Google Glass: problemi di privacy al ristorante, problemi di recensioni

Google Glass, le componenti hardware costano meno di 80 dollari

Google Glass, le componenti hardware costano meno di 80 dollari

Allo stato attuale delle cose i Google Glass possono essere acquistati soltanto dagli sviluppatori interessati al prezzo di 1500 dollari. La cifra richiesta è dunque tutt’altro che modica ma la reale spesa effettuata da Google per produrre i tanto chiacchierati occhiali per la realtà aumentata pare invece sia inferiore agli 80 dollari.

È proprio questo quel che salta fuori da un recente teardown eseguito su un’unità di Google Glass e condiviso da TechInsights che gestisce il portale Teardown.com.

Dal teardown si apprende infatti che le componenti hardware che costituiscono i Google Glass hanno un costo totale di 79,78 dollari, circa il 5% del prezzo attualmente imposto per il dispositivo. Il margine di guadagno per ogni unità di Google Glass distribuita sarebbe dunque enorme.

Google vuole acquisire Songza, Spotify e Pandora?

Google Stars: in arrivo una nuova alternativa read it later?

Google Stars: in arrivo una nuova alternativa read it later?

Di applicazioni del tipo read it later ovvero quelle che, per intenderci, permettono di salvare qualsiasi elemento online e di consultarlo con più calma in un secondo momento, ce ne sono a bizzeffe. Basti pensare a Pocket e Evernote, solo per fare alcuni nomi.

Prossimamente, però, il panorama delle app di questo tipo andrà ad arricchirsi di un’ulteriore strumento: Google Stars, una soluzione sviluppata dal colosso delle ricerche in rete e proprio per questo indirizzata principalmente alla piattaforma Android.

Skype, le videochiamate di gruppo diventano gratuite per tutti

Skype, le videochiamate di gruppo diventano gratuite per tutti

Tra le funzionalità di Skype quella che consente di effettuare videochiamate di gruppo è senza alcun dubbio una tra le più apprezzate. Si tratta infatti di una soluzione che si rivela estremamente valida non solo per chiacchierare con gli amici ma anche in ambito lavorativo.

Sin dal momento del suo lancio, però, la feature delle videochiamate di gruppo è sempre stata parte integrante del pacchetto premium di Skype e non un servizio gratuito. Con l’annuncio dato nelle scorse ore dallo stesso team del celebre servizio VoIP le cose sono però destinate a cambiare: le videochiamate di gruppo sono infatti diventate gratuite e dunque liberamente fruibili da tutti gli utenti.

Da ieri, infatti, agli utenti Windows, Mac e Xbox One viene offerta la possibilità di effettuare videochiamate di gruppo senza alcun costo aggiuntivo, che si tratti di svago o di lavoro poco importa.

Equo compenso: il Ministro vuole l’aumento dei prezzi (a dispetto dei sondaggi)

Sondaggio equo compenso

Ricordate il sondaggio ordinato dall’allora Ministro per i Beni Culturali, Massimo Bray, per indagare sulle abitudini degli italiani circa la creazione di copie private per film, album musicali e altre opere coperte da diritto d’autore? Nonostante qualche titubanza di troppo, i risultati sono stati pubblicati e – indovinate un po’? – salta fuori che non ci sarebbe alcun motivo per aumentare i prezzi di DVD, hard disk, smartphone, tablet e tutti gli altri prodotti su cui grava la famigerata tassa dell’equo compenso.

Amazon lancia Payments e sfida PayPal nei pagamenti online

Amazon, uno smartphone con interfaccia 3D e gesture a inclinazione

Amazon, uno smartphone con interfaccia 3D e gesture a inclinazione

Si torna a parlare ancora una volta di Amazon e del suo presunto smartphone che, stando a quanto emerso sino a questo momento, dovrebbe esser presentato a fine primavera con il nome di Kindle Phone e dovrebbe andarsi a caratterizzare per tutta una serie di particolari features mai viste sino ad ora su altri device mobile.

Ad avvalorare ulteriormente tale testi è un recente report in base al quale il fantomatico smartphone del colosso dell’e-commerce spiccherà fra tutti gli altri per l’utilizzo di un’interfaccia 3D in grado di cambiare radicalmente il modo in cui gli utenti interagiscono con un telefono. Lo si apprende da un nuovo post pubblicato, proprio nel corso delle ultime ore, dalla redazione di BGR.

OpenOffice, oltre 100 milioni di download in meno di due anni

OpenOffice, oltre 100 milioni di download in meno di due anni

OpenOffice, oltre 100 milioni di download in meno di due anni

Nel corso delle ultime ore Apache Software Foundation ha ufficialmente annunciato che OpenOffice ha raggiunto e superato i 100 milioni di download. Si tratta di un traguardo molto importante e che è stato raggiunto in poco meno di due anni ovvero da quando OpenOffice è diventato uno dei principali progetti della fondazione.

Sono molto contento di aver raggiunto questo importante traguardo in meno di due anni. Questo rappresenta un testamento per la nostra comunità di volontari, le centinaia di persone che scrivono il codice, cercano i bug, traducono l’interfaccia utente, scrivono la documentazione, rispondono alle domande degli utenti e gestiscono i nostri server. Continueremo ad offrire la migliore combinazione di affidabilità e innovazione che molti utenti apprezzano.” ha dichiarato Andrea Pascetti, il Vice Presidente di Apache OpenOffice.

Gmail, ora è possibile inviare foto sfruttando il backup automatico

Gmail, ora è possibile inviare foto sfruttando il backup automatico

Gmail, ora è possibile inviare foto sfruttando il backup automatico

Unitamente ai cambiamenti apportati a Gmail frutto delle modifiche applicate proprio nel corso delle ultime ore ai termini di servizio di Google c’è un’ulteriore ed interessante novità per la nota casella di posta elettronica del colosso delle ricerche in rete.

Mediante la pubblicazione di un apposito post sul blog ufficiale di Gmail il team di Google ha infatti reso noto di aver introdotto un nuovo pulsante nella schermata di composizione dei messaggi in Gmail che in pochi click consente di inserire le fotografie che sono state caricate automaticamente sui server di Big G.

Per chi ha l’abitudine di organizzare la propria raccolta fotografica in album è inoltre possibile inserire più scatti simultaneamente seguendo la medesima procedura.

Google Traduttore: si accettano suggerimenti per le traduzioni

Google Traduttore: si accettano suggerimenti per le traduzioni

Google Traduttore: si accettano suggerimenti per le traduzioni

Chi ha l’abitudine di utilizzare Google Traduttore per comprendere meglio i testi scritti in lingue straniere probabilmente ci avrà già fatto caso: da qualche ora a questa parte accedendo alla versione web del servizio è stato reso disponibile un apposito comando mediante cui è possibile modificare la traduzione che viene proposta.

Facendo click sul pulsante Migliora questa traduzione annesso proprio sotto il testo tradotto nella parte deste della schermata viene infatti consentito l’editing di quanto mostrato. Facendo poi click su Contribuisci viene mostrata la nuova frase al posto di quella ritenuta non corretta.

L’obiettivo è, ovviamente, quello di migliorare il più possibile la qualità del servizio offerto.

Apple: l'iWatch potrebbe costare 250 dollari

Apple, l’iWatch potrebbe costare 250 dollari

Apple, l'iWatch potrebbe costare 250 dollari

Continuano le indiscrezioni e le supposizioni riguardanti l’iWatch, il presunto smartwatch di Apple di cui si discute a più riprese da mesi e mesi a questa parte.

Stando a quanto emerso nel corso delle ultime ore il primo dispositivo indossabile dell’azienda di Cupertino potrebbe fare la sua comparsa sul mercato in autunno ad un prezzo pari a circa 250 dollari. Non si tratta di un’informazione fornita da Apple stessa bensì di una stima fatta dall’agenzia di analisi Cowen & Company.

Il Surface Mini sarà una sorta di block notes digitale?

Il Surface Mini sarà una sorta di block notes digitale?

Il Surface Mini sarà una sorta di block notes digitale?

Se ne parla a più riprese e da diverso tempo a questa parte ma solo adesso hanno cominciato a circolare online informazioni inerenti le presunte peculiarità del Surface Mini, quella che può essere considerata come la versione ridotta dei tablet Surface 2 e Surface 2 Pro di Microsoft.

Per il momento si tratta ancora di indiscrezioni e da parte di Microsoft non vi è alcunché di confermato ma stando a quanto emerso il Surface Mini non andrebbe a configurasi semplicemente come una versione più piccola degli altri due tablet di casa Redmond bensì come un prodotto destinato ad uso differente. Il Surface Mini, pur offrendo le medesime caratteristiche tecniche e software della linea Surface, sarebbe infatti stato pensato per un uso quotidiano piuttosto che meramente business.

Microsoft: il Surface Mini era pronto, ci sono le prove

Microsoft, il Surface 2 con connettività LTE arriva in Europa

Microsoft, il Surface 2 con connettività LTE arriva in Europa

A marzo il Surface 2 in versione LTE ha ufficialmente debuttato sul mercato con l’operatore a stelle e strisce AT&T. A distanza di qualche settimana ora la versione del tablet della redmondiana con supporto alla connettività 4G si appresta a fare la sua comparsa anche nel Vecchio continente.

Microsoft ha infatti allargato la disponibilità del suo tablet anche al territorio inglese. Accedendo al Microsoft Store inglese da poche ore è possibile preordinare il Surface 2 LTE a 539 sterline (circa 652,00 euro) tasse incluse con disponibilità a partire dall’8 maggio.

Il Surface 2 LTE, che per le sue caratteristiche risulta utilizzabile senza alcun tipo di problema su tutto il territorio inglese, non sarà quindi venduto in esclusiva con un operatore locale nonostante in passato si sia vociferato di un accordo con Vodafone per il lancio del dispositivo in Europa.

Acer: in arrivo il primo tablet al mondo basato su Chrome OS?

Acer: in arrivo il primo tablet al mondo basato su Chrome OS?

Acer: in arrivo il primo tablet al mondo basato su Chrome OS?

Nei giorni scorsi Acer ha spedito una serie di inviti per uno speciale evento mediatico che si terrà a New York il prossimo 29 aprile. In tale occasione il produttore presenterà ufficialmente la nuova lineup dei dispositivi touch per il 2014. Tra i vari dispositivi che saranno presentati pare possa esserci anche quello che potrebbe andarsi a configurare come il primo tablet al mondo a montare Chrome OS come sistema operativo.

Al momento, è però opportuno sottolinearlo, la notizia non è stata ancora confermata in via ufficiale. La speculazione, infatti, è pervenuta in seguito all’invio dell’invito mandato da Acer ai media durante la scorsa settimana.

Immagine che mostra il logo di Wade e quello di Google Maps

Waze: Google ha speso 1,15 miliardi di dollari per l’acquisizione

Waze: Google ha speso 1,15 miliardi di dollari per l'acquisizione

A giugno dello scorso anno Google ha messo a segno una delle acquisizioni più chiacchierate della storia: quella di Waze, l’app israeliana di navigazione mobile in salsa social.

A quasi un anno di distanza dalla messa a segno dell’acquisto continuavano perà a mancare dettagli precisi riguardanti l’entità dell’investimento economico. Soltanto nel corso delle ultime ore Noam Bardin, il CEO di Waze, ha svelato ciò che ancora non era stato comunicato e che in molti, nonostante il passare del tempo, continuavano a cheidersi.

Google Glass soluzione dentisti

Google vuole la registrazione del marchio Glass

Google vuole la registrazione del marchio Glass

I Google Glass, gli occhiali per la realtà aumentata di Big G, in un futuro non molto lontano potrebbero chiamarsi semplicemente Glass. Il colosso di mountain View ha infatti intenzione di commercializzare i suoi occhiali chiamandoli nel modo più sintetico e conciso possibile ed a dimostrazione di ciò vi è la domanda di registrazione del marchio inoltrata lo scorso anno all’USPTO.

Per il momento, è però opportuno sottolinearlo, la domanda non è stata ancora accettata. L’ufficio che si occupa anche della gestione dei brevetti e delle proprietà intellettuali ha infatti chiesto a Big G ulteriori chiarimenti ponendo due obiezioni: una riguardante l’impegno di un termine già utilizzato da altre società quale, appunto, “glass” con il rischio di creare confusione nei consumatori e l’altra facente riferimento al fatto che non è possibile ottenere come trademark un termine generico.