Megaupload, Kim Schmitz difende se stesso e il suo impero

 Kim Schmitz

Sono trascorsi poco più di dieci giorni da quando Kim Schmitz, il fondatore dell’impero Megaupload, è stato scarcerato su cauzione ottenendo nuovamente la sua libertà seppur sottoposta ad alcune limitazioni, almeno per il momento.

La libertà di Dotcom non sembrerebbe però essere stata cosa gradita alle autorità di Washington che, così come dichiarato, preferirebbero vedere il fondatore di Megaupload nuovamente dietro le sbarre, una richiesta questa che è però stata negata dal giudice.

Frattanto, comunque, Dotcom ha già avuto modo di rilasciare alcune interviste nelle quali, nonostante sia atteso l’esito del processo contro Megaupload, è apparso come tutt’altro che arrendevole.

Dotcom, infatti, ha fatto sapere che durante i giorni passati in cella ha avuto modo di riflettere attentamente sulla vicenda giungendo, infine, ad una precisa conclusione: “non possono vincere”.

Mozilla presenta Collusion, l’add-on per spiare gli spioni

Gary Kovacs presenta Collusion

Gary Kovacs, il CEO di Mozilla, ha recentemente annunciato al TED un’interessante novità che, di certo, saprà attirare in maniera particolare l’attenzione di coloro che sono parecchio preoccupati per la propria privacy online, sopratutto tenendo conto degli scottanti e più recenti avvenimenti.

La novità, nel dettaglio, prende il nome di Collusion ed altro non è che un add-on specifico per Firefox, supportato da Ford Foundation ed avente come obiettivo quello di “spiare gli spioni”, così come dichiarato dallo stesso Kovacs.

Infatti, per quanto le operazioni di monitoraggio online possano essere eseguite a buon fine, quale quello di offrire contenuti pertinenti e migliorare l’esperienza di navigazione in rete di ciascun utente, nella maggior parte dei casi si tratta di un’operazione che viene effettuata senza esplicito consenso degli internauti e, sopratutto, a loro insaputa.

Apple Samsung accordo brevetti

Patent war: nuove vittorie e nuove sconfitte per Apple, Samsung e Motorola in Germania

Violazione brevetti Apple, Samsung, Motorola

La guerra brevettuale che vede coinvolte, in prima linea, Apple e Samsung continua e ai numerosi capitoli di quella che, oramai, sembra essere una battaglia senza fine se ne è aggiunto un altro proprio nel corso delle ultime ore.

In Germania, infatti, la Corte regionale di Mannheim ha dato la sua sentenza respingendo in tal modo due cause intentate da Apple e Samsung l’una contro l’altra.

Al centro della questione vi sono i tre brevetti relativi alla tecnologia 3G che, secondo quanto messo in evidenza da Samsung, la ben nota azienda della mela morsicata avrebbe violato unitamente a quello relativo alla tecnologia Slide to Unlock di Apple che, invece, a detta di Cupertino sarebbe stato violato dalla sudcoreana.

Nonostante si tratti di un doppio “no” le decisioni prese in Germania non stanno però ad indicare la fine della contesa, in particolare se si considera il fatto che, in tal modo, non si discuterà più soltanto di 4 dei 14 punti che vedono coinvolti i due colossi.

Crisi per la tecnologia di consumo in Italia: tengono soltanto tablet e smartphone

Crisi tecnologia di consumo in Italia

Il quarto trimestre del 2011 per il mercato italiano dei prodotti tecnologici si è chiuso con un trend abbastanza negativo e, così come rivelato da GfK Retail and Technology, con una nuova contrazione delle vendite (-9,8%) e con un giro d’affari che risulta inferiore ai 5,7 miliardi di euro.

Tenendo conto di tali informazioni non è poi così difficile dedurre, così come confermato anche dalle più recenti indagini di mercato, che le vendite del periodo natalizio non sono riuscite a risollevare quello che è un anno che risulta ancora negativo.

Il calo complessivo, su base annuale, risulta quindi pari al -8,7% ma, nonostante ciò, la crisi del settore tecnologico ha avuto alcuni segmenti in controtendenza rispetto a quello che è stato e che, almeno per il momento, continua ad essere l’andamento generale.

DDLFantasy chiude definitivamente

DDLFantasy chiude

Dopo la chiusura di Megaupload oramai non stupisce più di tanto il fatto che molti siti web mediante cui accedere a materiale digitale di varia tipologia e grazie ai quali eseguirne il download stiano abbandonando, in maniera totale o parziale, la scena.

Nel corso delle ultime ore, infatti, ha chiuso i battenti anche DDLFantasy, una tra le piattaforme online più conosciute per la possibilità di scaricare film, videogame e manga ed avente un numero di utenti registrati corrispondente ad oltre 430 mila, così come testimoniato da una sintetica ma chiara comunicazione apparsa sulla pagina iniziale del sito web.

La motivazione della chiusura, così come testimoniato dagli stessi gestori del servizio mediante il messaggio d’addio, è imputabile ai recenti avvenimenti in fatto di file sharing sottolineando come la scelta di interrompere l’attività di DDLFantasy risulti quasi obbligata onde evitare che qualcun altro lo faccia al loro posto.

Google Chrome: un milione di dollari per gli hacker che riusciranno a violare il browser

Google Chrome hacker

Al fine di cercare di testare ed incrementare ulteriormente la sicurezza del suo browser web, Google, il gran colosso delle ricerche in rete, ha fatto un’esplicita richiesta al “nemico”: riuscire a scovare le falle di sicurezza ancora sconosciute di Chrome, un’operazione questa che verrà ripagata con una ricompensa pari ad un milione di dollari.

Nello specifico, la cifra messa in palio da Google verrà suddivisa tra tutti gli hacker che porteranno a compimento la missione ed unitamente al milione di dollari big G offrirà anche 60.000 dollari a coloro che riusciranno ad evadere dalla sandbox del browser e a causare modifiche a livello del sistema operativo utilizato, 40.000 dollari per tutti quegli attacchi che vengono sferrati non utilizzando unicamente le vulnerabilità di Chrome e 20.000 dollari verranno invece assegnati a coloro che faranno leva su bug esterni al browser al fine di alterarne e comprometterne il suo buon funzionamento.

Google: da domani scatta la nuova privacy policy, l’UE è molto preoccupata

Google privacy policy Unione Europea

Così come già reso noto qualche tempo addietro, a partire da domani, 1 marzo 2012, Google applicherà ufficialmente le nuove regole per la privacy riscritte praticamente di punto in bianco, o quasi.

Tuttavia l’Unione Europa, come manifestato anche diversi giorni fa, ha espresso preoccupazione e perplessità circa il nuovo regolamento sottolineando la cosa al gran colosso di Mountain View.

Nello specifico, la CNIL, l’autorità francese per la protezione dei dati personali che è stata incaricata di effettuare un’indagine conoscitiva sulle nuove norme di Google, ha chiesto a Larry Page una sorta di pausa in merito al percorso di adozione delle nuove normative.

Video4Blind: ovvero come rendere “visibili” i video online ai non vedenti

Video4Blind

D’ora in avanti anche i non vedenti potranno avere accesso ai contenuti video presenti in rete e, nello specifico, su tutte quelle che sono le principali piattaforme mediante cui condividere filmati attualmente presenti sulla piazza, prima tra tutte YouTube ma anche Vimeo, Facebook e molte altre ancora, grazie ad una semplice ma efficace intuizione di Vincenzo Rubano.

Il diciassettenne studente dell’Istituto Costa di Lecce diventato, già da qualche tempo a questa parte, un vero e proprio paladino nella lotta contro l’inaccessibilità del web per i non vedenti è infatti riuscito ad applicare una pratica ma utilissima soluzione grazie alla quale rendere accessibili i video presenti in rete anche ai ciechi.

Mozilla presenta Boot To Gecko: il nuovo OS orientato al mobile sarà disponibile entro fine anno

Boot To Gecko

Se ne era già iniziato a parlare durante l’estate dell’oramai trascorso 2011 ma nel corso delle ultime ore Boot To Gecko, noto anche come B2G, ovvero il sistema operativo orientato ai device mobile di Mozilla, ha visto finalmente la luce, o quasi.

Il sistema operativo mobile di Mozilla è stato infatti presentato al Mobile World Congress 2012 di Barcellona e, così come reso noto dagli stessi responsabili dell’organizzazione nonprofit e così come si evince dalla dimostrazione, va a configurarsi come un progetto ambizioso destinato ad entrare in diretta competizione con Android ma anche con iOS e Windows Phone.

L’OS di Mozilla, nel dettaglio, consiste in una sorta di versione ridotta di Linux in grado di caricare automaticamente il rendering engine di Firefox risultando comprensivo, al suo interno, di Web API che permettono a HTML5 e JavaScript di dialogare in maniera diretta con quello che è l’hardware del sistema impiegato.

Scott Thompson scuse Yahoo!

Yahoo! minaccia Facebook per violazione brevettuale

Yahoo! violazione brevetti Facebook

Il fatto che tra Yahoo! e Facebook non corra buon sangue non è certo una novità ed al centro delle questioni vi sono, prevalentemente, motivi concorrenziali.

Tuttavia quella che, già da qualche tempo a questa parte, andava a configurarsi come una situazione non esattamente felice è peggiorata nel corso delle ultime ore ed il pomo della discordia, questa volta, sembrerebbero essere i brevetti.

Spostandosi dai device mobile ai servizi online la patent war è ora in corso anche tra la celebre società statunitense ed il rinomato social network in blu.

A muovere le accuse è Yahoo! secondo cui Facebook dovrebbe chiedere, pagare ed ottenere la licenza per poter utilizzare un numero di brevetti che va dai 10 ai 20 di cui, allo stato attuale delle cose, si servirebbe in maniera non esattamente autorizzata.

Anonymous e WikiLeaks, avviata la pubblicazione di 5 milioni di e-mail della Stratfor

WikiLeaks pubblicazione mail Stratfor

Non se ne parlava oramai da qualche tempo a questa parte ma, nel corso delle ultime ore, WikiLeaks è tornato nuovamente sotto i riflettori attirando l’attenzione dell’intero globo terrestre grazie alla nuova diffusione di uno straordinario quantitativo di documenti.

Si tratta infatti di ben 5 milioni di e-mail che il gruppo di hacker Anonymous è riuscito a trafugare dai server della Stratfor, una tra le principali società che si occupa di offrire servizi di intelligence a svariate ed importanti multinazionali.

Nel dettaglio, il gruppo di hacker è riuscito a penetrare nei computer della Stratfor impossessandosi di tutti i messaggi di posta elettronica facenti riferimento al periodo che va da luglio 2004 a dicembre 2011.

Amazon: eliminati oltre 4000 eBook dal Kindle store

Amazon rimuove oltre 4000 eBook dal Kindle Store

Il settore degli eBook è andato incontro, nel corso delle ultime ore, a quella che potrebbe essere definita come la prima grande scossa della sua storia: Amazon, infatti, ha rimosso oltre 4000 titoli dal suo Kindle Store tra cui risultano compresi anche diversi bestseller ampiamente conosciuti in tutto il mondo.

Il motivo della decisione in questione risulta imputabile, a quanto pare, alle controversie tra l’IPG (Independent Publishers Group) ed Amazon in merito ad alcune eventuali modifiche nel contratto che li lega.

Nello specifico, in seguito alle pressioni da parte di Wall Street, Amazon, nel tentativo di migliorare quelli che riconosce come i suoi punti deboli, si è impegnata nel mettere i libri digitali in catalogo al prezzo più basso possibile in modo tale da poter continuare a detenere il predominio dei suoi device Kindle.

Obama e la carta dei diritti per tutelare la privacy degli internauti

Obama e la Carta dei diritti per la privacy online

Nel corso delle ultime ore il governo americano ha reso noto uno speciale ed interessante progetto mirante alla protezione dei dati personali degli utenti online che verrà messo in atto grazie al supporto e al via libera concesso da quelli che sono i big del settore, come nel caso di Google, Microsoft e Yahoo!.

Si tratta, nel dettaglio, di una serie di linee guida, rese note mediante un apposito comunicato ufficiale pubblicato sul sito della Casa Bianca, che, basandosi sul ben noto modello del “Bill of Rights”, elencano quelli che vanno a configurarsi come i diritti fondamentali degli internauti cercando inoltre di fare in modo che internet rimanga un motore per l’innovazione e la crescita economica.

Per Barack Obama, stando a quanto reso noto mediante la carta dei diritti per la tutela dei dati personali sul web, quindi, gli utenti devono avere l’opportunità di esercitare il diritto di controllo delle informazioni personali su ogni aspetto della propria vita in rete e, di conseguenza, di poter comprendere e decidere come vengano utilizzate da chi le riceve.

Le aziende che si ritroveranno ad avere a che fare con i dati personali degli utenti online ne dovranno poi garantire riserbo e sicurezza evitando, di conseguenza, che informazioni sensibili finiscano tra le mani sbagliate.

Nuove norme per la privacy sulle app: i big del settore mobile si accordano

Accordo nuove norme per la privacy sulle app

Tenendo conto del continuo insorgere di polemiche, specie nel corso delle ultime settimane, tra produttori e sviluppatori di applicazioni per device mobile relativamente alla trasmissione ai responsabili dei dati sensibili degli utenti ben sei delle principali aziende operanti in tal ambito hanno deciso di stabilire un apposito accordo comune in modo tale da poter fornire maggiori dettagli circa la privacy.

L’accordo coinvolge Apple, Google, Microsoft, Research in Motion, Amazon e Hewlett-Packard e, nello specifico, obbliga tutte e sei le società e coloro che sviluppano applicazioni su una delle piattaforme virtuali ad esse associate a fornire un maggior quantitativo di informazioni circa la modalità mediante cui verranno impiegati i dati dell’utente conseguenzialmente all’esecuzione del download di una data app.

Questo, in altri termini, sta quindi a significare che prima ancora di effettuare il download di una data app ciascun utente potrà conoscere anticipatamente tutti i dettagli sulla privacy ad essa relativi ed in maniera ben più accurata ed approfondita rispetto a quanto reso disponibile sino a questo momento.