Google Project Tango, lo smartphone che sviluppa mappe 3D

Google Project Tango, lo smartphone che sviluppa mappe 3D

Google Project Tango, lo smartphone che sviluppa mappe 3D

Interrogandosi in merito a ciò che potrebbe accadere se venisse portato un sensore 3D su uno smartphone e su cosa potrebbe diventare un device mobile se fosse in in grado di identificare e gestire spazi e volumi il colosso di Mountain View ha annunciato Project Tango, una nuova frontiera per la quale sono aperte le porte a sviluppatori e professionisti intenzionati a spingersi ben oltre quelle che sono le loro attuali opportunità.

Si tratta di un nuovo progetto pensato da Google per proiettare opportunità nel futuro e che ben presto potrebbe rivoluzionare il classico concetto di applicazione mobile andando a superare i limiti dell’interazione tattile tramite l’interpretazione degli spostamenti e permettendo ai dispositivi di comunicare direttamente con la realtà circostante.

Tale progetto potrà essere attuato grazie all’utilizzo di un apposito smartphone disponibile sin da subito ed in grado di mettere il sensore 3D nelle mani degli utenti interessati.

Apple brevetta iPhone schermo AMOLED tondeggiante avvolgente

Apple brevetta un iPhone con uno schermo a 360°

Apple brevetta iPhone schermo AMOLED tondeggiante avvolgente

L’iPhone del futuro potrebbe essere decisamente ben diverso da quello al quale siamo abituati e le modifiche, a quanto pare, andrebbero ben oltre l’utilizzo di un materiale differente per la scocca, al colore della stessa, alle componenti hardware o, ancora, alle dimensioni dello schermo.

Un recente brevetto sottoposto da Apple all’US Patent & Trademark Office fa infatti riferimento ad un nuovo tipo di iPhone davvero singolare.

Nel brevetto, intitolato “Electronic device with wrap around display”, che in italiano sta a significare dispositivo elettronico con display avvolgente, viene illustrato un iPhone dallo schermo AMOLED ricurvo avvolto attorno alla superficie frontale e posteriore del dispositivo.

Lo schermo, quindi, andrebbe a ricoprire l’intera superficie risultando utilizzabile sia sul fronte sia sul retro a seconda dello scopo e delle preferenze.

Per poter funzionare in maniera corretta lo schermo AMOLED dovrebbe essere collegato ad appsoiti circuiti e sensori in grado di determinare la direzione di presa dell’utente, un risultato questo che potrebbe essere ottenuto servendosi di rilevatori di mimica 3D.

Nokia e il mondo della telefonia mobile visto da vicino

Come e dove nasce il cellulare che useremo tra 15 anni? Questo è stato l’interrogativo principale di un interessantissimo evento Nokia a cui abbiamo partecipato qualche giorno fa: alla risposta più ovvia, ovvero in laboratori ultramoderni con il fior fiore di tecnici e designer, Nokia ha risposto mostrandoci “l’altro lato della telefonia mobile”.

In collegamento video con Jan Chipcase, studioso ed antropologo di Nokia, abbiamo capito la vera risposta alla domanda: il cellulare che useremo tra 15 anni rispecchierà le esigenze della futura società globale. Il senso di questa risposta però, come mostra la foto qui sopra, è tutt’altro che ovvio.