Windows Store Windows 8 app trial craccate

Windows Store, un tool di hacking trasforma le app Windows 8 da trial a complete

Windows Store Windows 8 app trial craccate

Dopo la notizia della possibilità di attivare regolarmente qualsiasi copia di Windows 8 sfruttando i product key ottenibili con la promozione inerente Windows Media Center si torna ora a parlare ancora una volta di pirateria, del nuovissimo sistema operativo di casa Redmond e delle applicazioni ad esso dedicate.

Stando a quanto emerso durante le ultime ore sembra infatti che qualcuno sia riuscito a superare la protezione del Windows Store per cui sfruttando un apposito tool di hacking noto come Wsservice_crk, disponibile in rete dalla fine del mese di ottobre e recentemente aggiornato dal suo sviluppatore, è possibile scaricare applicazioni in versione trial dallo store digitale di Windows 8 e trasformarle poi in versioni complete e perfettamente funzionanti mediante un unico e rapido click.

Su Windows Store sono disponibili numerose applicazioni, alcune gratuite, altre a pagamento ed altre ancora utilizzabili sotto forma di trial, di versioni di prova, perfettamente funzionanti per un arco di tempo massimo pari a 7 giorni oltre i quali è eventualmente possibile effettuarne l’acquisto per poterle continuare ad impiegare.

Grazie alla messa online delle applicazioni in versione trial gli sviluppatori hanno la possibilità di attirare un maggior numero di utenti poiché, appunto, in tal modo hanno l’opportunità di sperimentare le funzionalità di una data app.

Tale caratteristica si è però rivelata una potente arma a doppio taglio.

Google intesa antitrust europa

Google, ICOA e la falsa acquisizione

Google acquisizione ICOA

Il fatto che Google sia intenzionata, in un modo o nell’altro, a prendere parte alla già folta schiera dei provider internet non è sicuramente una novità.

Tempo fa, infatti, big G ha iniziato a portare la fibra ottica in alcune zone scelte degli Stati Uniti presentando poi, all’inizio di quest’estate, i propri piani tariffari.

Nel corso delle ultime ore è stata poi diffusa in rete la notizia inerente la volontà di Google di investire ben 400 milioni di dollari, oltre 308 milioni di euro, per acquisire ICOA, un’azienda statunitense che mette a disposizione circa 1500 hotspot wireless sparsi in ben 45 stati.

Facebook raccomanda Android ai suoi dipendenti

Facebook incoraggia i suoi dipendenti ad utilizzare Android

Facebook raccomanda Android ai suoi dipendenti

Alcuni manifesti fotografati nel quartier generale di Facebook sembrano non lasciare ombra di dubbio: i dipendenti del social network in blu sono invitati ad effettuare il passaggio da iOS ad Android in modo tale da poter prestare maggiore attenzione al perfezionamento dell’app ufficiale specifica per la piattaforma mobile del robottino verde.

A Menlo Park, infatti, è stata lanciata la campagna denominata Droidfooding, ideata, appunto, per incoraggiare il personale interno a modificare le proprie abitudini sull’utilizzo dei dispositivi mobile.

Sui muri degli edifici di Facebook, infatti, sono stati affissi alcuni poster che invitano i dipendenti a rivolgersi all’ufficio informazioni per ottenere dettagli su come poter cambiare il proprio iPhone con un device Android in modo tale da poter prendere maggiore confidenza con quest’ultimo e, successivamente, poter segnalare tutti i bug presenti nell’app di Facebook sfruttando l’apposito strumento Range Shake.

Trimestrale Apple, record di vendite per l'iPhone ma l'utile è in calo

Black Friday USA, Apple ha dominato nello shopping online e su Surface

Apple domina Black Friday 2012

Il Black Friday, il venerdì nero degli acquisti scontati con il quale i consumatori statunitensi danno il via alle spese natalizie, è stato dominato da Apple, sia per quanto concerne la modalità d’acquisto sia per quanto riguarda i prodotti che sono stati comperati.

Rispetto allo scorso anno, infatti, lo shopping online è aumentato di circa il 20% grazie sopratutto ai numerosi acquisti che i consumatori hanno fatto servendosi di iPhone e iPad .

Nel dettaglio, secondo i dati raccolti da IBM è risultato che il 24% di chi ha comprato online lo ha fatto tramite un tablet o no smartphone, una percentuale questa che risulta nettamente superiore a quella del 2011 pari invece al 14%.

L’88% di coloro che hanno usato un tablet aveva un iPad, seguito poi da Kindle, Galaxy, Nook e vari altri prodotti.

Nel complesso, invece, chi ha usato device Apple ha portato a termine il 18,5% delle transazioni, chi ha usato un device Android, invece, il 5,5%, tutto il resto è andato ai ben più tradizionali computer.

Dati inerenti la modalità d’acquisto a parte è emerso inoltre che nel corso del Black Friday i clienti americano hanno preferito l’iPad al Surface RT.

iPhone low cost minaccia samsung

Apple VS Samsung, tra contestazioni e batterie

Apple VS Samsung contestazioni brevetti dispositivi e fornitura batterie

Qualche giorno fa Samsung ha fatto sentire a gran voce la sua necessità di conoscere i dettagli dell’accordo tra Apple ed HTC provvedendo, al contempo, a puntare il dito contro l’iPad mini chiedendo che l’ultimo arrivato in casa Cupertino, unitamente all’iPhone 5, al nuovo iPad con display Retina e all’iPod Touch, venga incluso nelle carte del processo che verrà avviato nel 2014 a causa della presunta violazione di un brevetto inerente le comunicazioni wireless.

Apple, dal canto suo, ha fatto richiesta al giudice, un paio di giorni fa, di aggiungere al già ricco elenco di device incriminati ulteriori sei dispositivi della sudcoreana non presenti sul mercato all’inizio dello scontro.

I nuovi device contro cui Apple ha puntato il dito sono, nello specifico, il Galaxy Note 2, il Galaxy S3 (aggiornati ad Android 4.1), il Galaxy S3 mini, il Samsung Rugby Pro, il Galaxy Tab 8.9 Wi-Fi, e il Galaxy Tab 2 10.1.

Microsoft rivela il ciclo di vita di Windows 8 e Windows RT

Microsoft supporto Windows 8 e Windows RT

Ad un mese dal lancio di Windows 8 e di Surface RT, il primo tablet prodotto e commercializzato della redmondiana, Microsoft ha aggiornato, proprio nel corso delle ultime ore, la sua pagina lifecycle aggiungendo, appunto, i suoi due più recenti prodotti.

Microsoft, infatti, ha rivelato sino a quanto Windows 8 e Windows RT saranno supportati dall’azienda facendo quindi sapere ai propri utenti quando verrà messo un punto loro ciclo vitale.

Stando a quanto reso noto il supporto mainstream di Windows 8 si concluderà il 9 gennaio del 2018 mentre il supporto extended sarà garantito sino al 10 gennaio del 2023.

Da notare che durante il periodo mainstream Microsoft rilascia gratuitamente patch di sicurezza ed aggiornamenti di vario tipo mentre nella modalità extended il software pur continuando ad essere supportato riceve aggiornamenti inerenti soltanto problemi di sicurezza per cui per poter ottenere gli altri è necessario sottoscrivere un abbonamento a pagamento.

Apple I venduto all'asta 500 mila euro

Apple I all’asta, venduto alla cifra record di 500 mila euro

Apple I venduto all'asta 500 mila euro

Probabilmente in molti tra voi lettori di Geekissimo lo sapranno già, altri, invece, lo apprenderanno soltanto adesso ma fatto sta che l’Apple I è stato il primo computer Apple, quello realizzato nel lontano 1976, quando l’oramai più che celebre mela morsicata non era ancora un colosso, è venduto direttamente da Steve Jobs in soli 200 esemplari.

Per poter acquistare un Apple I, equipaggiato con un processore MOS 6502 da 1 MHz cui erano abbinati 4 Kb di RAM, occorrevano, all’epoca, 666 dollari, una cifra questa grazie alla quale era possibile portare a casa un dispositivo costituito da una scheda madre, una tastiera ASCII di Datanetics, un alimentatore e un monitor Sony dalla risoluzione di 40×24 caratteri, il tutto assemblato in un case di legno molto artigianale e opzionalmente era possibile aggiungere un lettore di cassette utilizzabile per la memorizzazione ed il caricamento del software.

Degli originari 200 esemplari oggi ne sono “sopravvissuti” solo 43 e soltanto 6 di questi sono perfettamente funzionanti.

Google Maps Indoors desktop

Google Maps Indoors arriva anche su desktop

Google Maps Indoors desktop

Nel corso delle ultime ore big G ha annunciato la disponibilità di Google Maps Indoors, il sistema di mappe di interni, anche per computer, sia fissi sia portatili, per cui d’ora in avanti le planimetrie di numerosi edifici pubblici, come ad esempio centri commerciali ed aereoporti, potranno essere consultate direttamente da desktop oltre che da device Android.

Quindi, dopo alcuni mesi di rodaggio, le mappe di interni di big G non sono più una prerogativa dell’app Google Maps per device Android: la mappatura di oltre 10 mila edifici nel mondo è ora a portata di desktop.

Le mappe indoor possono essere sfruttate, ad esempio, per decidere dove andare a fare shopping, per trovare il percorso da seguire in aeroporto per l’uscita di imbarco o per individuare uno sportello bancomat, per individuare punti di assistenza e molto altro ancora.

NDP, le vendite dei tablet stanno per superare quelle dei laptop

NDP vendite tablet superano laptop

Sicuramente ha inciso in maniera particolare anche il Black Friday ma molto probbilmente l’ultimo trimestre del 2012 vedrà per la prima volta le vendite dei tablet superare quelle dei laptop o almeno così dovrebbe essere per quanto concerne il territorio nord americano.

La società di analisi NDP ha infatti proiettato le vendite dei tablet a circa 21,5 milioni di unità rispetto ai 14,6 milioni di laptop venduti.

Venerdì nero a parte, le ragioni dell’incremento delle vendite dei tablet sarebbero dovute alla sempre maggiore crescita di tale segmento e, sopratutto, all’elevata penetrazione dei laptop sul merecato nord americano pari a circa il 70%.

Quello in questione va a configurarsi come un dato di particolare rilevanza che rende meno necessario l’acquisto dei computer portatili e decisamente ben più interessante quello dei tablet.

Google isola che non c'è

Google, Maps e l’isola che non c’è

Google isola che non c'è

Sandy Island, la piccola striscia di terra collocata tra l’Australia e la Nuova Caledonia e circondata dal Mar dei Coralli, è documentata da Google su Maps, nella cartografia nautica ed anche negli atlanti ma, in effetti, non esiste.

Alcuni studi recentemente condotti dai ricercatori dell’Università di Sidney sembrerebbero infatti dimostrare l’assoluta inesistenza di tale isola accertando invece la presenza di acqua al suo posto.

Da più di dieci anni Sandy Island è però presente in svariate carte geografiche tanto che Google riporta l’isola nel punto esatto dove si ritene sia posizionata.

Cercando infatti su Google Maps ed anche su Google EarthSandy Island” è possibile viaggiare direttamente dall’altra parte del mondo è scoprire la piccola striscia di terra che, tuttavia, viene indicata con una chiazza nera.

Effettuando invece una ricerca su Bing lo stesso termine conduce ad una località nell’Australia del sud, mentre collocando il cursore del mouse nella zona in cui ci si attendeva fosse l’isola a seconda del livello di zoom è possibile far comparire e scomparire una piccola striscia di terra che tenendo conto della forma e della posizione ricorda molto quella mostrata da Google Maps.

iPad prodotto tech più desiderato dai bambini

L’iPad è ancora il prodotto tech più desiderato dai bambini

iPad prodotto tech più desiderato dai bambini

Così come lo scorso anno e, ancora, come quello precedente anche questa volta l’iPad è risucito a guadagnarsi il titolo di dispositivo elettronico più desiderato dai bambini statunitensi.

La società di statistica Nielsen ha infatti condotti un sondaggio tra i “giovanissimi” statunitensi suddividendoli in due differenti fasce d’età in modo tale da poterne comprendere i gusti e le preferenze in vista del Natale.

Stando ai dati raccolti ed elaborati dalla società ciò che ne è emerso è stato appunto che l’iPad è ancora il prodotto tech che va per la maggiore.

Nel dettaglio, nella fascia tra i 6 e i 12 anni circa il 48% dei bambini intervistati ha espresso il proprio gradimento nei confronti dell’iPad e, nello specifico, di quello in versione da 9,7 pollici.

L’iPad mini, la new entry di Apple, ha invece ottenuto un gradimento pari al 36%.

Google Take Action contro censura internet

Google Take Action, big G si schiera per la libertà della rete

Google Take Action contro censura internet

Mediante la messa online di una pagina web ad hoc, Google, nel corso delle ultime ore, ha invitato tutti gli internauti a prendere parte all’iniziativa contro quello che viene descritto come un tentativo di mettere le mani sul controllo della rete telematica mondiale da parte dell’ONU e dei relativi paesi membri.

Nel dettaglio, Google ha messo in guardia gli utenti dichiarando che adesso la rete libera e aperta è minacciata ed ha invitato gli stessi a prendere parte alla petizione online chiamata Take Action.

Stando sempre a quanto dichiarato da big G, infatti, “Alcuni governi hanno intenzione di sfruttare l’opportunità di un incontro a porte chiuse che si terrà a dicembre per autorizzare la censura e regolamentare il Web in modo restrittivo”.

Il rischio che si corre è quindi quello che l’ITU (International Telecommunication Union, l’agenzia ONU per le telecomunicazioni) decida di arrogarsi i diritti di controllo sui sistemi basilari per il funzionamento del web e degli altri servizi TCP/IP che allo stato attuale delle cose sono nelle mani di altre organizzazioni influenzate dalla politica a stelle e strisce.

Secondo i dati riportati da Google sono ben 42 i paesi che già filtrano e censurano i contenuti mentre alcuni governi hanno promulgato una serie di leggi che mettono a rischio la libertà di espressione online.

Gear Glass, Samsung lavora all'alternativa ai Google Glass?

Samsung vuole conoscere i dettagli dell’accordo tra Apple ed HTC

Samsung vuole conoscere dettagli accordo Apple HTC

Giorni fa Apple ed HTC hanno siglato un accordo mirante a chiudere tute le varie ed eventuali vertenze legali in corso tra i due colossi e con l’impegno reciproco di concedersi la possibilità di sfruttare i propri brevetti per i prossimi dieci anni.

Samsung, dal canto suo, si è dimostrata fortemente interessata alla questione poiché coinvolta da oramai mesi e mesi in una continua battaglia giudiziaria contro Apple.

Proprio per questo la sudcoreana ha chiesto ed ottenuto il permesso di consultare tutti i dettagli facenti riferimento al recente accordo tra Apple ed HTC.

e-commerce italia

L’Italia e il commercio online: eShopper in aumento del 30%

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Così come l’e-commerce sta andando a configurarsi, giorno dopo giorno, come una pratica sempre più in aumento anche il numero degli italiani che fanno acquisti online è in continua crescita.

A diffondere la buona nuova è Netcomm grazie alle ultime rilevazioni effettuate, appunto, in Italia e mediante le quali è possibile comprendere come gli internauti del Bel paese abbiano iniziato a fidarsi del commercio online e, di conseguenza, di quelli che sono i principali siti web di riferimento.

L’Italia, infatti, può attualmente contare su oltre 12 milioni di utenti che fanno spese online e che grazie al maggior grado di trasparenza e di sicurezza dei principali siti web di e-commerce fanno acquisti in rete con sempre maggior frequenza.

Questi, così come sottolinea Netcomm, hanno compreso come acquistare online possa essere un vero e proprio risparmio, specie durante specifici periodi di difficoltà economica.