Le redini della famosa azienda Apple sono passate ormai da tempo nelle mani di Tim Cook. In molti pensavano che la personalità non fosse all’altezza dello scomparso Steve Jobs, ma la mela morsicata continua a fatturare cifre da urlo e ad aumentare il suo valore in borsa. Cook ha sfidato anche, in parte, la filosofia dell’ex CEO che, ad esempio, aveva sempre affermato che l’iPhone sarebbe stato sempre abbastanza piccolo da poter essere usato con una sola una mano.
Con l’ascesa di Tim Cook, giornalisti e curiosi hanno indagato sulla loro vita, ma per scoprire l’omosessualità del CEO non c’è stato bisogno di scavare molto. La personalità non ha mai nascosto il suo orientamento sessuale, ma non l’ha nemmeno mai dichiarato fino a pochi giorni fa. Tim Cook, tramite una lettera, ha dichiarato al Businessweek quanto segue:
Nonostante non abbia mai negato la mia sessualità, non l’ho neanche mai pubblicamente riconosciuta, finora. Quindi sarà chiaro: sono orgoglioso di essere gay, e lo considero uno dei doni più grandi che Dio mi abbia dato.
Un gesto che non vuole solo semplicemente evidenziare la sua omosessualità, ma incentivare i gay ad uscire allo scoperto senza aver timore di fare coming out:
Non mi considero un attivista, ma capisco quanto beneficio abbia ottenuto dal sacrificio degli altri. Quindi se sentire che il CEO di Apple è gay può aiutare qualcuno ad accettare chi egli o ella è, o dare conforto a chi si sente solo, o ispirare persone nell’insistere sulla loro uguaglianza, allora vale la pena barattare la mia privacy.
I giornali hanno ovviamente ripreso le dichiarazioni di Tim Cook e tra i tanti troviamo l’HuffPost Italia che con il titolo del loro articolo hanno raccolto infinite critiche. Il simpatico giornalista ha ben pensato di titolare il pezzo riguardante il coming out del CEO con la divertente parola “iGay”. Una trovata per pochi originale, ma per molti fuori luogo visto che il CEO ha messo da parte la propria privacy per aiutare persone che ogni giorno affrontano lo spettro dell’essere gay.
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