Anonymous tango down GoDaddy

Anonymous attacca GoDaddy, milioni di siti web down

Anonymous tango down GoDaddy

Nel corso della serata di ieri il ben noto gruppo di hacker Anonymous ha mandato offline milioni e milioni di siti web aziendali e personali e di blog ospitati dai server di GoDaddy.

Il tango down è durato per diverse ore e soltanto nella mattinata di oggi i siti web colpiti hanno iniziato a ritornare online così come sempre.

Ad essere bloccate sono state, nello specifico, tutte le varie ed eventuali attività riconducibili al provider quali hosting, DNS, caselle di posta elettronica e gli appositi servizi di assistenza.

L’esecuzione dell’operazione sarebbe però imputabile solo e soltanto ad un membro di Anonymous che nelle ore successive all’attacco ha provveduto a rivendicare l’operazione mediante la pubblicazione di tutta una serie di appositi messaggi su Twitter.

McAfee Emma Watson celebrità più pericolosa del web

Emma Watson è la celebrità più pericolosa sul web, parola di McAfee

McAfee Emma Watson celebrità più pericolosa del web

Ricercare online info relative a quelle che sono le proprie star preferite è un’operazione che, purtroppo, in alcuni casi può costare molto caro, sia all’utente sia alla postazione multimediale impiegata per l’esecuzione dell’operazione in questione.

McAfee, la nota software house impegnata oramai da diverso tempo a questa parte nel campo della sicurezza, ne è ben consapevole.

Sono infatti diversi anni che McAfee stila, su base periodica, la lista, nota anche come Most Dangerous Celebrities, di quelle che sono le celebrità più “pericolose” del web ovvero quelle che con una ricerca danno maggiore probabilità di incappare in una trappola contente malware, pishing etc.

Apple: in cantiere un rivale di Spotify e un'app iTunes per Android?

UDID Apple trafugati, scoperta la fonte del leak

Apple UDID trafugati

Giorni fa aveva iniziato ad impazzare in rete la notizia relativa ai 12 milioni di UDID Apple trafugati dal gruppo di hacker conosciuto con il nome di AntiSec da un portatile di un agente speciale dell’FBI.

Al diffondersi della notizia l’FBI aveva però negato di essere in possesso dei dati in questione e di non aver mai ricevuto alcun tipo di attacco informatico sui propri PC.

Ad entrare in scena, poi, era stata anche la stessa Apple precisando di non aver mai fornito tale tipo di informazioni all’agenzia federale.

Il mistero circa l’operazione portata a segno dal gruppo di hacker, quindi, è andato man mano ad infittirsi lasciando non poche perplessità.

Le notizie che, però, proprio nel corso delle ultime ore sono state rese note farebbero maggior chiarezza a tal proposito.

Il leak, a quanto pare, sarebbe in realtà avvenuto a discapito di un normale publisher.

Windows 8, maggiore apertura ai browser web di terze parti

Windows 8 browser web antitrust europa

È oramai da diversi mesi a questa parte che Microsoft è finita al centro delle indagini dell’Antitrust europeo conseguenzialmente alle quali la redmondiana ha assicurato, proprio nel corso delle ultime ore, l’applicazione di tutta una serie di modifiche a Windows 8 miranti ad aprire il nuovo e tanto atteso sistema operativo ai browser web sviluppati da terze parti.

Nel corso delle ultime ore, infatti, è stato reso noto che Steve Ballmer ha dato garanzie, in tal senso, a Joaquin Almunia, Commissario europeo col portafoglio della Concorrenza, anticipando l’applicazione di diversi ed appositi interventi che sono stati e che verranno eseguiti in maniera indipendente da quelle che saranno le decisioni dell’Antitrust.

Verificare quanto il nuovo sistema operativo di casa Microsoft sia aperto alle soluzioni della concorrenza costituisce un aspetto di notevole importanza, così come sottolineato da Almunia in occasione del forum economico internazionale Workshop Ambrosetti organizzato a Como.

Apple: debutta l'iMac low cost, la RAM non è rimovibile

Apple: nuovi iMac in dirittura d’arrivo?

Nuovi iMac

Per il 12 settembre Apple ha in programma un keynote di particolare rilievo in occasione del quale saranno presentati, quasi sicuramente, il nuovo e tanto atteso iPhone 5, la sesta generazione dello smartphone della mela morsicata più celebre al mondo, la nuova gamma di iPod e, stando a quelle che sono le indiscrezioni più recenti, anche la nuova gamma di iMac.

Inizialmente l’aggiornamento della gamma iMac era stato dato per certo in occasione del keynote di giugno durante il quale furono presentati i nuovi MacBook Pro dotati di Retina Display ma così com’è stato possibile constatare le indiscrezioni si sono poi rivelate inesatte.

Nel corso delle ultime ore, però, nuove voci a tal proposito hanno iniziato ad impazzare in rete.

Stando infatti alle ultime informazioni non ancora confermate ufficialmente in occasione del keynote del 12 settembre anche i desktop Apple, unitamente agli altri tanto atteso prodotti della mela, dovrebbero e potrebbero fare la loro comparsa sul palco di San Francisco.

iRadio spot audio

Apple è al lavoro su un suo servizio di streaming musicale?

Apple piattaforma radiofonica

Apple, stando a quelle che sono le ultime indiscrezioni riportate dal Wall Street Journal, sarebbe al lavoro, già da qualche tempo a questa parte, per la realizzazione di un servizio simil Pandora o Spotify, ovvero una piattaforma radiofonica basata sui gusti musicali degli utenti, permettendo quindi lo streaming musicale ed offrendo un’ulteriore ed interessante alternativa all’oramai tipica formula di download in acquisto eseguibile mediante iTunes.

La nuova presunta proposta di Apple, inoltre, dovrebbe essere integrata direttamente all’interno di iTunes e non andrebbe a configurarsi come un servizio a parte risultando disponibile per tutti i device della mela morsicata ma anche per tutti i PC basati su sistema operativo Windows.

Sempre attenendosi a quanto ripostato dal Wall Street Journal la piattaforma di straming radiofonico non dovrebbe fare la sua comparsa su device basati su Android.

Facebook completa acquisizione Instagram

Facebook e Instagram: acquisizione completata con successo

Facebook completa acquisizione Instagram

L’operazione Instagram è stata ufficialmente conclusa: da qualche ora, infatti, la celebre app mediante cui scattare foto, applicarvi accattivanti filtri e condividere il tutto con i propri amici è entrata a far parte, in maniera effettiva e definitiva, del patrimonio di Facebook.

Ad annunciare la buona riuscita dell’operazione è stato lo stesso team di Facebook mediante la pubblicazione di un apposito annnuncio sulla newsroom del gruppo.

L’acquisizione di Instagram da parte di Facebook aveva preso il via nel corso del mese di aprile quando, appunto, Mark Zuckerberg aveva comunicato di voler procedere all’acquisto dell’app per la modica cifra di ben 1 miliardo di dollari.

In effetti l’accordo iniziale prevedeva che Facebook versasse ad Instagram 300 milioni di dollari in denaro ed il restante in 23 milioni di azioni (ogni azione, infatti, aveva il valore di circa 30 dollari) per una cifra totale corrispondente esattamente ad 1 miliardo di dollari.

Internet The Web Index

The Web Index, l’Italia è ancora in ritardo

Internet The Web Index

Stando a quelli che sono i dati emersi dall’ultimo The Web Index, l’iniziativa di Tim Berners – Lee in base al quale viene calcolato l’indice globale sull’utilizzo del web e il cui scopo è “permettere a ogni Paese di capire di che cosa ha bisogno per connettere a Internet la gente, e aiutare i Paesi a comprendere quali passi futuri compiere”, l’Italia, allo stato attuale delle cose, è ancora abbastanza indietro rispetto ad altre nazioni.

I parametri impiegati per valutare gli stati nei quali il web è sfruttato in maniera migliore sono tre, quali la preparazione al web, ovvero la qualità e l’estensione delle infrastrutture di comunicazione e istituzionali, l’utilizzo del web all’intero di un paese ed i contenuti disponibili e, infine, l’impatto del web tenendo conto di indicatori sociali, economici e politici.

Tenendo conto di questi tre fattori viene quindi calcolato l’impatto di un dato paese sul web in una scala che va da 1 a 100.

A tal proposito, per l’edizione 2012, ad occupare la prima posizione in questa speciale classifica è la Svezia seguita poi dagli Stati Uniti, dal Regno Unito, dal Canada e dalla Finlandia.

AntiSec UDID Apple

UDID Apple trafugati: la smentita dell’FBI e quella di Cupertino

AntiSec UDID Apple

Proprio alcune ore addietro il gruppo di hacker conosciuto con il nome di AntiSec ha fatto sapere di essere entrato in possesso di ben oltre 12 milioni di ID univoci Apple e dei dati personali dei rispettivi proprietari trafugando le informazioni in questione da un portatile di un agente speciale dell’FBI.

La faccenda, che ha attirato immediatamente l’attenzione dell’intero web, o quasi, è però stata smentita, in maniera praticamente fulminea, mediante la pubblicazione di un breve ed apposito comunicato proveniente direttamente dall’agenzia federale seguito poi da svariate dichiarazioni pubblicate sui principali servizi di social networking.

L’FBI ha infatti affermato di non aver subito alcun tipo di attacco informatico aggiungendo inoltre che allo stato attuale delle cose non risulterebbe disponibile alcuna prova concreta mediante cui poter confermare l’effettiva manomissione del laptop impiegato dall’agente speciale.

Google Chrome quarto anniversario

Google Chrome festeggia il suo quarto anniversario

Google Chrome quarto anniversario

Proprio ieri, il 5 settembre 2012, Google Chrome, il browser web reso disponibile dal gran colosso delle ricerche in rete, ha festeggiato il suo quarto anniversario, quattro anni nel giro dei quali big G ha saputo fare del suo strumento di navigazione online il terzo più usato al mondo dopo gli intramontabili, o quasi, Internet Explorer e Mozilla Firefox.

Google Chrome, infatti, ha saputo sottrarre, in breve tempo, quote di mercato alla concorrenza arrivando a segnare, unitamente a Safari, il trend positivo più convincente tra tutti.

BiTorrent monitoraggio

BitTorrent, gli utenti sono tenuti sotto controllo

BiTorrent monitoraggio

Se qualcuno, soltanto per un istante, ha pensato di poter girovagare tra i meandri della rete BitTorrent in anonimato si è sbagliato di grosso, o quasi.

La maggior parte dei file BitTorrent, infatti, sono sotto controllo o almeno questo è quanto emerge stando ad un recente studio condotto dalla Birmingham University.

Tenendo conto di quelli che sono i cento file più popolari presenti sui principali client BitTorrent gli utenti più attivi in tal senso verrebbero individuati entro tre ore circa dalla connessione ai vari ed eventuali siti web adibiti al download dei contenuti d’interesse.

Ovviamente ad essere individuati e monitorati sono soltanto gli indirizzi IP e, in quanto tali, non permettono di risalire a quella che è l’identità dell’utente se non previa richiesta da parte del giudice.

Trimestrale Samsung, profitti record grazie a smartphone e componenti

Samsung e l’indagine sulle condizioni lavorative in Cina

Samsung indagine lavoro Cina

Dopo essere finita, ad agosto, nel mirino di China Labor Watch (CLW), la ben nota organizzazione no-profit, i vertici di Samsung hanno deciso di avviare tutta una serie di apposite indagini miranti all’identificazione delle condizioni lavorative garantite ai dipendenti dei propri fornitori cinesi.

Analogamente a quanto fatto da Apple qualche tempo addietro Samsung ha quindi provveduto, in maniera più o meno immediata, ad avviare le ispezioni e stando a quanto emerso la sudcoreana avrebbe effettivamente rilevato alcune violazioni.

Diversamente da quanto evidenziato giorni addietro da China Labor Watch le violazioni in questione non sarebbero però quella di sfruttamento del lavoro minorile e, ancora, quella di orari lavorativi eccessivamente lunghi o almeno in seguito alle indagini condotte non è stato possibile confermare queste ipotesi.

Apple vuole migliorare Siri ed abbandonare Nuance

Apple, trafugati 12 milioni di ID univoci da un portatile dell’FBI

UDID Apple rubati da hacker

Il gruppo di hacker noto come AntiSec e legati ad Anonymous ha annunciato, proprio nel corso delle ultime ore, di essere entrato in possesso di ben oltre 12 milioni di ID Apple iOS Unique Device o, molto più semplicemente, UDID, e dei dati personali dei rispettivi proprietari sottraendo tali informazioni ad un sistema dell’FBI.

Il vasto database di UDID sarebbe stato trafugato, nello specifico, dal portatile di un agente speciale dell’FBI e la sottrazione dei dati, disponibili sotto forma di documento in formato CSV, sarebbe avvenuta facendo leva su una vulnerabilità del pacchetto Java.

Per ciascuno dei circa 12 milioni di ID Apple risultano disponibili nomi utente, indirizzi di residenza, numeri telefonici, nomi e modelli dei relativi device Apple e svariate altre informazioni generalmente riservate.