Foto che mostra due emoji

Emoji come passcode univoco, sono più sicure dei PIN

Le emoji, altrimenti note come emoticons o molto più semplicemente faccine, fanno ormai parte a pieno titolo della vita quotidiana di tutti, sia dei più esperti utilizzatori delle ultime soluzioni informatiche sia di coloro che, per così dire, sono alle prime armi con il mondo dell’IT. Proprio per questo in un futuro non molto lontano le emoji potrebbero essere sfruttate anche come codice di accesso al conto corrente online.

Foto che mostra due emoji

Infatti, Intelligent Environments, azienda inglese che sviluppa software per le banche, ha ben pensato di sfruttate le emoji come passcode univoco. L’azienda ha implementato un sistema di autenticazione che richiede l’uso di quattro emoji, da scegliere in una lista di 44, quando l’utente effettua l’accesso al suo conto tramite interfaccia Web o app Android.

Windows XP va in pensione, le banche scelgono Linux per i Bancomat

Windows XP va in pensione, le banche scelgono Linux per i Bancomat

 

Windows XP va in pensione, le banche scelgono Linux per i Bancomat

Nei giorni scorsi è stata diffusa online la notizia riguardante la sottoscrizione di un accordo economico tra Microsoft e le banche inglesi e statunitensi per continuare a ricevere gli aggiornamenti di Windows XP anche dopo l’8 aprile in attesa che il processo di upgrade a Windows 7 venga completato entro i prossimi tre anni.

Tenendo conto dei costi elevati dell’operazione altre organizzazioni finanziarie pare invece abbiano scelto di adoperare Linux per i propri ATM.

Windows XP va in pensione, ATM fuori pericolo grazie ad un accordo

Windows XP va in pensione, ATM fuori pericolo grazie ad un accordo

Windows XP va in pensione, ATM fuori pericolo grazie ad un accordo

L’8 aprile terminerà il supporto a Windows XP, il sistema operativo di casa Redmond più longevo e che più di ogni altro ha saputo conquistare l’utenza. A partire dalla data in questione tutti i computer con ancora in uso l’oramai datato OS dovrebbero essere aggiornati ad una versione più recente di Windows. Ciò però non accadrà, specie per quanto riguarda le banche ovvero i clienti di Microsoft che potrebbero correre rischi maggiori.

In tutto il mondo sono infatti presenti 2,2 milioni di ATM, noti nel Bel paese con il nome di Bancomat, ed il 95% di questi esegue Windows XP. Soltanto un terzo di tale enorme numero di sportelli bancomat verrà aggiornato a Windows 7 entro aprile.

Windows XP va in pensione, i Bancomat sono a rischio

Windows XP va in pensione, i Bancomat sono a rischio

Windows XP va in pensione, i Bancomat sono a rischio

Il supporto per Windows XP, oramai è cosa nota, terminerà l’8 aprile 2014. A partire da tale data tutti dovrebbero aver già completato il processo di migrazione verso le più recenti versioni del sistema operativo di casa Microsoft ma l’incompatibilità dei software, le spese eccessive ed ulteriori vari “inconvenienti” faranno senz’altro da ostacolo esponendo utenti ed aziende ad inevitabili rischi per la sicurezza.

A finire dritte nel mirino di eventuali attacchi di malintenzionati saranno sopratutto le banche. No, non è una previsione apocalittica bensì un’affermazione tutta basata su dati statistici. Se si considera infatti che Windows XP è il sistema operativo utilizzato da oltre il 95% degli ATM in tutto il mondo allora l’affermazione in questione non appare poi così catastrofica. Anche le Automated Teller Machine, note nel tricolore con il nome di Bancomat, sono computer ed in quanto tali devono essere aggiornate.

Eurograbber mega truffa

Eurograbber, attacco da computer e smartphone ai conti online di numerose banche europee

Eurograbber mega truffa

Nel corso della giornata di ieri è stata messa in atto una mega frode ai danni degli utilizzatori dei conti online di numerose banche europee, una vicenda questa che ha dimostrato come nonostante il sempre maggiore evolversi della tecnologia e delle misure di sicurezza ci si debba costantemente preoccupare non soltanto delle vulnerabilità dei computer ma anche di quelle degli smartphone.

L’attacco messo a segno ai conti online è stato infatti portato a termine da cracker al momento ancora sconosciuti che hanno agito sia da computer sia da smartphone e che sono riusciti, in tal modo, a derubare decine di milioni di euro.

Ad occuparsi dello studio dell’intera faccenda sono stati i ricercatori delle security enterprise Check Point Software e Versafe che, appunto, hanno identificato ed analizzato l’attacco informatico basato su crimeware e denominato Eurograbber.

L’attacco è stato basato sul toolkit malevolo noto come Zeus e l’operazione di cybercrimine a quanto pare ha avuto origine in Italia diffondendosi poi in tutto il continente europeo.