![2009-05-30_092438 2009-05-30_092438](https://www.geekissimo.com/wp-content/uploads/2009/05/2009-05-30_092438.png)
Da tempo si specula su cosa sia veramente il Web 2.0 e, più o meno dallo stesso numero di anni si specula anche su quale possa essere il Web 3.0. Al di là delle denominazioni, resta indubbia la volontà da parte di tutti noi di veder ancora sviluppare il discorso web. Il Web3D Consortium da anni immagina che il Web 3.0 sarà composto dalla tanto attesa visione tridimensionale della rete.
Il Web, secondo varie opinioni, si potrebbe trasformare in una serie di spazi in 3D, non tanto diverso da quanto già realizzato da Second Life. Questo potrebbe aprire nuovi modi di connettersi e di collaborare utilizzando spazi 3D condivisi. Uno dei più grossi ostacoli allo sviluppo del Web 3D sono le piattaforme a disposizioni degli sviluppatori e, in modo ancora più preponderante, la facilità con cui l’utente finale può raggiungere ed utilizzare simili contenuti. Second Life non può, a mio parere, essere considerato un esempio di vero 3D, poichè richiede il download di decine di Mb e l’utilizzo di un prodotto che è completamente scollegato da ciò che noi chiamiamo web, e cioè il nostro amato browser.
Google ha così realizzato un set di API completamente open source che permette di inserire all’interno di una pagina web dei componenti in formato 3D. Il progetto, denominato O3D, è presente sul web già da Aprile e l’interesse per questo nascente set si sta velocemente ampliando e durante la Google I/O Developer Conference, svoltasi il 27 e 28 Maggio a San Francisco, è stata inserita una sessione dedicata a questo suo nuovo prodotto. La gallery, inoltre, si sta velocemente popolando di tentativi da parte degli sviluppatori di utilizzare questo framework.