Microsoft è riuscita in un’impresa che in principio sembrava quasi impossibile: trasformare una delle applicazioni secondarie di Office in un prodotto di successo.
Chiaramente parliamo di OneNote che nel 2014 è stato trasformato in un’applicazione multi-piattaforma ed è stato distribuito sugli store di tutti i principali player: naturalmente Microsoft, ma anche Apple e Google. Il suo costo? Zero euro, ed è stata proprio questa una delle mosse più vincenti del colosso di Redmond.
Durante un summit sulla tecnologia mobile tenutosi la settima scorsa in California, il dirigente Microsoft Eran Megiddo ha svelato che da quando è gratis OneNote ha raddoppiato la sua base di utenza attiva mensilmente: questo significa che rispetto al 2013 ci sono il doppio delle persone che utilizzano la app attivamente.
Le statistiche – ha detto Megiddo – lasciano intendere che questo exploit si potrebbe ripetere anche nel 2015. Ed è per questo che Microsoft sta facendo di tutto per accogliere i feedback degli utenti e allineare tutte le funzioni più importanti di OneNote su tutti i sistemi operativi, un po’ com’è accaduto di recente con il riconoscimento OCR che è stato spostato sul cloud e ora è disponibile anche sulle piattaforme diverse da Windows.
Parte della strategia Microsoft, però, è anche sfruttare appieno le caratteristiche peculiari di ciascun OS. Quindi non deve sorprendere se OneNote riesce a interagire bene con il Touch ID di iPhone e iPad o con la versione Wear di Android.
Che dire? Visto che la competizione è sempre foriera di opportunità per noi utenti, non possiamo che accogliere positivamente questo successo di OneNote e augurarci che gli altri competitor (leggasi Evernote, Simplenote e compagnia) facciano sempre meglio per offrirci feature più ricche e interessanti.