Le Twitter Apps ancora in ginocchio a causa dell’attacco contro Twitter

Twitter Apps

Vi avevamo parlato ieri dei recenti problemi di sicurezza di Twitter, problemi che hanno portato il secondo Social Network più usato al mondo a subire un lungo attacco DDoS, Distributed Denial of Service, il quale secondo il co-fondatore Biz Stone sarebbe addirittura scaturito da forti motivazioni geopolitiche, dovute al recente conflitto politico tra Russia e Georgia.

Purtroppo per la moltitudine di utenti che utilizzano Twitter, anche le applicazioni sviluppate da developers di terze parti, comunemente chiamate Twitter Apps, stanno riscontrando grossi malfunzionamenti dovuti all’attacco ancora in corso. Visto che queste applicazioni, di cui alcune molto famose (come ad esempio UberTwitter per BlackBerry) sfruttano le API del famoso Social Network, i problemi che le affliggono cesseranno nel momento in cui cesserà il devastante attacco sferrato contro Twitter.

Tagging multiplo con Photo Tagger

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Abbiamo provato una novità, per ora in beta privata, sfornata dai ragazzi di Face.com. Autori già di Photo Finder lo staff di Face.com ha messo a punto Photo Tagger, un servizio di riconoscimento facciale che grazie allo sfruttamento delle API di Facebook è in grado di riconoscere i volti nelle vostre foto e nelle foto dei vostri amici e catalogarli utilizzando le tag già presenti su Facebook.

La beta privata che abbiamo testato completa Photo Finder con Photo Tagger, dando ora la possibilità, agli utenti che sceglieranno di installare l’applicazione facebook di Face.com, di creare gruppi di tagging con i volti che il servizio ha identificato, in modo da poter taggare in massa i volti riconosciuti.

Servizio poco utile forse per gli utenti comuni non hardcore, ma per tutti coloro che hanno vestito il ruolo di reporter ufficiale della propria combriccola, famiglia e per tutti coloro i community manager la notizia suona bene. Molto spesso c’è bisogno di taggare in continuazione sempre le stesse persone e con Photo Tagger Face.com fa il lavoro da scimmia per noi.

Savor Chat, chat per utenti Facebook e Twitter

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Oggi vogliamo presentarvi questo interessante figlio delle API. Savor Chat attraverso Facebook Connect e le API di Twitter vi permetterà di collegarvi e di partecipare o creare stanze di chat. Esistono altri servizi simili che vi permettono di generare chat condivise sfruttando i vostri account sui più diffusi social network, ma riteniamo che questo vada sottolineato data la cura dei particolari che gli sviluppatori sembrano aver avuto.

Tutto ciò che dovete fare è andare all’indirizzo http://www.savorchat.com e collegare uno dei vostri account Twitter o Facebook. A questo punto sarete in grado di creare la vostra chatroom pubblica o privata con password, inoltre a seconda che colleghiate un account Facebook o un account Twitter potrete rispettivamente invitare i vostri amici Facebook nella room e pubblicare i vostri messaggi in chat direttamente sul vostro stream di Twitter.

Le chatroom che Savor Chat creerà vi permetteranno di selezionare la data e l’ora di attivazione e la durata della sua esistenza. Come tutte le funzioni di schedule questa da un punto in più a Savor Chat, permettendo agli amministratori di generare chat room collegate a Twitter con una durata predefenita. Pensate alle possibilità di implementazione di questo strumento in eventi live, in cui pur mantenendo la riservatezza e l’ordine di una chat room non perderete la capacità di diffusione, lasciando che la conversazione si pubblicizzi da se fra gli utenti Twitter in tempo reale.

O3D: Google prova a portare il 3D dentro il browser

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Da tempo si specula su cosa sia veramente il Web 2.0 e, più o meno dallo stesso numero di anni si specula anche su quale possa essere il Web 3.0. Al di là delle denominazioni, resta indubbia la volontà da parte di tutti noi di veder ancora sviluppare il discorso web. Il Web3D Consortium da anni immagina che il Web 3.0 sarà composto dalla tanto attesa visione tridimensionale della rete.

Il Web, secondo varie opinioni, si potrebbe trasformare in una serie di spazi in 3D, non tanto diverso da quanto già realizzato da Second Life. Questo potrebbe aprire nuovi modi di connettersi e di collaborare utilizzando spazi 3D condivisi. Uno dei più grossi ostacoli allo sviluppo del Web 3D sono le piattaforme a disposizioni degli sviluppatori e, in modo ancora più preponderante, la facilità con cui l’utente finale può raggiungere ed utilizzare simili contenuti. Second Life non può, a mio parere, essere considerato un esempio di vero 3D, poichè richiede il download di decine di Mb e l’utilizzo di un prodotto che è completamente scollegato da ciò che noi chiamiamo web, e cioè il nostro amato browser.

Google ha così realizzato un set di API completamente open source che permette di inserire all’interno di una pagina web dei componenti in formato 3D. Il progetto, denominato O3D, è presente sul web già da Aprile e l’interesse per questo nascente set si sta velocemente ampliando e durante la Google I/O Developer Conference, svoltasi il 27 e 28 Maggio a San Francisco, è stata inserita una sessione dedicata a questo suo nuovo prodotto. La gallery, inoltre, si sta velocemente popolando di tentativi da parte degli sviluppatori di utilizzare questo framework.

Gioca a scacchi, e non solo, con i tuoi amici su Google Talk

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Google ha rilasciato un nuovo gadget per lo sviluppo di applicazioni in grado di lavorare realtime all’interno di Google Talk, il servizio di messaggistica online offerto da Google. Questo permette agli sviluppatori di scrivere applicazioni che lavorino tra due istanze dell’applicazione (per esempio su 2 computer differenti) in tempo reale.

Gli scenari che queste API creano per Google Talk sono innumerevoli e nelle prossime settimana, penso, vedranno la luce interessanti applicazioni in grado di sfruttare le potenzialità di questo sistema. Interessante potrebbe essere sicuramente l’integrazione con la chat interna offerta da Gmail. Per ora bisogna accontentarsi dei primi simpatici sviluppi pratici di queste API, ancora disponibili sono nella developer sandbox, la quale, tra l’altro, include anche una nuova interfaccia della chat interna a Gmail.

Google Web Elements, integrare Google nel vostro sito non è mai stato così facile

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Un nuovo interessantissimo servizio di Google permetterà ad ogni webmaster in grado di fare copia/incolla di intergare alcuni fra i più interessanti servizi di Google nel proprio sito.

Grazie a Web Elements, questo il nome della nuova funzione, si potrà scegliere di embeddare fra 8 diversi servizi di Google. Con un semplice Paste&Copy avrete in pochi minuti nel vostro sito un documento Excel di Google piuttosto che una Presentazione o Google Calendar.

Non è esattamente una novità, finora infatti tutto ciò è stato possibile grazie alle API di Google, che pur funzionando efficientemente hanno sempre avuto, come tutte le API, il fastidioso inconveniente di richiedere un po’ di studio, qualche prova e una conoscenza discreta dell’HTML per poter funzionare correttamente.

Adesso tutto ciò che dovrete fare è andare nella homepage di Web Elements e scegliere la funzione che volete embeddare. Da blogger non troppo code oriented la cosa che mi ha dato più soddisfazione è la possibilità di embeddare Google Search senza dover fare tutta la trafila che veniva richiesta prima.

Google, come ti frego la Apple

Come al solito, BigG l’ha fatta franca, in questo caso a metterci il carico c’è anche l’ammissione di colpa e magari anche un pò di ingenutà da parte di mamma Apple.

In molti lo avevano sospettato, ora ne abbiamo la conferma, Google ha violato le regole imposte da Apple per lo sviluppo di software per iPhone utilizzando alcune API non presenti nell’SDK ufficiale.

Ciò nonostante il software è stato distribuito e pare proprio strano che a Cupertino non si siano accorti di niente, i più maligni infatti sospettano che pur di poter dotare i melafonini di software targato Google siano addirittura passati sopra alle proprie ferree regole. Il fatto, ammesso castamente da Mountain View, sta facendo infuriare il popolo di sviluppatori privati e le software house meno blasonate che per l’uso delle stesse API si son visti rifiutare le applicazioni dalle severe commissioni di Apple.

Le API incriminate sono quelle relative al sensore prossimità che permette la funzione che disattiva lo schermo quando stiamo parlando al telefono. I più vispi, infatti, si saranno già accorti che la stessa funzione permette al software di Google di lanciare la nuova ricerca vocale.

Encrypt it, trasforma il tuo testo in diversi linguaggi “informatici”

“Si”, “Oui”, “Yes” sono tre parole che significano la stessa cosa, ma, come sappiamo tutti noi, sono inserite nel vocabolario di tre diversi idiomi appartenenti a Stati diversi

Come accade in tutti i contesti, anche per l’informatica ci sono diverse lingue. E molte servono addirittura per crittografare dati sensibili, sulla falsa riga di come si faceva da bambini con l’alfabeto farfallino, tanto per fare un esempio banale.

Encrypt It è un servizio che ci aiuta a “tradurre” del testo normale in oltre 10 linguaggi diversi, dall’MD5 al linguaggio Hacker, il Leet, dall’Url Encode al Pig Latin, il tutto velocemente e gratuitamente.

Crea e personalizza il tuo motore di ricerca con BuildASearch

Tanti, tanti, tanti.. I motori di ricerca della rete sono ormai moltissimi, quasi tutti con le stesse, ridondanti, funzioni e tutto ciò malgrado il padrone incontrastato tra essi sia sempre, e probabilmente rimarrà a lungo, Google.

Ma se, proprio perchè vediamo tanti search engines, venisse anche a noi lo sfizio di creare un motore di ricerca? Soluzioni? Idee?

Si, il sito BuildASearch potrebbe essere una validissima opportunità per la creazione di un motore di ricerca proprio rivolta a chi non ha grosse conoscenze in campo informatico e non vuole preoccuparsi, in termini di amministrazione e non solo, alla ricerca e gestione di un hosting dove ospitare il progetto.

Con BuildASearch, servizio purtroppo ancora in versione Alpha ma che sembra funzionare abbastanza bene, potremo creare il nostro motore e personalizzarlo graficamente con loghi e colori a scelta.

Last.fm insieme alle API di Google Maps? The Last Music Map

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Cosa succede se uniamo due servizi Web 2.0? per saperlo bisogna assolutamente provare The Last Music Map ovvero la “fusione” tra Last.fm e le API di Google Maps.
Intrigante come progetto. A pensarlo sono i molti utenti che stanno visitando quest’ultimo per “scovare” la musica nel mondo intero molto rapidamente attraverso una semplice ed intuitiva mappa disponibile nelle seguenti tipologie: Map, Satellite e Hybrid.

Per chi non lo sapesse, Last.fm è un servizio web 2 che consente di trovare ogni tipo di musica adatto a noi e condividerlo con altri utenti facendo, contemporaneamente, conoscenze di vario genere.
Nella mappa, inoltre, è presente un servizio di ricerca in Last (.fm) il quale permette di individuare la nostra musica pur non accedendo alla HomePage del sito ufficiale.

GoogleTranslate diventa il traduttore gratuito più completo al mondo

GoogleTranslate diventa il traduttore gratuito piu completo al mondo

Google Translate può essere oramai considerato veramente completo. Infatti ora supporta qualsiasi traduzione tra queste lingue: Inglese, Arabico, Bulgaro, Cinese, Croato, Ceco, Danese, Tedesco, Finlandese, Francia, Olandese, Greco, Hindi, Italiano, Giapponese, Coreano, Norvegese, Polacco, Portoghese, Rumeno, Russo, Spagnolo, Svedese.

Da una traduzione di 26 lingue, ora Google Translate ne supporta 506, ed è in assoluto il traduttore online gratuito più completo. Ovviamente, la traduzione non è perfetta, come per ogni programma di traduzione d’altronde, ma almeno possiamo farci un idea generale del testo.

Come inserire immagini di grandi dimensioni nel proprio sito utilizzando le API di Google Maps

A causa del poco spazio disponibile nelle pagine web, l’unico modo per inserire immagini ad alta risoluzione è crearne una versione rimpicciolita e linkarla a quella nelle dimensioni originali in un altra pagina, un bel fastidio sia per l’editore che per il visitatore.
Con Google si può risolvere facilmente anche questo problema, grazie ad un software gratuito sviluppato all’ Università di Londra in grado di sfruttare le API di Google Maps.

ln Particolare quella sfruttata è la tanto popolare funzione di ingrandimento e navigazione nelle mappe adoperata in Google Maps et similia, per intenderci quella che appare sulla sinistra dello schermo.
Il visitatore avrà la possibilità di ingrandire, rimpicciolire e spostarsi per tutta la larghezza dell’immagine, inserita in un apposito spazio, utilizzando o il mouse o i pulsanti di navigazione, come vedete dall’immagine in alto.

Youtube rilascia le API per la completa integrazione dei video in qualsiasi Sito Web

La grande versatilità di YouTube e la possibilità di inserire i video praticamente in qualsiasi pagina web hanno contribuito enormemente allo sviluppo del portale Video più grande del mondo, e direttamente dal blog ufficiale di YouTube, arriva in questo senso una notizia che farà felice molti di voi.

YouTube ha rilasciato le API (Awesomely Powerful Interactions) per i video inseriti nelle pagine web esterne.
In poche parole, tutto quello che era possibile fare soltanto dalla pagina originale del video, ora è fattibile direttamente dalla pagina in cui il video è inserito.
E’ un’innovazione di una certa rilevanza, se si pensa a tutte le possibili implicazioni che ne derivano, prima fra tutte la possibilità di caricare i video direttamente dalla pagina esterna a YouTube.

Caricare velocemente i documenti su GoogleDocs

Caricare velocemente i documenti su GoogleDocs

Il team di Google Data APIs ha rilasciato un utilissima e leggerissima applicazione chiamata Document List Uploader, che ci permette di caricare online i nostri documenti di testo. E’ disponibile attualmente soltanto per Windows e richiede che sul computer sia presente .NET Framework 2.0 o superiore.

I file possono ora essere caricati su GoogleDocs con un semplice click ed è possibile inserirli nella lista dei documenti da “uplodare” semplicemente usando il drag-and-drop. Inoltre viene aggiunta la voce “Send to Google Docs” al menu contestuale, cosi non sarà necessario neanche aprire il “programmino”. Questa applicazione rappresenta quindi un semplice metodo per caricare i propri documenti online e modificarli, condividerli o pubblicarli usando GoogleDocs.