Btjunkie chiude improvvisamente i battenti

Chiusura Btjunkie

In maniera improvvisa e del tutto inaspettata (cosa che, di questi tempi, oramai non stupisce più di tanto!), Btjunkie, uno tra i più popolari motori di ricerca BitTorrent maggiormente visitati al mondo, con i suoi circa 4 milioni di file attivi e con una crescita corrispondente a ben 4 mila nuovi file al giorno, ha deciso di chiudere i battenti, così come annunciato mediante un apposito comunicato apparso sul sito.

La chiusura, voluta dagli stessi gestori della piattaforma canadese, è stata presa, così come riportato dal post pubblicato su TorrentFreak, conseguenzialmente a quelli che sono stati gli ultimi e chiassosi eventi di cronaca relativi al mondo della condivisione di contenuti online, primo tra tutti il caso di Megaupload.

Megaupload processo

Megaupload: i dati al momento sono ancora al sicuro

Megaupload dati

Da alcune ore a questa parte si era iniziato a discutere in maniera abbastanza seria circa la sorte dei dati degli utenti archiviati su Megaupload e della loro rimozione definitiva destinata ad essere eseguita entro pochi giorni.

Da pochissimo, però, ha iniziato a circolare un’ulteriore info in merito, annunciata direttamente da Ira Rothken, l’avvocato di Kim Dotcom, sfruttando Twitter come mezzo di comunicazione: i servizi di hosting Carpathia e Cogent Communications, ovvero quelli a cui ha fatto capo Megaupload per l’archiviazione e la gestione dei dati dell’utenza, attenderanno altre due settimane prima di procedere con l’eliminazione definitiva ed irreversibile di tutto quanto presente sui server di Dotcom e dei suoi soci.

In Svizzera il P2P resta legale

P2P legale

Attenendosi a quelli che sono i dati di un recente studio riportato dal governo svizzero risulta che circa il 30% della popolazione avente più di 15 anni è solita scaricare musica, film e videogiochi senza pagare alcunché mentre più della metà degli abitanti, almeno stando a quelle che sono le informazioni emerse dal censimento del 2010, ha anche acquistato contenuti in maniera legale ma, in ogni caso, resta comunque fermo il fatto che in Svizzera il download da internet di contenuti audiovisivi destinati ad un utilizzo personale rimarrà un’attività lecita.

L’annuncio arriva direttamente da un recente comunicato reso noto dal Consiglio Federale Elvetico mediante cui viene anche annunciato che non sarà apportata alcuna modifica alle attuali leggi in materia di diritto d’autore e non verrà implementata alcuna misura punitiva così come, invece, è stato deciso in altri paesi.

Lo scaricamento di contenuti destinati ad un utilizzo personale, infatti, andrebbe a configurarsi come un fenomeno complementare ed equiparabile, così come dichiarato dagli stessi vertici del Consiglio Federale Elevetico, a svariate altre tecnologie del passato come, ad esempio, la fotocopiatrice, le audiocassette ed anche i videoregistratori.

Friendly Music, la giusta colonna sonora per i nostri video

Quante volte vi è capitato di spendere ore ed ore di lavoro per creare una bellissima presentazione o magari per montare un video delle vostre vacanze e poi non sapere quale canzone aggiungere come musica di sottofondo; o magari, la cosa più tragica, che dopo averlo caricato su youtube, scoprire che il video è stato eliminato per motivi di privacy. E si, infatti youtube controlla se la musica o il video che abbiamo caricato sono coperte da copyright.

In questa situazioni ci è d’aiuto Friendly Music, un sito web che oltre a darci un suggerimento sulla musica da inserire in un video, ci offre l’opportunità di acquistarla e quindi non avere problemi con youtube o altri servizi di video sharing.

YouTube, visualizzare i video bloccati nel nostro Paese per motivi di copyright [web proxy]

Avete appena tentato di guardare l’ultimo video di Miguel Bosè su YouTube, ma la visualizzazione del filmato risulta bloccata per motivi di copyright? Gettatevi in ginocchio e ringraziate uno a uno gli Dei dell’Olimpo per il pericolo scampato!

Dopodiché, se siete incappati nello stesso “inconveniente” per qualche filmato decente, date un’occhiata ad Hide My Ass. Si tratta di un ottimo servizio di web proxy – menzionato anche nella nostra lista dei 5 ottimi strumenti per visitare i siti bloccati – che, al contrario di molti suoi omologhi, carica le pagine abbastanza velocemente e supporta la riproduzione de i contenuti in Flash (fra cui, appunto, i video di YouTube).

The Pirate Bay di nuovo nei guai

the-pirate-bay-logo

La vicenda giudiziaria di The Pirate Bay, il noto sito di condivisione file .torrent, sta andando avanti ormai da mesi e sul web se ne è parlato tanto.

La questione principale è sempre la violazione del copyright, un cliché a cui ci hanno abituato la periodica caccia alle streghe nei confronti di quei portali, software e gruppi che mettono a disposizione di tutti gli utenti link a materiale protetto da copyright.

Il caso giudiziario si articola su un copione ben conosciuto. L’accusa è di violare le leggi sul diritto d’autore mentre la difesa si basa semrpe sul fatto che il materiale illegale non è detenuto da coloro che lo pubblicizzano.

Su questa linea The Pirate Bay è ricorsa in appello contro la richiesta della Corte di Amsterdam di bloccare l’accesso agli utenti olandesi. L’appello purtroppo ha peggiorato le cose. Con una prassi alla quale siamo stati abituati The Pirate Bay è stata accusata di “aver favorito la violazione del copyright” ed entro 3 mesi dalla sentenza dovrà provvedere ad eliminare tutti i link che verranno indicati dal BREIN (il corpo antipirateria olandese).

Anche un processo italiano in arrivo per i fondatori di ThePiratebay

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Non bastasse il processo che li ha visti coinvolti, e dichiarati colpevoli in Svezia i quattro fondatori di ThePiratebay ora devono affrontare un altro processo, questa volta in Italia.

Infatti Peter Sunde, Gottfrid Svartholm Warg, Fredrik Neij, e Carl Lundström verranno perseguiti anche in Italia per presunte violazioni del diritto d’autore, c’è da precisare che si tratta del primo processo contro i quattro di Piratebay intentato fuori dal loro paese d’origine.

MS Office Add-in per la dichiarazione della licenza Creative Commons all’interno di un documento

Sfido a dimostrare che il pacchetto software maggiormente utilizzato dall’utente medio (e da una buona parte di geeks, più o meno professionisti) non sia MS Office. Una suite dotata di grandi potenzialità, la maggior parte delle quali ignote o nascoste.

I contenuti elaborati su questi sistemi possono essere rilasciati dall’autore secondo norme di distribuzione da egli stabilite. Una licenza d’uso molto interessante è Creative Commons, il copyright flessibile sotto il quale è regolamentato un numero sempre maggiore di pagine web. Da oggi, un plugin per MS Office permetterà di segnalare che i documenti prodotti sono coperti da tale licenza con un semplice clic, al quale seguirà l’inserimento di una stringa di testo esplicativa.

Photl, ottimo database per immagini gratuite da usare persino per fini commerciali!

Photl

Molte delle risorse che troviamo in rete sono purtroppo protette da licenze che non consentono l’utilizzo delle risorse stesse da parte di soggetti non proprietari dei diritti, e questo è senz’altro un male per noi blogger, perché spesso siamo costretti a rinunciare a dei file che ci piacerebbe pubblicare, specie se immagini, per evitare problemi legali.

Esistono però, tuttavia, dei siti che consentono in alcuni casi l’utilizzo di immagini in modo libero e gratuito. Flickr ne può essere un esempio, ma neanche lì tutto è libero. Per trovare contenuti liberi e utilizzabili persino per usi commerciali, dobbiamo cercare altrove. E se arriveremo a Photl avremo ricercato bene!

Photl è un ottimo sito online che consente di scaricare immagini dei più svariati temi per far si che queste possano essere utilizzate per diversi fini, tra i quali, addirittura, quelli commerciali.

Discussione: Internet e la legalità, atto 1°

Internet è un mondo parallelo, d’accordo. E quindi come mondo, per definizione, ha dei pregi e dei difetti, dei pro e dei contro, degli aspetti leciti e degli aspetti meno leciti. E proprio di questo vogliamo parlare oggi.

Ci rendiamo conto, però, che la trattazione non può avvenire, dati i tanti punti da sviscerare, in un solo ed unico intervento, e dividiamo dunque l’argomentazione in più post. Quindi aspettatevi un seguito a quanto scritto oggi.

Poste le premesse è evidente che si può partire. Domanda: a cosa pensiamo quando ci pongono l’accostamento delle parole “internet” e “legalità”? Non so voi, ma a me vengono in mente, a primo acchitto, eMule et similia. E vi spiego perché.

Sappiamo tutti, fosse anche solo per sentito dire, almeno qualcosina sulle molto discusse leggi sul diritto d’autore, ed è proprio al diritto d’autore che vogliamo riferirci oggi. E soprattutto sulle violazioni in seguito al download di files protetti.

CopyrightSpot: valido aiuto nella ricerca di chi ci copia violando i nostri diritti!

Sarà un’impressione, ma probabilmente la maggior parte dei lettori di Geekissimo è composta da persone che, per passione o per qualcosa di più, scrivono su internet articoli, guide, post, dossier e cose simili e che quindi mettono a disposizione le proprie conoscenze ed il proprio tempo per i lettori, rilasciando molto spesso le proprie opere sotto Copyright o Creative Commons.

Come sappiamo credo tutti, queste forme di tutela del proprio operato, salvo dove espressamente specificato, implicano al loro interno il rispetto di elementari regole che difendono l’opera e quindi anche l’autore, da eventuali plagi o copie palesi che vanno a vanificare la proprietà intellettiva intrinsecamente interposta all’interno dell’elaborato.

Per tentare di arginare il problema delle copie nei casi in cui non sia rispettata la licenza di rilascio, o almeno dove non venga riportata la fonte dello scritto, possiamo trarre grande aiuto dai search egines, Google in primis, inserendo parti delle nostre opere nel campo di ricerca e arrivando quindi all’individuazione dei copioni. Ma non ci aiuta solo Google. Una bella mano ce la può dare anche CopyrightSpot!

E chi l’ha detto che il peer to peer è illegale?

E chi l\'ha detto che il peer to peer è illegale?

Inutile non dirlo il P2P viene utilizzato sopratutto per scopi illegali. Software come BitTorrent o LimeWire servono per scaricare file protetti da copyright.

Ma come tutti i veri geeks sanno, il peer to peer è anche un ottimo mezzo di distribuzione per file non protetti dal diritto d’autore, la prima cosa che mi viene in mente sono le distro Linux.

Viacom-YouTube, la causa giudiziaria miliardaria che spaventa il Web

Sta suscitando enormi polemiche la causa miliardaria che Viacom ha intentato contro YouTube “per non essere stata capace di tenere fuori dal popolare sito di video-sharing i materiali protetti da copyright”. Viacom, in particolare, avrebbe identificato sul sito di proprietà di Google almeno 150mila clip non autorizzate. Google, dal canto suo, si difende spiegando che questa causa sta minando uno dei fondamenti di internet, e cioè “minaccia il modo in cui centinaia di milioni di persone ogni giorno si scambiano legittimamente informazioni”.

I legali di Big G, inoltre, hanno assicurato che YouTube si è da subito adeguata ai dettami del Digital Millennium Copyright Act del 1998, e che va molto oltre il suo ruolo, aiutando anche le società detentrici di copyright a identificare e rimuovere i contenuti considerati illegali. Viacom, da parte sua, attacca spiegando invece che è stato fatto “pochissimo” per combattere il fenomeno illegale. In particolare, la Viacom si riferisce ai molti spezzoni di film e programmi televisivi postati sul sito e visti ogni giorno da migliaia di persone. Tra questi, nella causa si parla di South Park, SpongeBob SquarePants, Mtv Unplugged o il documentario “An inconvenient truth” visto più di 1,5 miliardi di volte.