Da quando è nato, nel lontano 1999, PayPal ha introdotto un cambiamento epocale nell’approccio ai pagamenti, avviando un percorso di dematerializzazione e digitalizzazione delle transazioni che è andato a braccetto con l’espansione dell’e-commerce. Ancora oggi il wallet della società di Palo Alto tiene banco, si rafforza con nuove partnership strategiche, ed è usato ogni giorno da oltre 250 milioni di utenti, in oltre 200 mercati, e in ben 25 valute. I suoi sistemi di sicurezza e rispetto della privacy, che hanno eliminato la necessità di comunicare dati finanziari e personali nelle transazioni online, hanno nel tempo ispirato la concorrenza e contribuito a lanciare il trend inarrestabile degli ewallet – Skrill e Neteller – e dei mobile wallet, da Samsung Wallet, a Google Pay e Apple Wallet.
La gratuità di registrazione, i bassi costi di transazione e la versatilità d’uso di PayPal negli acquisti, nelle vendite e nei pagamenti di ogni genere, insieme ai programmi di gestione dei rischi a favore degli utenti e delle imprese, lo hanno reso leader incontrastato del settore.
Per non parlare della sicurezza, applicata con diversi strumenti crittografici e di verifica anche ai settori più delicati, dai pagamenti alla Pubblica Amministrazione, dopo l’accordo con il sistema PagoPA, al metodo dell’approvazione preventiva di PayPal per le transazioni nei comparti regolamentati da specifiche normative, come accade ad esempio nella vendita di azioni/brokeraggio, nelle criptovalute, nei casino PayPal, nell’e-commerce di contenuti per adulti, e ancora nel caso degli enti no-profit, nella rivendita di gioielli e preziosi, dei prodotti soggetti a prescrizioni di tipo medico e così via.
Intanto, PayPal si impegna a voler “raddoppiare gli sforzi sui wallet digitali”, come emerge dalle parole del CEO della società Daniel H. Schulman, forte dell’installazione del restyling dell’app da parte della metà degli utenti di PayPal e di un conseguente aumento delle transazioni del 25 per cento. Il tutto grazie anche alla recentissima apertura al mercato delle criptovalute, da Bitcoin a Bitcoin Cash, da Ethereum a Litecoin per gli utenti del wallet.
Per tutti questi motivi, i giganti nel campo delle transazioni digitali via app, da Samsung Wallet a Apple Wallet, sono sempre più intenzionati a voler raccogliere la sfida di Palo Alto, implementando ulteriori funzioni ai loro servizi.
In particolare, le future mosse del colosso di Cupertino hanno attratto le ipotesi e i suggerimenti degli analisti del settore, che vedrebbero bene il mobile wallet della Mela come il nuovo PayPal. Nello specifico, secondo Mark Gurman su Bloomberg, Apple avrebbe tutte le carte per allargarsi anche al capo del fintech, delle criptovalute e delle transazioni verso la PA, che come è noto già sono supportate da PayPal. Apple Wallet così non sarebbe solo l’attuale portafoglio elettronico per pagare cashless in sicurezza e contenere card e documenti in formato virtuale, ma diventerebbe un servizio finanziario a tutti gli effetti e a tutto tondo.
In attesa di capire come evolverà la situazione, e quali saranno partnership, investimenti e comportamenti degli attori in campo, l’importanza di e-wallet e mobile wallet sta oltrepassando i meri confini delle transazioni economiche e finanziarie, per irrompere nella politica internazionale. C’è infatti addirittura anche chi, come l’esperto di cybersicurezza Shlomo Kramer, propone di fare entrare Apple e PayPal nella NATO, insieme a Google, nell’ottica che la pace passi anche dalla gestione dell’economia e della sicurezza globale.