Mentre in Italia le autorità impongono l’oscuramento di KickAssTorrents agli ISP, dall’Università della North Carolina arriva una ricerca che ribalta il luogo comune secondo cui il download di materiale pirata da Internet fa diminuire le vendite dei CD musicali.
L’economista Robert Hammond ha analizzato i dati di vendita di 1.095 album nell’arco di cinque settimane, confrontando i dati ufficiali forniti da Nielsen SoundScan con i download degli stessi album su un tracker BitTorrent privato. Il risultato è stato alquanto sorprendente.
Grazie ad un modello elaborato dallo stesso Hammond sulla base dei dati raccolti, si è scoperto che gli album trapelati sulla rete Torrent almeno un mese prima dell’uscita ufficiale nei negozi sono destinati a vendere 60 copie in più rispetto a quelli non oggetto di leak. Si tratta di circa 0.26 copie in più per ogni download pirata effettuato, con un beneficio maggiore per gli artisti che riescono a vendere almeno 100.000 copie dei propri dischi (ovvero quelli più famosi e protetti dai colossi dell’industria discografica).
Non si tratta di numeri astronomici, 60 CD sono una nullità anche per un mercato musicale asfittico come quello odierno, ma è la tendenza quella che conta. Download illegale non è più uguale a meno vendite, anzi probabilmente non lo è mai stato ma i discografici (così come le major cinematografiche) fanno ancora fatica a capire la differenza tra danno economico, mancato incasso e… pubblicità gratuita.
Ora, non sappiamo quanto siano accurate le statistiche di Hammond ma facciamo fatica a immaginarcelo come un folle promotore della pirateria musicale. Sono decisamente più folli certi disegni di legge che vediamo circolare nei parlamenti nazionali ed internazionali e, forse, anche alla luce di questi dati, sarebbe bene ripensare la questione del diritto d’autore legata alla diffusione di materiale audiovisivo online.
[via | Wired] [photo credits | opethpainter]
#1TheQ.
scommettiamo che se aumentano gli stipendi degli italiani, migliora la vendita di cd musicali e si riduce il file sharing?
#2Daneel
Attenzione! La ricerca non è una Verità assoluta anzi dice tutto il contrario di quello che si può pensare infatti è solo l’ultima della serie di questo tipo che da anni circolano, ben più autorevoli e su un campione mooooolto più elevato. Negli Usa dove la pirateria è molto bassa e le leggi sono molto più dure e i pirati vengono trovati e perseguitati, la ricerca dice che la pirateria NON fa danni. Ma altre ricerche anno dimostrato che dove le leggi sono permissive come in Italia i danni ci sono e sono molto gravi, generano molti licenziamenti, sfruttamento dei lavoratori rimasti e tanti altri danni alla forza lavoro più bassa ed indifesa senza toccare lo stipendio dei dirigenti o degli autori perciò chi pirata potendo permettersi l’acquisto è un ladro e uno dei protagonisti che ha messo l’Italia nella situazione in cui si trova e si dovrebbe profondamente vergognare.
Quando presentano queste ricerche dovrebbero essere più chiari infatti è risaputo che la pirateria porta all’acquisto solo le fasce deboli, quelle persone che si possono permettere un solo album/gioco da 10 a 100 che vorrebbero comprare così ascoltandolo in anteprima si affezionano e alla fine invece di non comprare niente ne comprano almeno uno infatti le stime di crescita delle vendite sono infinitivamente basse. Ma cosa succederebbe se si azzerasse la pirateria? Quelle persone invece di scaricarsi 100 album e comprarne uno si limiterebbero a sceglierlo su servizi di anteprima tipo Itunes e, non ci prendiamo in giro, molte di queste persone proprio per il fatto che non pagano gli album si comprano sempre un lettore mp3 capiente e costoso quindi spenderebbero molto meno per un lettore mp3 banale e il resto per gli album aumentando di molto le vendite perciò queste ricerche sono inutile paccottiglia per buttare benzina sul fuoco ma non convinceranno MAI ne i governi ne i produttori.
Ci vuole veramente molta arroganza e presunzione a prendersela quando gli stati vogliono fare leggi anti-pirateria e poi non fare l’unica cosa che funzionerebbe; come mai quando ci sono bozze di leggi strane o altre cavolate si riesce in poche ore ad organizzare una mega-protesa in facebook e poi con lo stesso sistema non si riesce ad organizzare un sciopero di almeno qualche giorno contro l’acquisto degli album? Eppure basterebbe formare un comitato su facebook, spargere la voce, fare un bello sciopero senza però piratare in quei giorni e poi andare dalle case discografiche ad imporre un abbassamento GIUSTISSIMO dei costi ed un aumento di investimenti e qualità, se lo si fa per cose stupide per questo dovrebbe essere facilissimo! No, diciamoci la verità, siamo nella m***a fino al collo perchè in Italia il più figo è quello che ruba di più, fa il prepotente, imbroglia lo stato, non paga le tasse e pirata anche le cose che odia pur di riempire tera di harddisk e mantenere il suo stato di Imbecille totale. Allora ci meritiamo il carcere a vita per chi pirata perchè facciamo schifo come persone e come cittadini.
#3e98
negli usa la pirateria è piu bassa ? Tu sei un rappresentante di una casa discografica vero ?
@Daneel:
#4studioone
io sono un colezzionista di cd e vinile e diversi cd prima li scarico, poi valuto se valgono 20 euro, se si procedo all’aquisto, se contiene solo un paio di pezzi decenti risparmio 20 euro
#5Daniele
60 copie in più, ma su quante?
#6TheNorba
Questa è bella, poco credibile come notizia, ma almeno mi ha fatto sorridere. 🙂