Clicky, un’alternativa a Google Analytics

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Come tutti i monopoli o quasi anche Google ha i suoi lati oscuri. Il servizio di anlytics più diffuso è per l’appunto Google Analytics; i webmaster però non di rado si sono lamentati di questo servizio, troppo spesso non aggiornato alle odierne necessità di analisi e a volte colpevole di dati viziati.

Nonostante il disappunto di molti Google Analytics continua ad essere utilizzato, essendo uno dei pochi servizi di analytics validi e per giunta gratuiti. Altri servizi di analisi ovviamente esistono, ma spesso sono a pagamento o semplicemente troppo poco autorevoli, un problema quando si tratta di consegnare feedback sul proprio lavoro a clienti diffidenti.

Clicky è uno strumento di analisi del traffico web che funziona come qualunque altro servizio, agiungendo una stringa nel codice del vostro sito, Clicky incomincerà per voi a tracciare, analizzare e creare grafici. Oltre alla funzione di analisi del traffico Clicky aggiunge alcune interessanti integrazioni.

Sony Ericsson annuncia XPERIA X10 con Android

Sony Ericsson ha annunciato il suo futuro smartphone che monterà una versione modificata di Android 1.6. Il nome dello smartphone è Sony Ericsson XPERIA X10, il quale durante il 2010 dovrebbe essere disponibile sui mercati, Entrando così a far parte della rosa sempre più vasta di smartphone Android.

Le informazioni sul Sony Ericsson XPERIA X10 al momento sono ancora scarse, molto di quello che si sa è grazie ai ragazzi di Engadget, da cui il video, che hanno avuto l’opportunità in anteprima di mettere le mani su quello che al momento, è ancora un modello di sviluppo.

Sony Ericsson XPERIA X10 come dicevamo, gira su una versione modificata di Android 1.6, al momento chiamata UX (User eXperience). UX ha tre principali differenze rispetto Andorid 1.6 da quello che se ne sa al momento, le applicazioni Timescape, Mediascape, e il Face Recognition.

Un utile segreto nei file iWork

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Uno dei problemi principali quando si passa da un sistema operativo all’altro è la compatibilità dei file prodotti in ambienti diversi.

Nonostante cruciali differenze che danno vita a vere e proprie fazioni pro o contro un determinato sistema operativo, il succo delle loro funzioni è lo stesso. Si collegano ad internet, permettono di navigare, forniscono un’interfaccia grafica, etc.

Tutte queste funzioni differiscono fra loro per scelta del produttore o della comunità. Fra quelle che abbiamo citato abbiamo tralasciato la più sfruttata probabilmente, dopo l’accesso ad internet, ovvero un pacchetto di applicativi da ufficio.

I più tardi ricorderanno di Lotus, che forniva un foglio di calcolo, un word processor ed un software per le presentazioni. Da allora le cose non sono troppo cambiate, è fondamentalmente quello che offrono i vari OpenOffice, Microsoft Office e iWork.

Google ci prova ancora con Orkut

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Quando si parla di Orkut qualcuno sa di cosa si tratta, qualcun altro lo ha sentito nominare e la maggior parte delle persone non hanno la minima idea di cosa sia.

Orkut è il social network by Google, già esistente da anni, ma per nulla diffuso in occidente che ha riscosso il suo maggior successo in India e Brasile. Orkut è stato più volte sotto la spada di damocle della chiusura e l’unica cosa che lo ha salvato è stato il suo successo nei due popolosi Stati prima citati.

Ora che Facebook e Twitter stanno sempre più rivolgendo lo sguardo ai paesi in via di sviluppo Orkut se la sta vedendo brutta. Stavolta però Google anziché rispondere con una paventata chiusura, aggiorna il suo social network per portarlo agli standard attuali.

Twitter Lists 2 RSS grazie ad uno script

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Uno dei dibattiti che ogni tanto ritornano sulla rete riguarda i feed RSS. I feed RSS come la maggior parte di voi saprà permettono gli utenti di essere aggiornati ogni qual volta le pagine a cui fanno riferimento si aggiornano.

Gli RSS sono alla base di molti lavori, fra cui quello del blogger ed in generale di chiunque abbia la necessità di essere costantemente, ossessivamente, informato. Google ha fondato una delle sue applicazioni di maggior successo, Google Reader, su questo strumento che è diventato molto familiare e ancor più fondamentale per pochi utenti.

Con l’avvento di Twitter e del micro-blogging in generale gli RSS sono giunti ad un bivio. Molte sono le voci che si sono levate a dichiarare la morte degli RSS, che saranno sostituiti ben presto dall’attività di micro-blogging in cui tutte le attività di informazione si stanno dedicando.

Panelfly e Marvel Comics portano il fumetto sul mobile

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Una delle colonne della cultura Geek è sempre stata la Graphic Novel, meglio conosciuta come fumetto. Fino a 15 anni fa qualunque geek che si rispetti custodiva con gelosia la propria collezione di fumetti. Letti e riletti o sigillati che fossero in ogni nostra casa sono entrati e sono stati una forma di intrattenimento che ha allietato diverse ore.

Andando verso il tramonto del 2009, se guardiamo alla scena fumettistica, vediamo un leggero revival per alcuni titoli che sono stati attenzione del grande schermo, ma il mercato è progressivamente in declino. Marvel Comics e Panelfly hanno ritenuto che uno dei motivi possa essere la repellenza che le nuove generazioni stanno sviluppando per il supporto cartaceo.

Da una loro collaborazione è nata Panelfly Comics (iTunes link), applicazione per iPhone al momento disponibile solo per gli Stati Uniti. L’applicazione è fondamentalmente un browser di fumetti. I titoli sono archiviati per genere, titolo, autore, editore e artista.

Mashable vuole superare Obama

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Mashable, uno dei più autorevoli blog sui Social Media, ha accolto a pieno le prime dissertazioni sulle Twitter Lists e ha accettato la sfida.

Le prime considerazioni sull’impatto che le Lists avranno sulla community di Twitter guardano a queste come strumento di feedback, utile a quotare l’impatto degli utenti. Già è disponibile un primo elenco stilato da ImpactWatch, nel quale tuttavia Mashable non compare , pur contando al momento in cui viene scritto questo articolo, Mashable è presente in oltre 8000 Lists.

Barack Obama invece è listato in oltre 15000 Lists. Al momento in cui Mashable pubblicava il suo “contest“, la discrepanza fra i due era minore, 3400 presenze di Mashable in meno rispetto Barack Obama. Mashable aveva lanciato un call for action con l’obiettivo di superare l’account di Barack Obama.

L’iniziativa oltre ad essere un’ottima idea per ricevere delle reactions, piacevolmente ironica e un pizzico dissacrante, dimostra che l’intuizione di Todd Zeigler potrebbe essere corretta. La classifica delle Lists non rispecchia in alcun modo la classifica del numero degli utenti per numero di Followers.

Le Twitter Lists come strumento di ranking

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La nuova funzione di Twitter, le Twitter Lists, sta facendo un gran parlare di se dai suoi primi giorni di vita. In un social network dalla semplicità disarmante una funzione altrettanto semplice nella meccanica, introduce notevoli novità e, speriamo di non esagerare, altera le dinamiche profonde del social network.

Come ha notato Todd Zeigler su The Bivings Report, uno dei problemi cruciali di Twitter è sempre stata l’impossibilità di definire l’impatto di un utente sulla comunità piuttosto che un altro. L’unico dato numerico a disposizione è sempre stato il numero di followers che seguono un utente, dato non necessariamente rappresentativo della capacità di influenza.

Su Twitter le dinamiche che portano a seguire un utente sono varie e non sempre riflettono un effettivo impatto che il follower avrà sul following. La semplicità delle comunicazioni porta a semplici strategie di accumulo, che fanno bene il loro lavoro, portando utenti ad avere migliaia di followers.

Come Todd Zeigler fa notare, un account con 100 followers fidelizzati influsce più di un account con migliaia di utenti, fra cui una buona parte di account di spamming, inattivi o semplicemente fasulli. L’introduzione delle Lists da un nuovo strumento di feedback alla comunità per valutare gli account.

Twitter Lists, presto le API

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Twitter nei giorni precedenti ha reso pubblica la sua nuovissima funzione, le Lists. Prima con un messaggio accattivante ha invitato alcuni beta tester ad utilizzare le Lists, assicuandosi così una buona copertura mediatica, poi l’ha diffusa a tutti gli utenti.

Le Lists appare evidente non saranno una di quelle funzioni riservate ai veterani di Twitter, ma una funzione centrale che presto farà parte anche della più elementare esperienza con Twitter. Lo ricordiamo le Lists permettono di creare bundle di feed che comportandosi come utenti possono essere seguiti dagli altri Twitters.

Ieri con un post sul proprio blog, Twitter ha provveduto a raffreddare gli animi degli impazienti, che aspettano il roll-out delle API, così da poter cominciare a sfruttare le potenzialità delle lists nelle applicazioni di terze parti.

Facebook Developer Roadmap, le prossime novità

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Nel wiki di Facebook dedicato agli sviluppatori sono state segnalate le principali novità dei prossimi sei mesi. Anche se la maggior parte delle segnalazioni è interessante per gli sviluppatori e solo gli sviluppatori, ci sono alcune novità che interesseranno anche gli utenti comuni.

Fra quelle indicate ne abbiamo selezionate alcune che andiamo a mostrarvi. Innanzitutto il sistema di notifiche e condivisione delle applicazioni cambierà; il contenuto di una’applicazione sarà condivisibile dagli utenti con altri utenti tramite Inbox, tramite lo Stream oppure via Email (gli sviluppatori infatti saranno autorizzati a richiedere l’email degli utenti).

Altra importante novità e l’Open Graph API. Grazie a queste API sarà possibile creare delle pagine web del tutto simili alle fan pages di Facebook, in grado di svolgere tutte le sue funzioni ed ovviamente completamente interfacciata con Facebook. Questa è una novità non di poco conto, dato che potrebbe definire nuovi importanti standard nel mondo del blogging (che Facebook stia tentando di distribuire il proprio CMS?).

Twitter Lists, una nuova, segreta, funzione di Twitter

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Twitter ha distribuito, al momento non per tutti gli utenti, una nuova funzione, Twitter Lists, che ci ha molto incuriosito e che crediamo potrebbe interessarvi.

Ammettiamo che definirla segreta è un’esagerazione, ma ci siamo fatti prendere dallo spirito con cui Twitter ha diffuso questa nuova funzione ad alcuni utenti; con un messaggio che indicava la disponibilità di Twitter Lists e invitava a non twittare ancora la notizia. L’invito alla discrezione ovviamente ha suscitato in noi come nel resto della blogosfera un meccanismo di psicologia inversa ed eccoci qui a parlarne.

Twitter Lists permette agli utenti di Twitter di creare delle liste di feed. In parole povere sarà possibile creare una streamline composta di qualunque utente Twitter desiderassimo. Una List si comporta esattamente come un utente. I tweets degli utenti che avete aggiunto alla lista, o in twittese, che la lista “segue”, costituiscono il contenuto della lista; a sua volta una List può essere “followed” da altri utenti.

Nella sidebar della vostra homepage comparirà una nuova voce, per l’appunto la voce Lists, al di sotto della quale saranno elencate le Lists di cui fate parte. Cliccando su ognuna di esse la vostra home mostrerà lo stream generato dai membri della List.

Google Maps Navigation, turn by turn by Google

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Google oggi ha dato un duro colpo al mercato della navigazione turn by turn introducendo il suo Google Maps Navigation, un’applicazione mobile che gira su Android 2.0 e funge da navigatore turn by turn.

Se siete utenti mobile e disponete di un dispositivo in dotato di GPS avrete sicuramente sfruttato Google Maps e la geolocalizzazione almeno una volta. L’assenza della navigazione turn by turn, però, è sempre stata una grave mancanza che ci ha costretti a comprare applicazioni o dispositivi dedicati per poter raggiungere le nostre mete.

Con Google Maps Navigation Google colma il divario che si poneva fra Maps e gli altri software di navigazione, ma il punto più scottante non sta tanto nelle funzioni della nuova applicazione, di cui ancora non si sa molto, ma nel fatto che è completamente gratuita.

rosa.ly, un altro servizio di photo-hosting

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Sì lo sappiamo che ormai non se ne può più, ogni settimana spunta dalla blogosfera un nuovo .ly che abbrevia le url, fa da file hosting, si interfaccia con qualche social network ed in definitiva fanno tutti le stesse cose. Basti pensare che l’URL shortner più utilizzato al mondo è bit.ly, che rispetto agli altri fornisce in più un minimale servizio di statistiche.

Nonostante ciò questi servizi sono spesso precari e aumentare la rosa dei propri segnalibri vale la pena, soprattutto quando si tratta di servizi di file hosting, che spesso sono così utili e ancora più spesso sono off-line quando servono.

Rosa.ly è un utile e semplice servizio di picture hosting, la sua unica funzione è quella di salvare sui propri server le immagini che desiderate conservare in giro per il web. Dispone di un’estensione Firefox e di un bookmarklet che vi permetteranno di salvare direttamente sul vostro account senza lasciare la pagina in cui vi trovate.

Appboy, un social network per App mobile

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iPhone, Android, Blackberry, etc. stanno inondando la rete di nuovi software meglio conosciuti come app. Chi con store traboccanti di applicazioni chi con una comunità di sviluppatori all’opera, hanno dato vita ad un nuovo genere di software ed ovviamente ad un nuovo mercato.

Nonostante il boom che la vendita di iPhone abbia dato al mercato Mobile, non è ancora comparabile all’industria del desktop e lo si nota dal fatto che sono ancora pochi i social network per il rating di questi specifici software, ancora meno le sezioni specializzate dei poli d’informazione di settore sul web.

Per questo vogliamo segnalarmi Appboy.com, un social network che mira a fare incontrare sviluppatori e idee con un modo davvero singolare. Prima di tutto Appboy funziona come enorme catalogo di applicazioni, tutti gli utenti possono postare un’applicazione a prescindere dal sistema operativo.

Ogni applicazione postata genera una pagina nella quale sono presenti le informazioni e le immagini da voi inserite. Di qui sarà possibile per gli utenti commentare l’applicazione e assegnarle un rating da 1 a 5. Ottimo sia che vogliate sottoporre alla valutazione della comunità un’app sulla quale avete dubbi, sia che cerchiate un terzo parere dopo recensioni sugli store e blog.