Pokémon Go, su questo sono tutti d’accordo, è stato in grado di attirare l’attenzione di un enorme bacino di utenti, tanto per le dinamiche di gioco quanto per i protagonisti dello stesso ma anche per le controverse questioni che ruotano attorno ad esso.
Evidente dimostrazione di ciò è la class action, avviata proprio nel corso delle ultime ore, da parte di un uomo negli Stati Uniti per accessi illeciti alla sua proprietà.
Nel dettaglio, a seguito delle numerose richieste d’accesso da parte di estranei alla sua proprietà, un comodo del New Jersey ha sottoposto una richiesta di class action contro le società alla base di Pokémon GO, quindi Niantic, The Pokémon Company e Nintendo.
A riportare per primo la notizia è stato Forbes, in un articolo pubblicato nel primo pomeriggio. Secondo quanto reso noto dalla testata, l’accusante sostiene come il gioco funga da incentivo agli iscritti affinché compiano azioni altrimenti normalmente evitate, quali appunto l’ingresso in terreni ed edifici privati senza il consenso del proprietario.
In almeno cinque occasioni, i giocatori avrebbero bussato alla porta dell’uomo, chiedendo di poter effettuare l’ingresso nel suo giardino per catturare alcuni Pokémon.
Trattandosi della richiesta di una class action, quindi un’azione legale collettiva, l’uomo è ora alla ricerca di altre persone sottoposte a simili disagi, quali proprietari di abitazioni e giardini che potranno unirsi alla class action fornendo dettagli sulla propria posizione GPS, l’eventuale presenza di Pokémon, PokéStop e Palestre.
È tuttavia opportuno tener presente il fatto che nelle raccomandazioni di Pokémon Go venga consigliato agli utenti di non accedere alla proprietà privata altrui senza permesso.
[Photo Credits | Wachiwit / Shutterstock.com • Via | Forbes]