La laurea in informatica assicura un inserimento lavorativo rapido e uno stipendio elevato rispetto ad altre lauree. Secondo i dati Almalaurea 2021 infatti a 5 anni dalla laurea di primo livello, il tasso di occupazione è del 95,7% e la retribuzione media si attesta sui 1737 euro. Con la digitalizzazione delle imprese inoltre la professione è diventata molto fluida, con nuove mansioni e responsabilità.
sicurezza informatica
Modello europeo per la sicurezza di servizi e dispositivi digitali
Con l’entrata in vigore del Cybersecurity Act, il 27 giugno scorso, l’Europa si dota di un regolamento univoco sulla sicurezza informatica. Lo strumento normativo europeo nasce con l’intento di costruire un meccanismo più solido, coeso e comunitario in materia di sicurezza dei servizi e dei dispositivi digitali dal computer allo smartphone passando per i tablet.
La certificazione della sicurezza poggia su schemi che considerano in prima analisi i potenziali di rischio, la cui messa a punto rafforza anche i poteri dell’Agenzia europea per la sicurezza informatica (Enisa), il cui compito è quello di dare il giusto sostegno agli Stati membri nel fornire una risposta concreta a minacce e attacchi cibernetici.
Sicurezza informatica al top con Surfshark: i suoi punti di forza
La sicurezza informatica, oggi come oggi, è un tema sempre più caldo e delicato, al punto che individuare soluzioni come Surfshark potrebbe risolvere buona parte dei vostri problemi sotto questo punto di vista. Quali sono le sue principali caratteristiche? Per quale motivo un utente dovrebbe preferire una soluzione del genere rispetto ad altre? Proviamo ad individuare insieme i suoi punti di forza.
Microsoft, risolto grave bug in Windows Defender
Il ricercatore di sicurezza Tavis Ormandy del Google Project Zero ha scoperto l’ennesima grave vulnerabilità nel sistema operativo di casa Microsoft. Il bug è presente nel Malware Protection Engine, usato da diversi software, il più noto dei quali è Windows Defender, preinstallato in Windows 7, 8.1, RT 8.1 e 10. Per fortuna, Microsoft è riuscita a correre subito ai ripari, rilasciando la patch che ha risolto il problema.
La vulnerabilità in questione potrebbe essere sfruttata per eseguire codice remoto, nel caso in cui il Malware Protection Engine effettui la scansione di un file contenente codice infetto. Oltre che da Windows Defender, il servizio corrispondente (MsMpEng) viene utilizzato in Microsoft Security Essentials e altri prodotti di sicurezza pensati in maniera specifica per gli utenti aziendali.
Mac, malware in crescita
A quanto pare anche l’universo dei Mac è sempre più vittima degli attacchi malware. È esattamente questo quel che è emerso da un recente report pubblicato da McAfee, la nota società specializzata in soluzioni di sicurezza software, nell’analizzare l’andamento di OS X e macOS nel 2016 da pochi mesi concluso.
Stando infatti a quanto riportato, vi sarebbe stato un incremento del tutto inedito in poco più di un anno, al punto tale da confermare come l’environment digitale Apple abbia attirato sempre più attenzioni da parte dei malintenzionati. Più precisamente, entro il quarto trimestre del 2016 si è assistito al proliferare di 460.000 malware destinati a OS X e macOS.
Microsoft Edge è il browser più violato al Pwn2Own 2017
Microsoft Edge, il browser Web “di serie” di Windows 10, sembra non essere ancora riuscito ad ottenere i favori degli utenti con un 5% di market share. Considerando gli enormi sforzi fatti da Microsoft per pubblicizzare la bontà del suo navigatore, il risultato pare essere decisamente al di sotto delle attese.
A tutto ciò va poi a sommarsi quanto accaduto nelle scorse ore in occasione del Pwn2Own 2017, l’evento-competizione tra hacker che ha come scopo quello di riuscire a trovare delle falle in specifici software. Microsoft Edge è infatti risultato essere uno tra i browser più violati.
Proton, il tojan per Mac in vendita
Stando a quanto riportato dalla società di sicurezza Sixgill, in rete sarebbe stato diramato un nuovo trojan per Mac, decisamente più potente dei precedenti poiché potenzialmente in grado di bypassare i controlli Apple in fase di installazione. Si tratterebbe di un malware apparso su alcuni forum russi, al momento apparentemten non distribuito poiché messo in vendita a carissimo prezzo.
Andando ancor più nel dettaglio, il malware è stato sviluppato in in Objective C ed è stato pensato per attaccare la piattaforma macOS. Il trojan potrebbe essere in grado di garantire un completo accesso remoto alla macchina in uso, lasciando a malintenzionati ampio margine d’azione. Proton, infatti, viene descritto come “una soluzione professionale di sorveglianza e controllo, che permette di fare quasi tutto con un Mac target”.
Gli antivirus sono inutili, parola di un ex ingegnere di Mozilla
Nel corso delle ultime ore, le dichiarazioni di Robert O’Callahan, ex ingegnere di Mozilla, stanno suscitando particolare scalpore in rete (e non solo). O’Callahan ha infatti suggerito agli utenti di non effettuare l’acquisto di software antivirus ed anzi di rimuoverli immediatamente poiché le software house non rispettano gli standard di sicurezza e che i loro antivirus sono più pericoli dei malware che dovrebbero bloccare.
Nel dettaglio, secondo l’ingegnere, la maggioranza degli antivirus offrono un miglioramento trascurabile della sicurezza e alcuni di essi sono stati addirittura sfruttati come vettore di attacco. Questa tipologia di software è in grado di proteggere il computer solo se effettua accessi a basso livello, fino al kernel del sistema operativo.
Windows, Google rende noto un grave bug
Google ha deciso di sfruttare l’occasione della festa di Halloween ormai trascorsa per pubblicare i dettagli di una grave vulnerabilità zero-day presente in Windows.
La vulnerabilità, scoperta dal Google Threat Analysis Group in Flash Player e nel kernel di Windows, è stata segnalata alle due aziende il 21 ottobre. Adobe ha rilasciato il 26 ottobre una nuova versione del plugin (23.0.0.205) che risolve il bug. Come è noto, Chrome viene aggiornato in maniera automatica, per cui gli utenti non devono fare assolutamente nulla per scaricare il plugin dal sito Adobe. La falla individuata nel kernel di Windows invece non è stata ancora corretta.
Intel: bug nei processori, rischio attacco malware
I ricercatori della State University of New York (Binghamton) e della University of California (Riverside) hanno da poco scoperto un grave bug nei processori Intel basati sull’architettura Haswell.
Il bug permette di eludere una tecnologia di sicurezza offerta dai moderni sistemi operativi andando dunque ad aprire la porta ad eventuali attacchi. L’exploit sviluppato dai ricercatori è stato testato con successo su Linux ma anche Windows e macOS sono vulnerabili.
Spotify, occhio ai malware con la versione Free
Chi utilizza la versione Free di Spotify, il servizio di streaming musicale più popolare al mondo, farebbe bene a prestare particolare attenzione a quanto sta accadendo da qualche ora a questa parte.
Un utente ha infatti scoperto che l’applicazione per desktop del celebre servizio musicale distribuisce malware. Spotify Free mostra infatti banner pubblicitari contenti link a siti infetti.
Lenovo, il BIOS di alcuni notebook contiene codice vulnerabile
Il ricercatore di sicurezza Dymtro Oleksiuk, ha scoperto un grave bug in tutti i notebook della serie ThinkPad di Lenovo che potrebbe essere sfruttato da eventuali malintenzionati per eludere i meccanismi di protezione dei sistemi operativi Windows.
Sebbene apparentemente Lenovo possa sembrare colpevole è però bene sottolineare il fatto che la vulnerabilità in oggetto è stata individuata nel codice del BIOS sviluppato da Intel.
Google, scoperti gravi bug nei prodotti Symantec
Nel corso delle ultime ore Google ha annunciato di aver scoperto alcune gravi vulnerabilità negli antivirus prodotti da Symantec, compresi quelli appartenenti alla gamma Norton e dedicati all’utenza consumer.
La scoperta è firmata dal Google Project Zero per voce di Tavis Ormandy. Il problema, nello specifico, è stato riscontrato all’interno di Symantec Endpoint Protection, ma ad essere coinvolta è una unità alla base dell’intera linea Symantec.
Fansmitter, il virus che sfrutta le ventole del computer
Un gruppo di ricercatori della Ben-Gurion University of the Negev (Israele) ha sviluppato un malware che è in grado di rubare informazioni sensibili da un computer non connesso ad Internet, senza hardware audio e altoparlanti. In che modo agisce? Semplice (si fa per dire!): sfruttando le ventole del computer.
Si tratta di quello che è stato etichettato con il nome di Fansmitter. Questo virus sfrutta il suono generato dalle ventole installate all’interno del computer per trasmettere dati ad un ricevitore – in questo caso specifico uno smartphone – posizionato nella stessa stanza.