X-Phone, online le presunte specifiche tecniche
Il Samsung Galaxy S4, la prossima punta di diamante della sudcoreana, sarà presentato ufficialmente nel corso delle prossime ore, il nuovo modello di iPhone, invece, dovrebbe fare la sua comparsa sul mercato tra non molto mentre in merito al lancio del fantomatico X-Phone, lo smartphone di Google e Motorola che secondo le indiscrezioni dovrebbe entrare in diretta competizione con gli altri due device, non si sa ancora nulla ma se non altro sono emerse in rete interessanti info riguardo la sua scheda tecnica. Secondo le indiscrezioni fornite da un informatore che ha preferito restare anonimo l’X-Phone avrebbe in dotazione un display da 4,7 pollici Full HD, un processore Nvidia Tegra 4i, una fotocamera anteriore da ben 5 megapixel in grado anche di monitorare l’occhio dell’utente per lo scroll dei contenuti e una fotocamera posteriore da 16 megapixel. Le dimensioni del device sarebbero invece pari a 131,2×66,7×7,9 millimetri risultando quindi esteticamente simile, spessore a parte, al Droid RAZR MAXX HD.Continua a leggere
I tablet non servono per tutto: l’ironia dell’agenzia Leo Burnett
Tutti desiderano uno smartphone, tutti desiderano anche un tablet. Il primo sicuramente potrà riuscire a soddisfare le vostre necessità, infatti, consente di telefonare, mandare SMS, navigare e svolgere altre strabilianti funzioni. Ed il secondo? Serve davvero una tavoletta come iPad o come il Nexus 7? Vediamo il punto di vista di La Leo Burnett, una delle agenzie pubblicitarie più importanti del mondo!Continua a leggere
Dropbox 2.0 disponibile per il download
Dropbox 2.0 è ufficialmente tra noi. La nuova versione del client desktop per Windows e OS X non presenta grosse novità sotto il punto di vista tecnico ma include un nuovo menu principale che consente di tenere sotto controllo gli ultimi file sincronizzati nella “nuvola” e velocizzare varie operazioni.Continua a leggere
ICANN, gli editori UE e USA contestano il dominio .book di Amazon
Il fatto che l’ICANN permetterà, sia ad aziende sia a privati, di far apparire sul web suffissi ben diversi dal classico .com è oramai notizia di vecchia data così come anche il fatto che i marchi più importanti hanno già provveduto ad avanzare le proprie richieste in tal senso. Amazon, ad esempio, ha fatto richiesta all’ICANN di poter aprire domini quali .audible, .author, .book, .news e molti altri ancora. La richiesta del gruppo di Bezos, però, non è andata giù né agli editori a stelle e strisce né a quelli del vecchio contiente. Infatti, proprio nel corso degli ultimi giorni sono giunte all’ICANN due lettere con le quali la Association of American Publisher (AAP), l ‘Associazione Italia Editori (AIE) e la Federazione Editori Europei (FEP) hanno puntato il dito contro il .book chiedendo all’ente di rivedere la propria posizione e di prendere in seria considerazione il fatto che consentire ad Amazon di far proprio tale dominio starebbe a significare permettere al colosso delle-commerce di sfruttare una forza di grandissimo impatto sul mercato.Continua a leggere
Firefox, come individuare gli add-on che usano più memoria
Chi utilizza Google Chrome sicuramente ne sarà ben consapevole: il browser web del gran colosso delle ricerche in rete integra, praticamente da sempre, un task manager grazie al quale è possibile visualizzare quanta memoria RAM viene occupata dalle varie schede aperte, dai processi ed anche dalle estensioni installate. Si tratta di una feature molto utile ed interessante che, purtroppo, non è disponibile anche per Mozilla Firefox o almeno non lo è di default. Per far fronte alla cosa è però possibile ricorrere all’utilizzo di un recente ed interessante add-on quale about:addons-memory. Si tratta, appunto, di un’estensione che, una volta in uso, consente di rilevare le infrmazioni facenti riferimento all’utilizzo della memoria da parte dei vari altri add-on installati nel browser.Continua a leggere
Google Glass, le prime applicazioni di terze parti supportate
Durante l’edizione 2013 della conferenza SXSW il colosso di Mountain View ha mostrato, unitamente alla sua Talking Shoe, le prime applicazioni di terze parti compatibili con i Google Glass. Nello specifico, è stato illustrato il funzionamento delle app The New York Times, Evernote, Path e Gmail. Nel corso della dimostrazione i Google Glass sono stati usati per scattare foto, per effettuare ricerche, per condividere contenuti su Google+ e per visualizzare news e previsioni del tempo. Per permettere all’utente di visualizzare tutte le informazioni necessarie direttamente dinanzi gli occhi i Google Glass utilizzando un’interfaccia costituita da Timeline card con un desing che si avvinca molto a Google Now su device Android. Gli occhiali per la realtà aumentata di Google, infatti, a causa delle loro dimensioni ridotte non consentono di visualizzare lunghe pagine contenti testo o elementi grafici ragion per cui gli sviluppatori sono praticamente costretti a realizzare app seguendo specifiche regole.Continua a leggere
Windows 8, ripristinare il tasto Start aumenterebbe le vendite
Windows 8, l’ultimissimo sistema operativo della redmondiana, a circa 5 mesi dal lancio ufficiale non ha ancora raggiunto il successo sperato o almeno così sembrerebbe stando a quelli che sono i più recenti dati. Le vendite dei prodotti basati su Windows 8, infatti, sono ancora abbastanza scarse ma fortunatamente a tutto c’è rimedio o almeno così la pensa IDC secondo cui l’unica soluzione possibile per risollevare la situazione sarebbe quella di reintrodurre il pulsante Start, che per anni ha contraddistinto gli OS Windows, ed avviare direttamente la modalità desktop. In un’intervista rilasciata a CNET, Bob O’Donnell, analista di IDC, ha infatti spiegato quelle che sono le caratteristiche che mancano a Windows 8 per poter essere apprezzato ancor di più dalla folta schiera di consumatori.Continua a leggere
Come regolare le dimensioni della cache di Spotify
La versione desktop di Spotify utilizza dei file di cache che consentono all’applicazione di conservare frammenti di canzoni e altri file tesi a rendere più fluida l’esperienza utente. Per impostazione predefinita, questi dati possono occupare fino al 10% dello spazio libero disponibile sull’hard disk ma, in caso di necessità, è possibile regolare questo parametro a proprio piacimento. Vediamo come.Continua a leggere
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