Board800, condividere una lavagna online in modo veloce e gratuito

Con il diffondersi della banda larga, il telelavoro sta diventando sempre più fattibile. Adesso due persone che lavorano al medesimo progetto potrebbero anche rischiare di non vedersi mai di persona. Ciò porta ad un conseguente aumento della velocità di lavorazione ad un progetto, poiché non sono necessari incontri tra i partecipanti al progetto. Dato che questo è un blog di informatica, userò un esempio che non vada in contrasto con il contesto di geekissimo.

Il lavoro a distanza è fattibile anche quando c’è bisogno di lavorare ad un blog sito o servizio online. In questi ultimi casi, i rischi di ambiguità nelle comunicazioni sono estremamente frequenti. Le parole molto spesso non esplicano al 100% tutti i particolari. Una cosa semplicissima potrebbe salvare da questa situazione: Un disegno.

Webnote, creare degli spazi online completamente condivisibili

Vi sarete di certo accorti che questa è l’era della condivisione in tempo reale. Moltissimi sono gli strumenti che permettono di fare tutto ciò, ma non sempre sono tanto semplici da poter essere utilizzati dagli “amici dei geek“. Mi riferisco a quella fascia sociale che del mondo dell’informatica conosce solo msn, facebook, youtube e forse skype.

Spesso però, si palesa la necessità di dover inglobare anche loro in qualche progetto che prevede l’uso del computer e della rete. Conosco bene quanto sia scocciante spiegare ad un Troglodita (in senso informatico),ad esempio, google documenti, che in quanto a condivisione è un ottimo strumento visto che permette la modifica in contemporanea con altri utenti di uno stesso documento.

L’Enciclopedia Britannica sfida Wikipedia

In puro spirito 2.0 anche l’Enciclopedia Britannica entra a grandi passi nel mondo moderno con un annuncio a dir poco inaspettato infatti a partire da quest’anno agli utenti registrati sarà possibile modificare le voci della versione online dell’enciclopedia.

La notizia a dire la verità non è dell’ultima ora perché già a giugno scorso il CEO della Britannica aveva fatto intendere di voler percorrere la strada della collaborazione ma, sia chiaro, in modo assolutamente non democratico, dopo il salto vi spieghiamo il perché.