Android

Android, gli aggiornamenti delle app saranno più leggeri

Fino a qualche tempo fa, per aggiornare un’applicazione Android era necessario scaricare l’intero file APK del software. Successivamente è stato possibile ridurre il traffico dati tramite il download della parte di codice modificata. Oggi, Google ha invece annunciato l’intenzione di effettuare un altro importate passo in avanti.

Android

Google ha infatti presentato un metodo chiamato File-by-File Patching in grado di ridurre in media del 65% le dimensioni dell’update. Il funzionamento del suddetto sistema può essere così riassunto: identifica le porzioni di codice modificate mettendo a confronto il file APK della vecchia versione con quello dell’aggiornamento, applica il delta (la differenza) all’archivio non compresso sul dispositivo dell’utente e lo ricomprime, dopodiché si assicura che la release installata sia la stessa presente su Play Store.

Facebook

Facebook, al lavoro su un’app in stile Prisma

Stando a quello che sono le ultime informazioni disponibili, Facebook sta attualmente lavorando ad una nuova app in stile Prisima, l’applicazione che nel corso degli ultimi mesi ha letteralmente spopolato sugli store digitali di iOS ed Android e grazie alla quale è possibile creare dipinti digitali partendo da semplici foto.

Facebook

La notizia è emersa in seguito ad un’intervista durante l’evento WSJDLive organizzato dal Wall Street Journal. In occasione di tale evento, Chris Cox, Chief Product Officer di Facebook, ha infatti mostrato un’applicazione che il social network sta sviluppando e che permette di applicare speciali filtri ai video live. Proprio come su Prisma, anche l’applicazione di Facebook applica ai video filtri ispirati agli stili dei migliori artisti e pittori.

App Store

Apple farà pulizia su App Store, le app problematiche saranno rimosse

Novità in arrivo per App Store, il negozio virtuale di casa Apple per il download e l’acquisto di app per iOS. Stando infatti a quanto emerso nel corso degli ultimi giorni, l’azienda di Cupertino ha introdotto alcune nuove linee guide in base alle quali a partire dal 7 settembre verrà effettuata una corposa pulizia di app.

App Store

Nello specifico, Apple ha intenzione di rimuovere le vecchie app ormai dimenticate dagli sviluppatori oltre ai titoli non più funzionanti. Sostanzialmente verrà dunque eliminato tutto ciò che viene considerato obsoleto.

Foto del logo di Windows 10

Microsoft mette fine a Project Astoria

Microsoft ha deciso di mettere definitivamente ed ufficialmente un punto a Project Astoria, lo strumento pensato dall’azienda di Redmond per permettere di portare le app Android all’interno di Windows 10. Di conseguenza, con la scelta fatta da Microsoft le applicazioni Android non faranno mai la loro comparsa sull’ultimissimo sistema operativo della redmondiana.

Foto del logo di Windows 10

Ufficialmente la motivazione della chiusura di Project Astoria sarebbe da ricercare nella volontà di Microsoft di concentrarsi solo su Project Islandwood, mirante ad aiutare gli utenti a trasformare in app per Windows 10 le loro app per iOS, per renderla l’unica strada per portare le app sul nuovo OS Windows per evitare che gli sviluppatori possano subire disagi. Secondi i molti feedback inviati dagli utenti, infatti, avere due piattaforme ponte per portare le app all’interno di Windows 10 sarebbe stato ritenuto non necessario oltre che fonte di possibile confusione.

Screenshot di GrabMe Generali Italia

GrabMe, la smentita e la trovata di Generali Italia

Qualche giorno fa qui su Geekissimo abbiamo pubblicato un post in cui parlavamo  dell’esistenza di GrabMe, un’app ideata da un hacker svedese per offrire ai ladri un sistema più semplice mediante cui svaligiare abitazioni sfruttando la geolocalizzazione ed i dati condivisi dagli utenti sui servizi di social networking. A distanza di qualche giorno le idee a riguardo risultano più chiare.

Screenshot di GrabMe Generali Italia

GrabMe, in realtà, non esiste… e per fortuna, è il caso di aggiungere! Trattasi infatti di una bufala diffusa dal brand Generali Italia che ha provveduto a diffondere un apposito video mediante cui ha fatto chiarezza a riguardo. “Ma perché mai?” vi starete chiedendo, beh, la riposta è più semplice di quel che si possa pensare: per cercare di sensibilizzare le persone sul tema della privacy online e sulla protezione della casa e degli affetti.

Screenshot dell'app GoEuro

GoEuro, l’app multimediale e all-in one di comparazione e prenotazione viaggi

Con l’avvento delle più moderne tecnologie ed in particolar modo con l’avvento di Internet molte delle operazioni che in passato potevano apparire faticose e che potevano andare ad impegnare parecchio tempo libero risultano ormai notevolmente semplificate. Evidente dimostrazione di ciò è sicuramente la possibilità di organizzare viaggi direttamente online, semplicemente servendosi del proprio computer, desktop o laptop che sia poco importa, o ancor meglio di smartphone e tablet.

Screenshot dell'app GoEuro

Organizzare un viaggio direttamente online può tuttavia risultare ugualmente impegnativo se non si hanno a propria disposizione le giuste risorse. Spesso, infatti, ci si ritrova a navigare senza sosta da un sito all’altro alla ricerca di quella che può essere la soluzione più congeniale alle proprie esigenze. Un buon sistema per evitare che ciò accada e, di conseguenza, per semplificare ed ottimizzare il proprio modo di viaggiare può però essere quello di affidarsi all’app GoEuro, disponibile gratuitamente su App Store, per iPhone e iPad, e su Play Store, per smartphone e tablet Android.

Foto del logo di Windows 10

Windows 10, le app Android forse non arriveranno mai

Al fine di favorire l’arrivo di nuove applicazioni all’interno del Windows Store di Windows 10 il team di Microsoft aveva presentato una serie di strumenti atti ad agevolare il lavoro di porting delle app sviluppate in origine per altre piattaforme. Tra questi strumenti c’era Project Astoria che poneva come obiettivo quello di permettere di portare le app Android all’interno della nuova piattaforma di Redmond. Stando però a quanto emerso nel corso delle ultime ore le applicazioni Android forse non arriveranno mai su Windows 10.

Foto del logo di Windows 10

Per chi non ne fosse a conoscenza Project Astoria introduceva all’interno di Windows 10 Mobile un vero e proprio sottosistema Android in grado di consentire l’esecuzione degli APK cioè dei programmi Android. Una prima sperimentazione di questa soluzione è stata individuata in alcune vecchie build di Windows 10 Mobile per poi essere rimossa in tutte le ultime release.

Immagine che mostra il funzionamento di Nexar

Nexar, l’app per la guida responsabile

La sicurezza alla guida rappresenta senza ombra di dubbio una questione di particolare rilevanza, specie oggigiorno considerando le mille distrazioni a cui si è continuamente soggetti.

Immagine che mostra il funzionamento di Nexar

Consapevole della cosa e fiducioso di poter migliorare il più possibile la situazione mettendo in piedi una rete di guidatori responsabili Eran Shir, ex direttore del centro innovazione e creazione di Yahoo Israel, ha co-fondato Nexar insieme al suo ex superiore Bruno Fernandez-Ruiz.

Foto che mostra l'icona dell'app Gmail su Android

Gmail, su Android ora è possibile bloccare i mittenti

Interessanti novità per Gmail e per tutti i suoi utilizzatori. Nel corso delle ultime ore l’app del famoso servizio di posta elettronica disponibile per smartphone e tablet Android è stata infatti aggiornata ed arricchita con nuove ed utili funzionalità già presenti da tempo sulla versione desktop del servizio ma che soltanto ora hanno fatto il loro debutto in mobilità.

Foto che mostra l'icona dell'app Gmail su Android

Le novità aggiunte all’app Gmail sono la possibilità di bloccare un mittente in modo tale da non ricevere ulteriori sue comunicazioni e la possibilità di eliminare la sottoscrizione da una newsltetter o da una mailing list.

Immagine di presentazione della nuova app ABA English

ABA English, la nuova app per imparare l’inglese con film

Chi è del parere che per poter apprendere la lingua inglese sia indispensabile iscriversi ad appositi e magari anche noiosi corsi da seguire esclusivamente in sede d‘insegnamento si sbaglia di grosso. La dimostrazione più evidente di ciò è senza ombra di dubbio la nuova app di ABA English lanciata da pochissimo su App Store.

Immagine di presentazione della nuova app ABA English

ABA English è l’accademia online specializzata nell’insegnamento della lingua inglese di maggiore successo in Italia. ABA English si distingue dalla concorrenza per la sua metodologia unica: l’accademia si affida infatti a cortometraggi e altri materiali audiovisivi di qualità per permettere agli studenti di imparare l’inglese con film e quindi di apprendere in modo del tutto naturale. Inoltre, grazie alla nuova app l’apprendimento può avvenire senza problemi anche direttamente in mobilità, da iPhone e iPad, avendo sempre e comunque la possibilità di visualizzare i progressi fatti durante il corso.

Immagine che mostra il logo dell'app Google Foto

Google Foto, in arrivo la nuova app indipendente da Google+

Della scissione tra Google+ e le sue funzionalità fotografiche si discute ormai da diverso tempo a questa parte ma soltanto nel corso delle ultime è stato finalmente possibile dare uno sguardo completo e ravvicinato a Google Foto, la nuova applicazione che con tutta probabilità sarà presentata e rilasciata in occasione dell’evento I/O 2015 ormai prossimo.

Immagine che mostra il logo dell'app Google Foto

Appena avviata l’app mostra un’animazione con protagonista il logo rappresentato da un’elica multicolor. Successivamente alcune schermate illustrano in maniera sintetica le novità e il funzionamento dell’applicazione.

Immagine che mostra un periscopio

Google avrebbe potuto lanciare un’app simile a Periscope

Sul fatto che Periscope sia l’applicazione del momento vi sono ormai ben pochi dubbi. Sono infatti in tanti, anzi in tantissimi coloro che ogni giorno si servono della famosa app di mamma Twitter così come sono molto numerosi gli utenti che ne parlano, in rete e non.

Immagine che mostra un periscopio

Quel che forse non tutti sanno è che in passato anche Google ha valutato l’ipotesi di mettere in campo un progetto simile. A farlo fu qualche anno fa il personale al lavoro sulla piattaforma YouTube.

Immagine di presentazione del servizio di mobile payment 2Pay

2Pay, il nuovo sistema di mobile payment smart

Oggigiorno poter effettuare pagamenti in tutta tranquillità e semplicità senza il rischio ed il timore di incorrere in eventuali problematiche è di fondamentale importanza e lo diventa ancor di più nel momento in cui la maggior parte delle operazioni vengono effettuate dagli utenti direttamente in mobilità, da smartphone e tablet. In un contesto di questo tipo 2Pay rappresenta sicuramente un’ottima soluzione.

Immagine di presentazione del  servizio di mobile payment 2Pay

2Pay è infatti un’app per Android e iOS disponibile gratuitamente sui rispettivi store dal 21 marzo che permette di effettuare transazioni a distanza e in prossimità, il tutto direttamente in tempo reale e con estrema semplicità e sicurezza. Si tratta di un innovativo sistema di mobile payment smart che va ad associare alla semplicità del pagare i già citati i vantaggi tutti derivanti dall’uso della tecnologia digitale.

Foto che mostra l'inca di App Store su iOS

Apple, su App Store guerra agli antivirus?

Stando a quanto segnalato da diversi utenti e sviluppatori nel corso della prima mattinata di ieri Apple avrebbe dato il via ad un’operazione di rimozione delle applicazioni antivirus ed antimalware presenti su App Store tra cui, ad esempio, Virus Bairrer e Anti-Virus Detective. Effettuando la ricerca della parola chiave “antivirus” su App Store si viene rimandati soltanto a qualche app dedicata alla sicurezza in senso molto lato. Molte di queste app trattano infatti di geolocalizzazione di dispositivi mentre di antivirus nel senso più stretto del termine non vi è traccia.

Foto che mostra l'inca di App Store su iOS

Allo stato attuale delle cose non è ancora molto chiaro che cosa stia accadendo. In un primo momento si è ritenuto si trattasse di casi isolati ma successivamente ha cominciato a farsi strada la convinzione di una possibile limitazione dell’intera categoria.