Google spinge le sue Apps facendo leva sulle persone

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Che Google stia cercando in ogni modo negli ultimi tempi di aumentare la penetrazione della propria suite Apps all’interno delle aziende non è affatto un mistero. Dopo aver rimosso il logo Beta dai propri loghi, Google ha pensato bene di comprare spazi pubblicitari su 4 cartelloni posizionati su strade percorse, normalmente, da impiegati e dirigenti di aziende per recarsi presso il proprio posto di lavoro a New York, Boston, Chicago e San Francisco, indicando ogni giorno della settimana piccole pillole “di saggezza” sui motivi per cui sarebbe per loro vantaggioso passare a Google Apps.

La trovata pubblicitaria è inserita all’interno della campagna Going Google di cui abbiamo parlato qualche giorno fa. Going Google ha anche un sito web che, prendendo spunto dai sistemi utilizzati da Firefox per diffondere l’utilizzo del proprio prodotto, offre i più svariati metodi di diffusione del messaggio di Google, da Twitter/Facebook o da template per realizzare email preconfezionate da inviare ai propri colleghi fino a depliant da stampare e attaccare nel proprio ufficio.

BigG regala da tempo alle istituzioni scolastiche il pacchetto Apps gratuitamente per 2 anni. All’interno di Going Google vi è, inoltre, uno sforzo extra diretto alle istituzioni scolastiche ed il blog di Google Enterprise parla spesso di scuole, nonostante queste apportino direttamente pochi soldi ai propri bilanci. E il motivo di questa particolare filantropica apprensione quale dovrebbe essere?

Crea un messaggio sul web che si autodistrugge con Vanish

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Il web 2.0 ha portato una gran mole di dati personali sul web, accessibili in vari luoghi del web che ne rendono spesso impossibile il reale controllo e la possibilità finale di un sano “delete” che cessi di rendere pubblico il singolo dato.

In soccorso, anche se in modo abbastanza elaborato, esiste Vanish, un servizio creato da Roxana Geambasu, ricercatrice dell’Università di Washington. Il sistema converte un testo in una chiave incomprensibile al normale lettore (denominata VDO, cioè Vanish Data Objects), inseribile in qualsiasi tipo di comunicazione (mail, social-network, chat…), e dotata di una scadenza, rendendolo impossibile da leggere oltre una data predefinita.

Costruire modelli 3d da semplici foto di Flickr

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E’ da premettere che non esiste alcun software miracoloso e che quanto esposto fa parte di un progetto molto serio sviluppato dall’Università di Washington. Quello che il team di ricercatori universitari, già impegnati all’interno di progetti simili, ha cercato di realizzare è di ricostruire intere città partendo dalle foto pubblicate sul web.

Il sistema messo a punto consiste nello scaricare tutte le immagini associate ad un posto o ad una città da Flickr.com. Dopo aver completato la fase di download, il sistema è in grado di fare un match tra tutte le immagini al fine di trovare i punti in comune ed usare le informazioni per calcolare una struttura tridimensionale della città, evidenziando anche il punto da cui è stata scattata la singola immagine.

Google Chrome si sincronizzerà. E la privacy?

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Google Chrome aveva stupito diversi utenti per la mancanza di una caratteristica che a molti sembrava abbastanza ovvia: la possibilità di sincronizzare i propri bookmark tra diverse postazioni utilizzando un account Google.

La mancanza era sentita in modo più netto pensando che lo stesso BigG, solo qualche anno fa, aveva offerto un simile servizio come estensione di Firefox (Google Browser Sync). Questo prodotto permetteva, a chiunque lo installasse, di salvare i propri bookmark e condividerli tra più postazioni. Con l’uscita di Firefox 3, Google aveva interrotto lo sviluppo e il supporto di questa applicazione senza addurre alcuna precisa motivazione. E’ abbastanza palese il fatto che Google abbia interrotto il mantenimento di questa estensione di Firefox per concentrarsi sul proprio browser.

Come Geekissimo ha evidenziato qualche giorno fa, un membro del team di sviluppo di Google ha posto comunque fine a questa attesa annunciando che nel giro di poche settimane sarà disponibile all’interno di una nuova beta di Google Chrome un servizio in grado di sincronizzare i bookmark del browser, ma non solo.

Google Street View: dove sono le auto?

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Molti di noi conoscono, ed utilizzano, il servizio di Google affiancato a Maps, e cioè Street View. Questo servizio permette, in poche parole, di avere all’interno di Google Maps delle viste panoramiche a 360° gradi in orizzontale e a 270° in verticale lungo le strade (a distanza di circa 10-20 metri l’una dall’altra), dando così modo agli utenti di vedere parti di varie città del mondo a livello del terreno e non solo da una prospettiva aerea.

Come specifica Wikipedia, per la realizzazione delle foto, Google Street View si serve di apposite fotocamere (le Immersive Media Dodeca 2360 dotate di ben 11 obiettivi) che vengono installate sopra i tetti di diverse automobili, denominate Google Cars. Negli Stati Uniti le Google Cars sono Chevrolet Cobalt, in Europa ed Austalia sono Opel Astra, nel Regno Unito sono Vauxhall Astra e in Giappone sono Toyota Prius. Nelle aree pedonali, nei parchi e nelle strade non attraversabili con le automobili vengono usate invece delle biciclette appositamente attrezzate, denominate Google Bikes.

Bing cresce e ruba quote a Google?

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Come è già stato evidenziato più volte sul web, Bing sembrerebbe essere partito abbastanza bene riuscendo a conquistare percentuali di quote di mercato con una buona facilità. Il recente accordo con Yahoo!, inoltre, ha praticamente raddoppiato la quota di mercato del motore di ricerca targato Microsoft.

A Giugno Bing aveva conquistato circa il 3% della torta dei motori di ricerca e a Luglio ha confermato parzialmente la prestazione del mese precedente conquistando un ulteriore 1.2%. La vera notizia, al di là dei numeri messi in gioco, è che buona parte di questo aumento sembrerebbe concidere con una perdita di quote da parte di Google e, rispetto alle precedenti analisi, non più da parte di Yahoo!.

Ad oggi Yahoo e Bing, in base a quanto analizzato da StatCounter, controllano circa il 20% del mercato totale dei motori di ricerca. ComScore, un’altra fonte, indica al 29% questa quota di mercato (ma sarebbe interessante capire meglio le relazioni tra ComScore e Microsoft). I numeri sembrano denotare una presenza sul web che Google non può di cerco più ignorare e, anzi, deve tenere ogni giorno sempre più in considerazione per evitare di farsi soffiare lo scettro giorno dopo giorno.

Il matrimonio di Jill e Kevin spopola sul web

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Oggi parliamo di un matrimonio, magari un pò particolare rispetto ai canoni a cui siamo abituati, ma che una decina di anni fa, senza Internet e soprattutto senza Youtube, sarebbe rimasto nella memoria dei pochi invitati. E invece siamo nel 2009 e il video assolutamente amatoriale della “marcia nuziale” di Jill e Kevin, due ragazzi statunitensi del Minnesota che si sono sposati qualche settimana fa, ha raggiunto la bellezza di 14.000.000 di visite e oltre 7.000 commenti, creando un movimento virale degno delle migliori agenzie di comunicazione.

Il loro ballo si muove sulle note della canzone di Chris Brown “Forever” che, in base a quanto dichiarato da Billboard, è tornato nella top10 dei brani scaricati da iTunes a distanza di un anno dall’uscita del disco. L’artista americano ha sicuramente gradito il ritorno di immagine.

Un successo assolutamente inaspettato, fatto anche di varie interviste su giornali, nelle radio o nelle televisioni, che ha costretto i neo sposini a creare velocemente un sito web dove convogliare parte del loro successo, cercando anche di monetizzare il tutto a fini benefici: è, infatti, indicata la possibilità di donare all’istituto Sheila Wellstone dei soldi per cercare di porre fine alla brutta piaga della violenza domestica.

Un giudice costringe Facebook a rilasciare il proprio codice sorgente

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La notizia sembra irreale, ma ha tutte le caratteristiche per rappresentare, al contrario, una storia vera che si sta svolgendo in queste ore in Delaware, piccolissimo stato americano sulla costa atlantica. Un giudice di questo stato ha ordinato a Facebook di rilasciare una copia dell’intero codice sorgente a Leader Technologies Inc., un’azienda sviluppatrice di una piattaforma web-based per la collaborazione di utenti online.

Leader Technologies, in attività dal 1997, è proprietaria di un brevetto registrato il 21 Novembre 2006 relativo alla gestione e alla memorizzazione di informazioni in formato elettronico e ha citato in giudizio Facebook lo scorso Novembre 2008. Il brevetto può essere letto sul web attraverso questo link.

Visualizza le notizie su una mappa con Geoviu

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Geoviu è un servizio online gratuito che risulterà sicuramente molto interessante come funzionamento, nonostante non sia ancora un prodotto del tutto maturo. In poche parole Geoviu permette di ricercare informazioni e news, estratte da fonti di vario tipo, semplicemente navigando all’interno di una mappa mondiale, creata utilizzando le Api di Google Maps.

Per raffinare le proprie ricerche, sarà possibile digitare all’interno del campo “location” un riferimento geografico oppure inserire all’interno del campo “keyword” qualche parola chiave per indirizzare il motore visuale su di uno specifico argomento. Avviata la ricerca, il servizio permetterà di spostarsi tramite zoom o controlli direzionali all’interno della mappa e visualizzare le notizie nei luoghi a cui queste sono riferite.

E’ possibile, inoltre, effettuare una ricerca a livello di categoria scegliendo uno degli argomenti proposti all’interno del box “categories” oppure specificare, all’interno del box “timeline”, in quale lasso di tempo cercare le notizie.

Crea il tuo iGoogle personale con Picok

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Picok (o Personal Information Cockpit) è un progetto open source per la creazione di una dashboard personale contenente collegamenti a tutto quello che vorrebbero avere costantenemente in fronte ai propri occhi. Il concetto base è abbastanza simile a quello proposto da iGoogle o Netvibes, ma Picok ne permette di estendere lo spettro di funzioni.

E’ da premettere, innanzitutto, che per utilizzare Picok è necessario disporre di un server o di uno spazio web per caricare il pacchetto e configurarlo a dovere. Non è, in sostanza, un prodotto destinato a chi conosce poco il web. Per il resto, Picok è stato scritto utilizzando Php 5 ed utilizza lo Zend Framework. Supporta, come database, MySql, Microsoft SQL Server ed IBM Lotus Note, essendo pensato, di base, per le aziende che vogliono creare delle pagine web all’interno delle proprie intranet a cui far accedere i propri dipendenti.

Spam tramite email o tramite social network: a che punto siamo?

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I geek più accorti si saranno anche dimenticati della questione “spam”, capaci come sono di settare ed utilizzare filtri di cui poi, praticamente, ci si dimentica anche l’esistenza per quanto riescono a filtrare bene le email indesiderate, nonostante lo spam tramite email rappresenti il 94% di tutte le email che girano in questo momento sul web.

Eppure c’è un mondo di utenti Internet che lo spam lo continuano a ricevere e, soprattutto, ci continuano a cliccare per i più disparati motivi. E’ per questo motivo che qualche giorno fa il MAAWG (Messaging Anti-Abuse Working Group) ha pubblicato un sondaggio molto interessante su questo fenomeno in costante ascesa, elaborato all’inizio dell’anno su un panel di 800 utenti “privati” senza conoscenze in termini di sicurezza tra Stati Uniti e Canada.

Circa un terzo degli intervistati ha ammesso di rispondere a delle email sospette di spamming. All’interno di questa percentuale, poi, circa il 17% ha detto di aver cliccato per errore, il 13% per lamentarsi con lo spammer, mentre il 12% è stato comunque interessato al prodotto o al servizio reclamizzato. Degno di nota, inoltre, è il fatto che il 21% degli intervistati ha ammesso candidamente di non fare assolutamente nulla per evitare di essere soggetto al problema dello spamming.

Sincronizza i contatti della tua rubrica con i contatti Facebook

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Se avete installato sul vostro sistema Microsoft Outlook e avete la necessità di riordinare la rubrica prelevando, in modo del tutto automatico, i dati dei vostri contatti presenti su Facebook, potete sicuramente utilizzare Fonebook (per gli utenti Mac esiste, comunque, un’alternativa evidenziata in fondo a questo articolo).

Fonebook è completamente freeware e da qualche giorno è disponibile la nuova versione, la 2.0, che risolve molti problemi che affliggevano in modo pesante le precedenti release, aggiungendovi interessanti funzioni che lo rendono un ottimo prodotto.

Riuscire a prelevare automaticamente foto, compleanni, siti web personali, sezione “about me” ed abbinarli ai contatti presenti all’interno della vostra rubrica è un compito che riesce molto bene a questo piccolo software. Questo riuscirà ad effettuare questa sincronizzazione anche ad intervalli prestabiliti lavorando in background e, se vorrete impostarlo, all’avvio di Windows (anche con un leggero ritardo, per evitare che appesantisca troppo lo startup di sistema).

Email web-based o desktop based?

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Fino a qualche anno fa chiunque avesse necessità “serie” dalla propria email non poteva far altro che installarsi un software desktop sul proprio sistema ed utilizzarlo (Microsoft Outlook o Microsoft Windows Live Mail, Eudora, Thunderbird, Opera mail…). Al giorno d’oggi, al contrario, esistono applicazioni web-based molto interessanti e con funzioni degne di qualsiasi software desktop come Gmail o Hotmail.

Non è un caso che Thunderbird stia vivendo una vita parallela rispetto al fratello più famosso della Mozilla Foundation, e cioè Firefox. Fino a qualche tempo fa i rilasci delle due applicazioni proseguivano più o meno sullo stesso binario, ma un paio di anni fa questo idillio si è interrotto e il team di sviluppo di Thunderbird prosegue più a rilento che mai. Eudora ha cessato, nel frattempo, di essere sviluppato ed ora è disponibile in beta testing solo come estensione di Thundebird.