane classe 89 con alle spalle una laurea in Economia all’Università degli Studi di Milano-Bicocca ed esperienze negli States, è stato prima business developer del servizio e ora ricopre il ruolo di country manager per Helpling Italia.
Ma come funziona l’applicazione? È semplicissimo. Si inserisce il CAP della propria abitazione, si impostano i parametri relativi al tipo di pulizia che si intende prenotare (tempo massimo, pulizia di armadi, elettrodomestici e quant’altro), si inseriscono i propri dati e infine si sceglie il metodo di pagamento preferito tra carta di credito e PayPal.
Il costo per un servizio di pulizia standard è pari a 12,50 euro all’ora ed è possibile ordinare sia pulizie singole sia prestazioni ricorrenti su base settimanale/bisettimanale specificando le proprie preferenze in merito. I cleaner sono tutti professionisti certificati muniti di partita IVA.
Che dire? Un progetto sicuramente interessante, certamente un po’ al di fuori dalla nostra cerchia abituale di interessi ma proprio per questo stuzzicante: dimostra come la tecnologia può essere al servizio anche di chi non nutre particolare interesse nei suoi confronti.
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