Google Drive sta lentamente arrivando

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Google ha presentato una nuova interfaccia di Google Docs e, lentamente, la sta rendendo disponibile a tutti i suoi utenti. Si inizia, a questo punto, ad intravedere il cambio di mission del servizio che passerebbe da un semplice repository di documenti ad un servizio di online storage che permetterebbe ai suoi utenti di caricare qualsiasi tipo di file e non più solo documenti.

Quando Google Drive diventerà finalmente realtà (da tenere ben presente che le speculazioni sul possibile lancio di un simile servizio da parte di Google sono vecchie di alcuni anni), questo permetterà di caricare i propri file permettendo, per alcuni di questi (quelli relativi ai documenti, ad esempio) la possibilità di essere modificati direttamente online, altri invece potranno essere solo visualizzati ed altri ancora, non supportati da adeguati viewer, potranno essere soltanto salvati al suo interno.

Google vuole “fregare” Linux?

Va bene, forse il termine utilizzato nel titolo di questo post è un po’ troppo duro. Ma tra le “millemila” discussioni che ha generato l’annuncio ufficiale di Google Chrome OS c’è anche quella relativa al ruolo che ricoprirà Linux nel panorama dei sistemi operativi che presto si staglierà al nostro orizzonte.

Insomma, basta andare in qualsiasi blog, forum o social network per leggere commenti inerenti al fatto che Chrome potrebbe sancire la fine delle aspirazioni di successo di Linux e che Google sfrutterà il lavoro del mondo open source per arricchirsi sostituendo la sua immagine a quella del pinguino.

Ma è davvero così? L’OS di Google è stato seriamente progettato per “fregare” Linux?

Chrome OS? Per lo zio Bill “Niente di nuovo”, intanto Microsoft prepara la contromossa

È un Bill Gates sicuro di sé – e forse sollevato dal fatto di non essere più CEO di Microsoft – quello intervistato da CNET, un Bill Gates che non sembra più voler adottare tanto fair play nei confronti dei concorrenti, come Google che negli ultimi giorni sta facendo “impazzire” i mass media grazie all’annuncio del sistema operativo Internet-centrico Chrome OS che darà presto alla luce.

Ed è proprio parlando del futuro OS “made in Mountain View” che il vecchio “zio” lancia una bella provocazione, dicendosi sorpreso del fatto che “le persone lo considerino come un qualcosa di nuovo. Insomma – ha continuato il pirata della Silicon Valley – si avrà Android sui netbook, solo un browser“.

Dichiarazioni perfettamente in linea con quelle dell’attuale Amministratore Delegato Ballmer, il quale ritiene che non ci sia bisogno di sistemi “browser-centrici” e che occorra continuare a sviluppare Windows ed Internet Explorer sulla scia di quanto fatto finora.

Insomma, apparentemente nessuno in casa Microsoft sembra troppo turbato dall’imminente arrivo di Chrome OS. Eppure l’autorevolissimo Financial Times pare pronto a scommettere che nei laboratori di Redmond già si stiano affilando le armi per combattere il “nemico” proveniente dalla California.

Che cosa cambia con l’arrivo di Google Chrome OS?

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Google ha così rotto gli indugi e qualche giorno fa ha varcato la soglia che molti immaginavano che prima o poi avrebbe passato. Un nuovo sistema operativo targato Google, basato su Linux, che proverà, quindi, a scalzare il dominio di Microsoft lì dove ancora nessuno è, per ora, riuscito ad arrivare.

Tutti sappiamo bene che offrire un prodotto gratuito, per quanto questo possa o non possa essere tecnicamente valido, non è un prerequisito valido per la diffusione su larga scala di quel servizio. Linux è la prova vivente di questo ragionamento, poichè nonostante il suo continuo sviluppo e il supporto continuo della sua comunità non ha seriamente eroso quote di mercato nel mondo consumer.

Al mondo Linux mancava un’arma che Google, al contrario, possiede e sicuramente intenderà usare in modo aggressivo e potenzialmente destabilizzante per il mercato dei sistemi operativi, da tanti ormai appannaggio assoluto ed incontrastato di Microsoft. Oltre all’indubbia sicurezza che trasmette il logo di Google, BigG possiede sicuramente tanti canali per riuscire a raggiungere gli utenti finali, vie impossibili da praticare per la comunità Linux.

Google Chrome OS: compiliamo la nostra lista dei desideri

Con una mossa da vecchia volpe, Google ha deciso di offuscare l’imminente debutto di Windows 7 annunciando lo sviluppo di Chrome OS, un sistema operativo a sorgente aperto destinato ai netbook.

Noi, come c’insegnano i nostri colleghi d’oltreoceano, abbiamo deciso di accogliere questa notizia con un “gioco” che vogliamo fare insieme a voi, carissimi amici geek: compilare una wishlist dedicata a Chrome OS. Proprio così, mollate qualsiasi freno e fate scatenare la vostra fantasia dicendoci cosa vorreste vedere nel nuovo sistema di “big G”. Iniziamo noi col darvi qualche spunto – speriamo – interessante.

  • Web 2.5: Google Gears è bello, utilissimo. Le “scorciatoie” del browser Chrome idem, ma vogliamo di più. La prima cosa che ci aspettiamo da un sistema operativo creato da “big G” è la perfetta sincronizzazione tra applicazioni on-line ed applicazioni off-line. Tanto per intenderci, ci piacerebbe vedere un’interfaccia utente di Gmail in grado di funzionare anche senza connessione ad Internet e, soprattutto, un sistema di archiviazione automatico che ci permetta di conservare su dispositivi fisici – che possiamo toccare NOI e non solo i fortunati dipendenti di Google – tutti i messaggi che abbiamo inviato e/o ricevuto. Lo stesso discorso, come accennato, dovrebbe estendersi a tutti i servizi del gigante di Mountain View.

Google annuncia Google Chrome OS

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Il 7 Luglio Google ha annunciato con un post sul proprio blog di avere in cantiere Google Chrome OS, ovvero il sistema operativo di casa Google. Diciamo subito che l’annuncio è stato piuttosto vago in merito alle date di rilascio, durante l’anno in corso verrà rilasciato il codice open-source del sistema operativo e per il 2010 dovrebbero essere disponibili i primi dispositivi con Google Chrome OS.

Google Chrome OS si riferisce sia all’architettura x86 che ARM ed è pensato per essere completamente intergrato con il web. Pur non avendo rilasciato alcun dettaglio, Sundar Pichai, l’autore del post, delinea quello che sembrerebbero essere più intenzioni che fatti, ma senza dubbio ottime intenzioni.

Il sistema operativo si riferirà ad un target particolare di utenza, coloro che non saprebbero cosa fare di un computer senza una connessione ad internet. Pichai parla di un kernel Linux con una nuova interfaccia grafica, leggero ed iper-compatibile, in grado di “funzionare semrpe come alla prima accensione”.