Microsoft ha chiuso il supporto mainstream per Windows 7 a gennaio 2015. Poco dopo, è stato rilasciato Windows 10, che ha concesso agli utenti Windows 7 e 8 un anno di tempo per aggiornare gratuitamente il loro computer alla nuova piattaforma. Tale offerta non veniva però applicata agli utenti aziendali.
Microsoft ha inoltre interrotto le vendite dei PC Windows 7 e Windows 8.1 verso la fine del 2016. Windows 10 è, dunque, la priorità dell’azienda e proprio sul suo nuovo sistema operativo e su tutto ciò che ruota attorno ad esso sta concentrando i lavori di sviluppo.
Per tali ragioni, la casa di Redmond ha sottolineato che tra meno di tre anni si interromperà il supporto esteso a Windows 7. Le aziende dovrebbero dunque iniziare a progettare il passaggio a Windows 10.
All’interno di un post sul suo blog ufficiale, Microsoft invita dunque le aziende ad effettuare la migrazione anche per poter sfruttare le nuove funzionalità di sicurezza di Windows 10. Per Microsoft, oggi, Windows 7 richiede maggiore manutenzione ed aumenta i costi di gestione delle imprese. Inoltre, numerosi malware vengono fermati automaticamente dalle nuove soluzioni di sicurezza di Windows 10, mentre in Windows 7 è necessario intervenire in altri modi.
A tutto ciò va poi sommato il fatto che oggi molte aziende non forniscono più i driver per Windows 7 e molti sviluppatori non rilasciando più aggiornamenti per i vecchi sistemi operativi. Windows 7, dunque, non soddisfa più i requisiti della moderna tecnologia e nemmeno le richieste di affidabilità e di sicurezza che necessitano le aziende.
Per chi non ne fosse a conoscenza, ricordiamo che il supporto esteso è il periodo in cui Microsoft garantisce ancora rilasci di aggiornamenti di sicurezza. Quindi, tra meno di tre anni Windows 7 non riceverà più aggiornamenti di sicurezza.
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