Con l’avanzare delle nuove tecnologie, si è creata la necessità di sviluppare dei dispositivi per l’archiviazione dei dati sempre nuovi, dalle dimensioni sempre più piccole e dalle prestazioni sempre più alte.
In alcuni casi, lo sviluppo delle schede di memoria si è mosso in un’altra direzione: quella della specializzazione nell’ambito di un determinato settore. Questo è il caso, ad esempio, della scheda di memoria CompactFlash.
Fondata nel 1995, la CompactFlash Association (CFA) aveva un obiettivo ambizioso per questa nuova tecnologia: aumentare la produttività migliorando allo stesso tempo lo stile di vita di un segmento particolare di utenti. Ci sarà riuscita? Continua a leggere per scoprirlo!
Cos’è una scheda CompactFlash
La scheda CompactFlash (chiamata anche “compact flash” o semplicemente “CF”) è un tipo di memoria flash usata principalmente per archiviare immagini nelle fotocamere digitali, ma può anche essere installata in palmari e lettori musicali portatili.
In realtà, questo tipo di dispositivo di archiviazione è stato inventato nel 1994 da SanDisk che aveva intenzione di usarlo per i palmari. Poi, nel 1995 è stata costituita la CompactFlash Association (CFA) e sono state immesse sul mercato le prime schede CF che, al tempo, si basavano ancora su una memoria flash NOR (che può essere letta e scritta in ordine casuale), ideale per archiviare piccoli file, come immagini o documenti di testo.
Tuttavia, la memoria flash NOR era più lenta e più costosa rispetto ad altri tipi di memoria flash, come la memoria flash NAND su cui si basano adesso le schede CompactFlash.
Le schede CompactFlash sono disponibili in diverse dimensioni, da 8 a 512 GB. La capacità di una scheda CompactFlash è determinata dal numero di chip flash NAND utilizzati per memorizzare i dati. Inoltre, esistono due tipi di scheda CF: quelle di Tipo I hanno uno spessore di circa 3,3 mm, mentre quelle di Tipo II hanno uno spessore di 5,0 mm.
Tutti questi dati e queste caratteristiche sono solitamente riportati su un adesivo presente sulla scheda stessa. Prima di acquistarne una, bisogna leggere con attenzione!
Campi di applicazione
Le schede CompactFlash sono comunemente usate per l’archiviazione all’interno delle fotocamere digitali e nelle videocamere. Le fotocamere digitali che utilizzano schede CompactFlash includono fotocamere DSLR digitali di fascia alta e alcune fotocamere compatte. I fotografi professionisti spesso preferiscono le schede CompactFlash rispetto ad altre schede di memoria perché offrono una velocità di trasferimento dati più elevata e sono più durevoli.
Questi dispositivi di archiviazione sono popolari anche per la registrazione video perché possono archiviare file di grandi dimensioni senza richiedere molta energia. Sono quindi ideali per videocamere e altri dispositivi video portatili. La velocità di lettura di una scheda CF è essenziale per registi e fotografi, ma bisogna considerare che la velocità di scrittura sarà sempre più lenta.
Ma non è tutto! Le schede CompactFlash, infatti, vengono impiegate anche in applicazioni industriali, come la registrazione dei dati e l’automazione dei macchinari. In ambiti simili, solitamente, si trovano solo schede di memoria con grandi volumi.
I vantaggi delle schede CompactFlash
Le schede CompactFlash sono molto più veloci di altre schede di memoria, come le schede SD, ad esempio. Infatti, le schede CompactFlash utilizzano una tecnologia chiamata UDMA, che consente il trasferimento dei dati ad una velocità fino a 167 MB/s.
Come già accennato in precedenza, questi dispositivi di archiviazione sono disponibili in diverse dimensioni, da 8 a 512 GB. Sono quindi ideali per archiviare file di grandi dimensioni, come immagini o video ad alta risoluzione.
Inoltre, le schede CompactFlash sono molto affidabili e hanno un basso tasso di guasto. Non hanno parti in movimento che possono rompersi o usurarsi e sono perfettamente compatibili con vari dispositivi, tra cui fotocamere digitali, videocamere e computer.