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Oculus VR acquisisce l’israeliana Pebbles Interfaces

 
Martina Oliva
18 Luglio 2015
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Quando di parla di tecnologia del futuro e di intrattenimento il collegamento con la realtà virtuale risulta pressoché immediato. A tal proposito Oculus VR, società nota ai più per il suo visore Oculus Rift oltre che per essere stata acquisita da Facebook, ha fatto sapere di essere intenzionata a rendere disponibili nuove ed interessanti soluzioni cercando di migliorarsi il più possibile e in particolare di farlo sul fronte gaming.

Foto che mostra un ragazzo che indossa Oculus Rift

Al fine di raggiungere prima l’obiettivo prefissato nei giorni scorsi il gruppo ha annunciato di aver messo a segno una nuova e importante acquisizione: quella di Pebbles Interfaces.

Per chi non ne avesse mai sentito parlare Pebbles Interfaces è una società con sede in Israele. Il fatto che Pebbles Interfaces abbia origini israeliane non sorprende più di tanto. Infatti, Israele è ormai considerata a pieno titolo come la start-up nation per il gran numero di aziende innovative che nel corso degli ultimi anni hanno trovato terreno fertile a Tel Aviv e dintorni.
Tutte le più recenti innovazioni e nuove tecnologie frutto del clima favorevole all’innovazione che si respira nel Paese sono attualmente in mostra a Expo Milano 2015 dove la start-up nation è presente con il padiglione di Israele.

Pebbles Interfaces era al lavoro da ben cinque anni su un sistema di tracciamento dei movimento tutto basato su sensori ottici e complessi algoritmi. Gli studi di Pebbles Interfaces permetteranno quindi a Oculus VR di sviluppare ulteriori innovative soluzioni che andranno a migliorare ed espandere ulteriormente l’interazione degli esseri umani con i dispositivi per la realtà virtuale. Il video visibile di seguito rende perfettamente l’idea circa gli studi di Pebbles Interfaces.

Un portavoce di Oculus ha definito l’acquisizione come strategica per “portare avanti la realtà virtuale e l’interazione uomo-computer e rivoluzionare il modo in cui le persone comunicano nei mondi virtuali”.

[Photo Credits | Stefano Tinti / Shutterstock.com]

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