Google Q4 2012

Google, accordo raggiunto con l’antitrust USA

Google accordo FTC USA

Questioni con Microsoft a parte il 2013 di Google sembra essere iniziato davvero bene ed il recente accordo siglato con la FTC non può che far festeggiare il colosso di Mountain View che esce vincitore sul tema principale delle indagini dell’antitrust e che, di conseguenza, riesce a salvare e rinnovare il proprio imprinting sul comparto della ricerca.

L’accordo raggiunto tra Google e l’FTC e consequenziale ad un’indagine in corso da oramai due anni a questa parte, infatti, fa riferimento ai brevetti per alcune particolari tencologie per il settore mobile e scagiona big G dalle accuse di abuso di posizione dominante nel settore dei motori di ricerca.

L’accordo, andando ancor più nel dettaglio, assume particolare rilevanza poiché da un lato costringe Google a modificare in parte le proprie pratiche business, dall’altro, invece, non individua colpe tali da portare all’applicazione di una sanzione ragioni per cui big G ne esce praticamente illesa concordando però con le autorità una deviazione di non poco conto nel modo di operare relativamente a brevetti, advertising e ricerca verticale e ricerca online.

Richard Stallman si scaglia contro Ubuntu, è uno spyware

Richard Stallman, il fondatore del movimento per il software libero, ha criticato aspramente le recenti scelte tecnologiche fatte da Canonical per Ubuntu che, a suo dire, trasformerebbero il celebre sistema operativo basato su Linux in una sorta di spyware.

Per Richard Stallman, infatti, la funzionalità di home-phoning utilizzata da Canonical per processare le ricerche dei file sui server corrisponde a tutti gli effetti alla prima pratica di sorveglianza con cui ha avuto a che fare Windows.

Nello specifico, quando un utente effettua una ricerca in ambito locale sui file memorizzati sul computer in uso il sistema operativo invia quella data stringa di ricerca su uno dei server che sono gestiti da Canonical.

Ubuntu sfrutta poi tali informazioni per mostrare agli utenti messaggi pubblicitari facenti riferimento a vari ed eventuali prodotti che è possibile acquistare online da Amazon.

Google lancia la sua carta di credito per adWords

Google carta di credito

Per migliorare in maniera efficace e, sopratutto, abbastanza rapida il proprio giro d’affari è necessario incentivare gli utenti all’utilizzo di specifiche piattaforme di pagamento che risultino inoltre tanto sicure quanto efficaci ed è proprio questo il motivo in base al quale Google ha deciso creare una speciale ed apposita carta di credito, la AdWords Business Credit.

Google, l’azienda che in quanto a capitalizzazione va a piazzarsi, per il momento, come seconda ad Apple, ha infatti deciso di lanciare la sua prima iniziativa dedicata al settore, non sempre confortevole, del credito.

La carta di credito targata big G, nonostante la categoria d’appartenenza, va però a differenziarsi da tutto quanto di analogo attualmente presente sulla piazza per alcune specifiche features.

La carta di credito di big G, infatti, risulta dedicata soltanto agli acquisti di advertising effettuati presso la stessa azienda.

Facebook allarme privacy messaggi privati

Facebook e Yahoo!, pace sancita dalla pubblicità

Facebook Yahoo! accordo pubblicità

Mesi fa Facebook era stata accusata di aver violato alcuni brevetti di Yahoo! che, proprio per tale motivo, aveva minacciato di denunciare la risorsa di social networking per eccellenza trascinandola poi in tribunale.

Facebook, poi, aveva a sua volta denunciato Yahoo! per la violazione di alcuni dei suoi brevetti relativi al tag di foto, all’advertising ed ai suggerimenti online.

La complicata situazione venutasi a creare sembrerebbe però essere giunta, finalmente, ad una felice conclusione.

Nel corso delle ultime ore, infatti, Facebook e Yahoo! hanno annunciato un accordo per superare i contrasti legali e per lavorare insieme al fine di ottimizzare i ricavi il che, tradotto in altri termini, sta a significare andare ad ottimizzare i sistemi di pubblicità su entrambi i network.

Microsoft accuse corruzione italia, cina e romania

Microsoft e la delusione di aQuantive: 6,3 miliardi di dollari spesi male

Microsoft aQuantive pubblicità online

Dopo l’acquisto di Skype per una cifra pari a ben 8,5 miliardi di dollari l’acquisizione fatta da Microsoft qualche anno addietro era passata alla storia come quella più costosa decisa dai vertici della stessa: nell’oramai lontano 2007 la redmondiana si era assicurata il pacchetto azionario di aQuantive, nota azienda pubblicitaria con base a Seattle, per un valore complessivo di ben 6,3 miliardi di dollari.

Ora, circa cinque anni dopo, Microsoft ha ascritto a bilancio la quasi totalità dell’operazione di acquisto di aQuantive ed a quanto pare quello in questione è stato un affare che non ha portato alla crescita tanto auspicata, così come sottolineato dalla stessa azienda in un apposito comunicato diramato proprio nel corso delle ultime ore.

La divisione online advertising di Microsoft ha infatti perso circa 2 miliardi di dollari nel corso degli ultimi 12 mesi, una cifra questa che risulterà ancor più evidente durante il prossimo rendiconto trimestrale.

Android: le app gratuite riducono all’osso la batteria

Batteria Android EProf

Secondo quanto emerso da una recente ricerca della Purdue University eseguita in collaborazione con la Microsoft circa il 75% della carica di un device mobile e, in questo caso specifico, dei dispositivi Android, viene consumata dall’advertising delle app gratuite mentre il mero impiego delle applicazioni, diversamente da quello che potrebbe essere il pensiero comune, comporta un consumo pari al 25% e che, se confrontato con gli altri risultati, appare praticamente minimo.

La ricerca, avente come obiettivo, appunto, quello di verificare quanto la pubblicità possa andare ad incidere sui consumi della batteria dei device Android, è stata eseguita sfruttando un apposito strumento denominato EProf (attualmente in fase di sviluppo anche per piattaforma Windows Phone) in grado di misurare le varie istanze attive sul dispositivo e di tenere traccia dei singoli consumi.

Ciò che ne è emerso dall’analisi è stato, sostanzialmente, che tutte le applicazioni gratuite contenenti pubblicità fanno pesare il loro mancato pagamento sulla batteria del device in uso… come? Semplice: utilizzando la connessione ad internet per effettuare il download di banner e spot e per l’invio dei dati.

James Whittaker deluso da Google: ecco perchè ha detto addio a big G

James Whittaker

Essere reclutati nel team di Google è senz’altro difficile, anche per i più abili, ma lasciare il posto conquistato con tanta fatica e, sopratutto, bravura può essere altrettanto complicato o almeno così dovrebbe sin quando vengono rispettati i valori che, per un motivo o per un altro, hanno attirato l’attenzione dei dipendenti… diversa è invece la situazione se questo non avviene!

Tenendo conto di ciò James Whittaker, un ex dirigente di Google attualmente alle dipendeze di Microsoft, ha spiegato, mediante il suo blog personale, i motivi per i quali ha scelto di lasciare il suo posto a Googleplex.

Whittaker aveva abbandonato la sua posizione alla Microsoft nel 2009 accettando un prestigioso posto di lavoro per lo sviluppo software di Google, posto che, a distanza di circa tre anni, ha scelto di abbandonare sposando la causa del gran colosso di casa Redmond e tornando alle sue dipendenze.

I motivi di tale scelta sono prevalentemente due: in primis la perdita di vista da parte di Google dei suoi obiettivi originari prestando invece sempre maggiore attenzione all’advertising e, in secondo luogo, l’ingresso di big G nel mondo dei social network e la sua voglia di abbattere il primato detenuto da Facebook.

Yahoo, Microsoft e AOL: una nuova alleanza per contrastare Google nel mercato pubblicitario

I tre giganti dell'IT, Yahoo, Microsoft AOL, annunciano ufficialmente la loro alleanza nel mercato pubblicitario per dar vita ad un nuovo ed unico bacino e per bloccare l'avanzata di Google

Circa un paio di mesi fa, nel cuore di Manhattan, ha avuto luogo un incontro che sin da subito non è passato inosservato agli occhi dei media e durante il quale Yahoo!, Microsoft e AOL, i tre giganti dell’IT protagonisti, avrebbero deciso di unire le loro forze stabilendo un accordo circa la pubblicità online nel tentativo di mettere un freno a Google o, quanto meno, di cercare di tener testa all’inarrestabile scalata al successo in tal ambito del gran colosso delle ricerche in rete.

La news, resa nota da una fonte anonima presente al meeting, soltanto da pochissime ore a questa parte, è stata confermata ed annunciata ufficialmente da Yahoo!, Microsoft e AOL.

Amazon presenta i suoi nuovi prodotti: il taglio del prezzi è possibile con la pubblicità

Amazon presenta i suoi nuovi prodotti

Da qualche tempo a questa parte e, in maniera ben più precisa, da alcune ore, si era iniziato a vociferare circa l’intenzionalità di Amazon di lanciare sul mercato un nuovo e promettente tablet che, grazie al suo costo ridotto ed alle sue caratteristiche, sarebbe stato in grado di contrastare il ben noto iPad.

Jeff Bezos, CEO di Amazon, nel corso della conferenza stampa tenutasi ieri a New York ha poi effettivamente presentato alla vasta utenza il suo Kindle Fire, il tanto chiacchierato tablet, unitamente al Kindle 3 e il Kindle Touch, altri due nuovi eReader.

Specifiche tecniche a parte di ciascuno di essi ciò che però ha colpito in maniera particolare è stato proprio il loro prezzo che, confermando le voci di corridoio, è risultato essere effettivamente basso (il Kindle Fire verrà lanciato sul mercato il 15 Novembre al prezzo di 199 dollari).

Gestisci le tue campagne pubblicitarie su Facebook con Adsage

Il mondo della pubblicità online sta conoscendo una nuova era, da alcuni anni a questa parte, che è era del social network, un mezzo di comunicazione pubblicitaria che se intelligentemente utilizzato, porta notevoli vantaggi alla propria azienda. Sono tante le iniziative pubblicitarie nate su Facebook e Twitter. Il maggior social network, che è riuscito a intuire meglio i voleri delle aziende in questi ultimi mesi, è stato sicuramente Facebook.

Ottima la sua gestione delle campagne pubblicitarie, la possibilità di centrare l’obiettivo viene ancora più innalzata, grazie all’ottimo strumento di target che è offerto dal sito di Mark Zuckerberg. Oggi, però, vi voglio “regalare” un programma che vi permette di migliorare ancor di più la gestione delle vostre campagne pubblicitarie su Facebook, sia online sia offline.

Aumentare i fan delle proprie pagine su Facebook con FbAdvertising

Nel corso del tempo, Facebook, l’oramai più che noto social network, ha avuto modo di essere conosciuto ed utilizzato da una fascia d’utenza a livello mondiale, divenendo dunque uno dei servizi più affermati ed apprezzati del momento, sia dai privati che dalle aziende.

Infatti, proprio per il suo carattere “social”, Facebook è dunque riuscito ad accaparrarsi la stima di un ampia fascia d’utenza sempre più interessata non soltanto a “socializzare” ma, nella maggior parte dei casi, a promuovere nel migliore dei modi le proprie attività mediante la creazione di apposite fan page.

Tuttavia, accade però sempre più spesso che le pagine in questione, nella maggior parte dei casi, risultino poco popolate, abbandonate a se stesse, eccezion fatta per qualche commento sporadico, e prive di discussioni attive in grado di catturare l’attenzione dell’utente di passaggio.

Prendendo quindi in esame quanto appena affermato, IsayBlog!, il “nostro” network editoriale carico di una solida esperienza nell’ambito della promozione e del posizionamento sul web di aziende medio-grandi, ha dato vita a FB Advertising, un nuovo entusiasmante servizio che pone come obiettivo proprio quello di popolare in modo semplice ed attivo le pagine dell’affermato social network.

3 plugin per gestire i banner 125×125!

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I banner 125×125 sono diventati ormai la moda in tutti i blog. Se vogliamo, è diventato il formato pubblicitario più utilizzato all’interno del mondo dei blogger, sono tante le aziende pubblicitarie che offrono questo tipo di banner, piccoli, di poco ingombro ma efficaci in termini di guadagni. Beh, come ogni buon cms, anche WordPress ha dei plugin che gestiscono questo tipo di pubblicità, oggi ve ne presentiamo ben 3.

Il primo, è quello che vedete nella foto sopra. UBD Block Ad è un buon plugin, sicuramente, utile a chi ha molti banner di queste dimensioni sul blog.
Caratteristiche:

  • Una colonna o due colonne di visualizzazione, con un massimo di 10 annunci
  • Ruota automaticamente i tuoi annunci.
  • Pienamente compatibile con i widget.
  • Anteprima degli annunci, in amministrazione
  • Disponibile in inglese e francese
  • Mostra tutti i vostri annunci, o in un eye-candy Mootools slideshow
  • Facile da installare
  • Personalizzazione CSS disponibile

Ora è possibile scegliere il font per gli annunci AdSense

Ottime notizie per tutti i publisher AdSense, da oggi è possibile avere un maggior controllo sull’aspetto degli annunci sui vostri siti; infatti sarà possibile cambiare il font del testo degli annunci, per le lingue con caratteri latini.

Sarà possibile scegliere tra Arial, Times,e Verdana. Se si desidera modificare velocemente le impostazioni dei caratteri per ogni insieme di annunci dobbiamo seguire le opzioni come nell’immagine in apertura.

Google Adsense per Feed

L’integrazione tra i servizi Google di FeedBurner dopo l’acquisizione continua piano piano. La scorsa settimana Google ha lanciato AdSense per Feeds, un servizio che era già stato lanciato per pochi tester lo scorso maggio.

Se utilizziamo un RSS reader sarà capitato moltissime volte di aver letto un articolo senza esserci recati alla pagina originale, tramite questo procedimento l’editore del sito non poteva guadagnare nulla da Adsense perché prima nei feed non c’era pubblicità.