Google, Safari e la violazione della privacy degli utenti: inchieste aperte in USA e UE

Google indagine privacy utenti Safari

Ancora problemi per Google relativamente alla questione privacy: nel corso delle ultime ore, infatti, si è discusso nuovamente della modalità mediante cui il gran colosso delle ricerche in rete avrebbe aggirato il blocco dei cookie di Safari al fine di poter tracciare con maggior facilità gli utenti impegnati nell’utilizzo del browser web di Cupertino.

Le autorità statunitensi e quelle europee, infatti, a distanza di circa un mese dall’accaduto, vogliono ora approfondire la questione.

Negli Stati Uniti e in Europa sono infatti state aperte tutta una serie di apposite inchieste in modo tale da poter verificare se vi sia stata un’effettiva violazione della privacy di tutti gli utenti Safari ed in caso di riscontri big G, questa volta, dovrà fare i conti con sanzioni che si preannunciano come tutt’altro che di poco conto.

Ezvid, creare slideshow in maniera semplicissima e condividerle direttamente su YouTube

Fare delle presentazioni fotografiche costituisce senz’altro un ottimo sistema mediante cui mostrare e condividere i propri scatti ad altri utenti, peccato però che, talvolta, la creazione di slideshow non risulti altrettanto semplice, almeno non se non si hanno a disposizione le giuste risorse.

È questo il caso di Ezvid, un software totalmente gratuito ed utilizzabile senza alcun tipo di problema su tutti i sistemi operativi Windows che, mediante una praticissima interfaccia utente (ad inizio post è anche possibile visualizzarne uno screenshot), consente di creare slideshow di foto, immagini ed anche video, provvedendo a selezionare il tutto personalmente o importandoli direttamente dalla fotocamera, dallo smartphone o da un qualsiasi altro tipo di device adibito a tal scopo e colellegato al PC, di aggiungervi una traccia audio come sottofondo e, eventualmente, di registrare la propria voce durante la riproduzione.

Il software, per non far mancare proprio nulla, integra inoltre apposite opzioni grazie alle quali aumentare o diminuire le tempistiche relative alla visualizzazione di ciascuna immagine prima di passare a quella successiva e di aggiungervi eventuali elementi testuali qualora risulti necessario.

shutDownAgent, un software portatile ed altamente personalizzabile per spegnere e riavviare il PC automaticamente

Ci sono situazioni in cui, al fine di completare l’esecuzione di una specifica operazione, risulta necessario mantenere accesso il proprio PC per lunghi periodi di tempo, anche quando non si ha l’opportunità di spegnerlo una volta completato il tutto.

Questo è quello che spesso si verifica quando, ad esempio, risulta necessario completare uno specifico download, quando si desidera portare a terminare il processo di deframmentazione, quando è in corso una scansione antivirus etc.

In circostanze di questo tipo potrebbe quindi rivelarsi molto ma molto utile ricorrere allo spegnimento automatico del PC… peccato però che, così come ben saprà buona parte di voi lettori di Geekissimo, gli OS redmondiani non mettano a disposizione tale funzionalità.

Private Outlet oscurato dall’Antitrust, ingannati una moltitudine di utenti italiani

Private Outlet oscurato dall'Antitrust

Oscurato a causa di gravi ed invasivi comportamenti nei confronti dei consumatori italiani il sito web Private Outlet, molto noto nel mondo del commercio elettronico, è giunto all’attenzione dell’Autorità Garante del Mercato e della Concorrenza (AGCM) che lo ha messo completamente, almeno per il momento, fuori gioco risultando ora irraggiungibile dagli internauti del Bel paese tramite il sequestro di tutti i domini ad esso relativi.

Il blocco è scattato il 12 Marzo scorso, data a partire dalla quale l’AGCM ha obbligato i molteplici provider italiani a bloccare tutti gli accessi alla piattaforma di e-commerce ed il motivo, stando a quanto dichiarato nel corso delle ultime ore, risulta imputabile all’aver diffuso contenuti idonei ad indurre in errore i consumatori in merito alla disponibilità dei prodotti offerti in vendita.

James Whittaker deluso da Google: ecco perchè ha detto addio a big G

James Whittaker

Essere reclutati nel team di Google è senz’altro difficile, anche per i più abili, ma lasciare il posto conquistato con tanta fatica e, sopratutto, bravura può essere altrettanto complicato o almeno così dovrebbe sin quando vengono rispettati i valori che, per un motivo o per un altro, hanno attirato l’attenzione dei dipendenti… diversa è invece la situazione se questo non avviene!

Tenendo conto di ciò James Whittaker, un ex dirigente di Google attualmente alle dipendeze di Microsoft, ha spiegato, mediante il suo blog personale, i motivi per i quali ha scelto di lasciare il suo posto a Googleplex.

Whittaker aveva abbandonato la sua posizione alla Microsoft nel 2009 accettando un prestigioso posto di lavoro per lo sviluppo software di Google, posto che, a distanza di circa tre anni, ha scelto di abbandonare sposando la causa del gran colosso di casa Redmond e tornando alle sue dipendenze.

I motivi di tale scelta sono prevalentemente due: in primis la perdita di vista da parte di Google dei suoi obiettivi originari prestando invece sempre maggiore attenzione all’advertising e, in secondo luogo, l’ingresso di big G nel mondo dei social network e la sua voglia di abbattere il primato detenuto da Facebook.

Arriva Anonymous OS: vero sistema operativo o fake ripieno di virus?

Anonymous OS

Nel corso degli ultimi giorni si è parlato a più riprese di Anonymous e degli attacchi sferrati nei confronti del Vaticano, di Trenitalia e di Equitalia ma adesso il collettivo torna a far discutere di sé, questa volta, però, al centro dell’attenzione vi è un sistema operativo, quello che prende il nome di Anonymous OS.

Ebbene si, anche il gruppo di hacker hacktivisti ha il suo sistema operativo personale o, almeno, così sembrerebbe essere stando a quanto dichiarato e, sopratutto, distribuito nel corso delle ultime ore.

Un membro di Anonymous ha infatti dichiarato di aver ideato, sviluppato e messo a disposizione dell’intera comunità Anonymous OS, una distro Ubuntu con interfaccia utente MATE che risulta personalizzata per tutte quelle piccole operazioni che potrebbe essere necessario compiere quotidianamente in qualità di membri del ben noto gruppo hacktivista come, ad esempio, hacking, simulazione di attacchi DDoS a siti Web, cracking di password e via di seguito.

My Weekly Browsing Schedule, pianificare l’apertura automatica di specifici siti web

Coloro che, per svariate ragioni, si ritrovano a dover aprire specifici siti web in specifici momenti della giornata o giorni della settimana sicuramente avranno avuto modo di notare che tutti i browser attualmente presenti sulla piazza non integrano alcuna funzione apposite mediante la quale eseguire l’operazione in questione.

La maggior parte di essi, infatti, permette di ripristinare la precedente sessione di navigazione o, ancora, di aprire rapidamente i siti internet maggiormente visitati ma, purtroppo, nessuno di essi consente di pianificare l’apertura di determinate pagine web.

Un’operazione di questo tipo può però essere eseguita senza alcun tipo di problema ricorrendo all’utilizzo di My Weekly Browsing Schedule, un apposito add-on specifico per Firefox, il browser reso disponibile da Mozilla.

Windows Explorer Tracker, monitorare e registrare automaticamente le operazioni eseguite in Windows Explorer

Se siete alla ricerca di un buon sistema mediante cui tenere traccia dell’attività del disco rigido ma, al momento, non avete ancora trovato ciò che fa al caso vostro allora, cari lettori di Geekissimo, potreste prendere in considerazione l’idea di dare uno sguardo a Windows Explorer Tracker.

Di che cosa si tratta? Scopriamolo subito!

Windows Explorer Tracker è un software completamente gratuito ed utilizzabile senza alcun tipo di problema su tutti i sistemi operativi Windows (sia a 32-bit sia a 64-bit) che, una volta in uso, consentirà di monitorare e registrare automaticamente tutte le varie ed eventuali operazioni eseguite in Windows Explorer come, ad esempio, eliminare, rinominare e creare file e cartelle, indicando inoltre la data e l’ora in cui eventuali unità flash USB sono state collegate al computer.

Stop all’edizione cartacea della Britannica, l’enciclopedia continuerà a vivere solo sul web

Enciclopedia Britannica disponibile solo online

Dopo ben 244 anni la Britannica, la più famosa enciclopedia al mondo, dice definitivamente addio alla carta per passare esclusivamente al digitale risultano quindi disponibile, d’ora in avanti, direttamente a portata di browser.

Non ci sarà quindi una nuova edizione di 32 pesanti e costosi volumi che, anno dopo anno, potevano essere acquistati e riposti sugli scaffali della propria libreria ma, così come comunicato ufficialmente da Jorge Cauz, presidente di Encyclopedia Britannica, della celebre enciclopedia, a partire dal 2012 oramai in corso, non verrà effettuata più alcuna stampa tentando quindi di stare al passo con i tempi e, sopratutto, con l’era digitale.

Proprio quest’ultima, infatti, sempre secondo quanto reso noto dallo stesso Cauz, ha messo a disposizione di Encylopedia Britannica strumenti migliori, sia per quanto concerne la diffusione dell’enciclopedia sia per quanto riguarda gli introiti.

Mercato tablet 2012: le vendite aumenteranno e l’iPad continuerà a dominare

Stime IDC mercato tablet 2012

Prendendo in esame quelli che sono i precedenti risultati, IDC (International Data Corporation), nel corso delle ultime ore, ha comunicato le nuove previsioni relative all’andamento del mercato tablet per questo 2012 oramai iniziato già da un po’ e dalle quali ne è emerso che, a quanto pare, verranno vendute ben 106 milioni di “tavolette”.

Nel dettaglio, secondo la società di rivelazioni il dominio del settore continuerà ad essere rappresentato dall’iPad ma il titolo di primo competitor dei device targati Apple spetterà ad Amazon con il suo Kindle Fire seguita poi da Samsung e Barnes & Noble.

Internet Explorer 10, Microsoft ne illustra le principali novità

Novità Internet Explorer 10

Windows 8 è disponibile, sotto forma di Consumer Preview, da diversi giorni a questa parte, giorni durante i quali gli utenti hanno e stanno avendo modo di testarne personalmente le principali caratteristiche e novità tra cui appare opportuno citare anche Internet Explorer 10 utilizzabile, ovviamente, in versione preliminare.

Circa la nuova versione del browser web redmondiano Microsoft, mediante un apposito post sul suo blog ufficiale, ne ha illustrato quelle che saranno le principali novità di IE 10, mettendo inoltre in evidenza le differenze rispetto alla versione integrata nella precedente Developer Preview.

Ciò che ne emerge dal post è che la nuova relase del browser web risulta prevalentemente basata su tre punti fondamentali: l’interfaccia Metro, la velocità d’utilizzo, e la sicurezza online.

Nel dettaglio, Internet Explorer 10 sfrutta l’interfaccia Metro, ottimizzata per device multi-touch, attraverso la quale viene offerta la possibilità di visualizzare le pagine web a pieno schermo e supporta l’HTML5 e tutti i più moderni standard web.

Hide Your Menubar, bloccare l’accesso alla barra degli strumenti di Firefox con una password

Se condividete la vostra postazione multimediale con altri eventuali utenti, se spesso vi ritrovate a dover adottare stratagemmi di varia tipologia nel tentativo di preservare la vostra privacy (cosa che, con i tempi che corrono, diviene sempre più difficile!) e se, sopratutto, a tal proposito, siete alla ricerca di un valido sistema mediante cui limitare l’accesso alla barra degli strumenti di Firefox allora, sicuramente, troverete molto utile una risorsa quale Hide Your Menubar.

Si tratta infatti di un add-on specifico per il browser web reso disponibile da Mozilla che, una volta installato, entrerà in azione permettendo di bloccare l’accesso alla barra degli strumenti applicando un’apposita password, il tutto mediante un semplice e rapido click sulla voce che verrà annessa al menu contestuale di Firefox.

La barra degli strumenti, infatti, una volta bloccata, risulterà inaccessibile anche ai successivi riavvii di Firefox.

CCFinder, trovare facilmente immagini pubblicate sotto licenza Creative Commons

In rete sono disponibili uno straordinario quantitativo di immagini d’ogni genere ma, come sicuramente già saprà gran parte di voi appassionati lettori di Geekissimo, non tutte possono essere utilizzate sui propri blog e siti web in quanto alcune di esse potrebbero essere protette da copyright.

Tenendo conto di tale dato per potersi servire di una o più immagini presenti online risulta necessario accertarsi del fatto che siano state pubblicate sotto licenza Creative Commons.

Considerando quanto appena affermato, al fine di semplificare il processo di ricerca ed onde evitare di andare incontro a spiacevoli situazioni, uno strumento quale CCFinder potrebbe rivelarsi molto ma molto utile.

Class action contro Siri, Apple sotto accusa per pubblicità ingannevole

Class action contro Siri

È stato reso disponibile a partire dallo scorso Ottobre ed è stato presentato come una tra le più importanti caratteristiche distintive dell’iPhone 4S: si tratta dell’assistente vocale Siri grazie al quale, appunto, gli utenti hanno la possibilità di servirsi delle funzionalità vocali sullo smartphone della ben nota mela morsicata.

Tuttavia, per quanto la nuova feature sia stata ampiamente apprezzata dalla vasta utenza non sono però mancate le lamentele, così come nel caso di Frank Fazio, l’utente che ha recentemente provveduto a depositare una class action presso il tribunale del Distretto Nord della Carolina proprio contro l’azienda di Cupertino poiché scontento del funzionamento di Siri.

Stando a quanto dichiarato da Frank Fazio, infatti, Apple sarebbe colpevole di aver promosso un prodotto che, in effetti, non è in grado di rispondere a quelle che sono le aspettative dei clienti andando quindi ad incidere soltanto sul prezzo finale dell’iPhone 4S e, di conseguenza, rendendolo più costo del precedente ma privo, in realtà, di una feature rivoluzionaria.

Robbins Gellers, avvocato dell’utente che ha portato Siri nell’occhio del ciclone, fa notare che in molti recenti spot pubblicitari della Apple gli utenti sono in grado di servirsi di Siri segnando appuntamenti, cercando ristoranti ed effettuando molteplici altre operazioni svolte con estrema facilità che, in effetti, non corrispondono però alle attuali performance di Siri.