Il momento non è esattamente tra i più proficui ed allo stato attuale delle cose non risultano ancora disponibili notizie certe ma stando a quanto reso noto nel corso delle ultime sembrerebbe che i vertici di Pandora siano al lavoro con i consulenti di Morgan Stanley per posizionare la propria azienda in modo tale da stimolare l’interesse di potenziali compratori.
Da notare che la società aveva acquisito di recente il marchio e la tecnologia di Rdio oltre che la piattaforma Ticketfly per la vendita dei biglietti dei concerti. Tali acquisizioni potrebbero essere state portate a termine non tanto con l’obiettivo di potenziare il servizio ma con la finalità di renderlo maggiormente appetibile ad altre realtà.
In attesa di ulteriori dettagli è lecito interrogarsi sul chi potrebbe essere eventualmente interessato ad effettuare un’operazione di questo tipo. Le ipotesi più probabili fanno riferimento ad alcuni colossi del settore come Spotify ed Apple con il suo servizio Apple Music ma anche Deezer e Google con Google Play Musica potrebbero non essere da meno.
Ricordiamo infine, per chi non ne fosse a conoscenza, che la fondazione di Pandora risale al 2000. Per un periodo il servizio è stato accessibile anche dall’Italia ma poi per problematiche legate alle licenze il Bel paese è rimasto tagliato fuori e ad oggi risulta disponibile solo negli Stati Uniti, in Australia e in Nuova Zelanda. Diversamente dalla concorrenza Pandora integra la tecnologia denominata Music Genome Project che anziché proporre una personalizzazione estrema delle playlist il sistema favorisce la scoperta di nuova musica suggerendo in modo automatico i brani da ascoltare.
Via | The Next Web