Neo Replace, sostituire parti di testo in uno o più file simultaneamente

Quest’oggi, per la gioia di tutti voi appassionati lettori di Geekissimo impegnati nel lavoro di sviluppatori, diamo un occhiata ad un interessante programmino in grado di facilitare e velocizzare di gran lunga l’esecuzione di tale attività che, in talune circostanze, potrebbe divenire piuttosto ardua.

Il software in questione è Neo Replace, una risorsa completamente gratuito e tutta dedicato agli OS Windows che, mediante un interfaccia utente piuttosto scarna ma, al contempo, altamente comprensibile, consentirà di sostituire facilmente parti di testo di un singolo file o di un loro insieme, a patto però, in questo caso, che siano contenuti nella medesima cartella.

Il funzionamento del programmino risulta abbastanza semplice poiché, una volta individuati i file sui quali agire sarà sufficiente digitare sia le parti di testo che dovranno essere sostituite sia il nuovo contenuto da inserire e Neo Replace andrà dunque ad agire automaticamente, consentendo, tra l’altro, di apportare un numero di modifiche illimitate simultaneamente su quelli che sono i file specificati… una gran bella comodità!

Charny NotePad: un editor di testo avanzato, leggero e versatile

Il blocco note integrato in Windows costituisce sen’altro uno degli strumenti maggiormente utilizzati dall’intera utenza Microsoft mediante cui archiviare appunti e note in maniera rapida ed intuitiva.

Tuttavia, sebbene si tratti di uno strumento semplice ed affidabile, il tanto amato notepad risulta però manchevole di alcune importanti caratteristiche che, a ben pensarci, contribuiscono a renderlo poco efficiente ai fini di una più agevole archiviazione dei propri dati.

Si potrebbe dunque prendere in considerazione l’idea di utilizzare uno strumento alternativo ma abbastanza completo, tanto da farsi preferire al ben più classico blocco note.

BrowserLab: vediamo il nostro sito con differenti browser

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Una delle sfide più difficili che un webmaster si trova ad affrontare quando crea un nuovo sito web deriva dal fatto che ogni browser legge il codice a suo modo, quindi se un sito viene visto ottimamente in Firefox non è detto che la stessa cosa avvenga in IE.

Per questo motivo durante lo sviluppo è necessario installare diversi web browser sul proprio computer al fine di testare il sito con diversi programmi. Ma da oggi potremo utilizzare un servizio web messo a disposizione da Adobe in modo da evitare di dover installare decine di programmi diversi.

GplPedia, grande directory di software GPL

Ultimamente lo stanno cominciando a sapere anche i muri: la siglia GPL non sta ad indicare soltanto il “poco” inquinante carburante per auto, ma sta ad indicare anche una celebre licenza utilizzata molto per i software liberi.

Molti geek si battono perché questa licenza venga usata da molti programmatori, perché la libertà di copia, modifica e distribuzione è certo una grande risorsa per gli utenti, ma a questo punto, siccome i software rilasciati con questa licenza cominciano ad aumentare, perché non creare un sito che li raccoglie?

L’idea, per carità, era buona. Ma c’è chi ha fatto prima di noi: ad esempio i creatori del sito GplPedia, grande agglomerato di informazioni e link sul software libero.

Adobe Flex, verrà integrato in Zend PHP!

ZEND PHP Tecnology

Il linguaggio PHP è sicuramente il futuro della programmazione WEB. La maggior parte dei siti che vedete ogni giorni, hanno, anche solo una riga in codice PHP, questo perché il PHP è un linguaggio molto versatile e di semplice utilizzo. Con il PHP siete in grado di interagire con il server chiedendogli di fare determinate operazioni, inoltre, potete sviluppare applicazioni che richiedono l’utilizzo di un DataBase MySQL. Per farvi capire quanto è utilizzato il PHP, vi basti pensare che tutti i CMS attualmente in circolazione, sono scritti in PHP, a parte alcune eccezioni, che sono in altri linguaggi.

Insomma, il PHP è un ottimo linguaggio, che ogni Geek che si rispetti conosce come le proprie tasche. Il PHP è un linguaggio in grado di interfacciarsi alla perfezione anche con le applicazione in Flash. Oggi però non voglio farvi una lezione di PHP, non mi compete e non ho le capacita necessarie per portare avanti questo tipo di argomento, sicuramente Googoleggiando un po’ troverete qualche buon tutorial. Oggi su Geekissimo vi voglio dare una notizia riguardo al mondo PHP e alla sua possibilità di interfacciarsi con FLASH.

Come tutti sapete, Adobe, giusto lo scorso anno, ha acquistato la software House Macromedia, che ora lavora sotto il controllo dei dirigenti Adobe. Adobe in questi ultimi anni sta sviluppando sempre più software dedicati alla produzione di applicazione per il WEB. Oggi vi parlo di AdobeFlex, un programma che presto vedremo all’interno della piattaforma Zend PHP.

Robocode, imparare a programmare sfidando i propri amici in battaglie fra Robot

Per un programmatore alle prime armi, volenteroso e con molta voglia di imparare c’è sempre l’ostacolo di “sì, ma che cosa programmo?”. Effettivamente seguendo le guide che vengono proposte sui libri del codice scelto, nelle prime 100 pagine viene proposto il classico “Hello World” e poco di più. Ma un geek non può mettersi davanti ad un libro ed aspettare che la conoscenza piova dal cielo… un vero geek la conoscenza se la costruisce!
Per quelli che vogliono avvicinarsi al mondo Java c’è un “programma giochino” che permetterà di imparare divertendosi (soprattutto divertendosi anche dopo aver imparato): Robocode.

NetBeans 6.5 Beta, programmare al passo coi tempi

NetBeans, la nota piattaforma di sviluppo opensource, sta per uscire con una nuova versione. Al momento, dal sito ufficiale, è possibile scaricare la versione 6.5 in Beta e cominciare a giovare delle mille novità.
Tutti i programmatori, e anche i non programmatori probabilmente, sanno che NetBeans è nata come piattaforma per lo sviluppo a 360°: dai siti web alle applicazioni di basso livello. Per restare al passo con i tempi è però sempre necessario che le ide seguano le mode e integrino abbastanza velocemente i nuovi linguaggi di programmazione emergenti.

KompoZer, un ottimo editor web per Linux

Gli strumenti per il web disponibili per i sistemi operativi GNU/Linux sono tantissimi, ed ognuno si distingue per una caratteristica. Uno dei più apprezzati e diffusi è certamente KompoZer, un editor web WYSIWYG, ovvero What You See Is What You Get (letteralmente, ciò che vedi è ciò che ottieni). Con KompoZer è possibile creare pagine web in maniera semplice e rapida, avendo sempre a disposizione un’anteprima dei risultati ottenuti.

Sviluppato in seno al progetto Mozilla, è nato dalle ceneri di un altro celebre editor realizzata dalla stessa casa, Nvu, il cui sviluppo è ormai terminato da tempo. Nato per essere estremamente semplice da utilizzare ma allo stesso tempo dotato di feature tali da poter competere con altri software più celebri e rinomati, si è lentamente ritagliato il suo spazio nel mondo degli editor web.

Ajaxrain: oltre 1000 applicazioni web

Qualche giorno fa stavo navigando in rete alla ricerca di qualche portale contenente script scritti in Ajax. Dopo qualche ricerca mi sono imbattuto nel sito di AjaxRain.

Il portale contiene oltre 1000 script divisi per tagcloud ed inoltre integra un buon motore di ricerca per mirare direttamente a ciò che stiamo realmente cercando.

Tutto il contenuto dentro quel portale è assolutamente gratuito e alla portata di tutti. Vi si trovano soprattutto widget per CMS ormai famosi, come WordPress e simili.
Ogni utente può votare lo script dopo averlo scaricato e aggiungere anche un piccolo commento.

La spazzatura elettronica ci sommergerà?

E-Waste

La maggior parte dell’e-waste, comunemente chiamata “spazzatura elettronica”, cioè tutta quella serie di monitor, tastiere, mouse che non utilizziamo più, starebbe andando a finire dritta dritta nei paesi in via di sviluppo, contribuendo, così, a inquinamento e malattie. È quando continuano a denunciare centinaia di attivisti ecologisti in tutto il mondo, secondo cui solo negli Stati Uniti nel 2007 sono stati messi fuori uso (e quindi destinati comunque alla discarica) ben 47 milioni di computer.

Questo significa 47 milioni di tastiere, di mouse, di monitor Crt, di case, di processori… la maggior parte dei quali provenienti dalle aziende. E questo solo per gli Stati Uniti: moltiplichiamo almeno per 8 il numero 47 per ottenere, più o meno, la produzione globale di spazzatura elettronica. Un fenomeno in enorme aumento: basti pensare che nel 1998 erano “solo” 20 milioni i computer buttati ogni anno… e in soli dieci anni il loro numero è raddoppiato.

Come creare un aggregatore di notizie alla maniera di Digg

Sicuramente conoscerete Digg, forse il primo e più noto aggregatore di notizie del web, e sicuramente conoscerete altri centinaia di siti che funzionano secondo lo stesso principio. Seguendo l’ esempio di Digg infatti sono spuntati uno dopo l’altro, come funghi, un sacco di servizi (come il più noto Reddit o l’italiano OkNotizie )per pubblicare e condividere notizie in rete.

E’ facilmente intuibile, visti i cloni di Digg di cui è piena la rete, che la creazione di un aggregatore non è un processo difficile, ed infatti oggi voglio proporvi qualche semplice modo per farlo.
Per una prima soluzione dobbiamo affidarci ai CMS, ovvero ai “Content Management Systems” alla maniera di WordPress, in particolare a Drupal. Per questo CMS sono disponibili infatti molti moduli in grado di implementare un sistema di votazione, i più famosi sono:

  • Drigg: (screen in alto) è secondo molti la scelta migliore che può essere fatta, un modulo molto semplice da installare e configurare, completamente customizzabile e graficamente molto gradevole.

Controllare continuamente le email costa tempo e denaro (e probabilmente anche salute)

“I lavoratori americani sprecano 650 miliardi di dollari ogni anno perchè controllano la loro casella di posta troppo spesso.” Si potrebbe riassumere così l’articolo pubblicato qualche giorno fa dall’autorevole New York Times, secondo cui appunto il controllo continuo della casella di posta è causa di distrazioni per i lavoratori, e queste “distrazioni” costano 650 miliardi di dollari ogni anno.

L’articolo incentra la sua attenzione sul tempo impiegato a controllare la casella di posta e sul calo del rendimento di un lavoratore quando dopo aver effettuato il controllo torna ai suoi impieghi. Sembrano cifre esagerate in confronto ad un’ azione che richiede così poco tempo, eppure pare proprio che le stime siano corrette.
Ed il discorso a quanto pare non riguarda solo gli americani, ma un po’ tutti quelli che lavorano al computer e utilizzano molto la posta elettronica.