dati personali

Quanti dati personali contengono i nostri cellulari?

Quando si smarrisce uno smartphone, si verifica una piccola grande tragedia: non solo per il valore economico del dispositivo in sé, ma anche perché questo avvenimento espone al rischio di perdere una grande quantità di dati sensibili che, peraltro, possono finire in mani sbagliate, cioè di qualche malintenzionato. Al giorno d’oggi, infatti, da un cellulare si può ricavare una mole importante di informazioni, ed è per questo motivo che conviene conoscere tutte le best practices da adottare per evitare di lasciare troppi dati sui propri dispositivi.

dati personali
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Foto che mostra il logo di AVG

AVG, ricerche degli utenti e cronologia potranno essere vendute

Nel corso delle ultime ore AVG ha provveduto a pubblicare una nuova policy per la privacy che entrerà in vigore a partire dal prossimo 15 ottobre.

Foto che mostra il logo di AVG

Attenendosi a quanto riportato nel nuovo documento la software house ha deciso di essere più trasparente e di chiarire quali informazioni saranno condivise con gli inserzionisti e quali invece no. La cosa, tuttavia, ha causato delle immediate proteste da parte delle associazioni che difendono la privacy degli utenti.

Consigli Gmail

Google modifica i suoi termini di servizio, Gmail scandaglia la posta

Google modifica i suoi termini di servizio, Gmail scandaglia la posta

Dopo aver modificato i suoi termini di servizio a novembre del 2013 nel corso delle ultime ore Google ha fatto sapere di aver apportato nuovi ritocchi agli stessi.

Il cambiamento, questa volta, riguarda la scansione automatica dei contenuti (sia quelli salvati e ricevuti che quelli caricati ed inviati) gestiti dall’utente sulle piattaforme che il gruppo mette a disposizione. Il riferimento è in particolare a Gmail.

Stando a quanto reso noto si apprende che relativamente alla casella di posta elettronica del colosso delle ricerche in rete viene effettuata un’analisti dei messaggi in modo tale da poter fornire funzionalità personalizzate ed una migliore protezione contro le minacce di tipo informatico quali codice maligno e spam.

La password peggiore del 2013 è “123456″

La password peggiore del 2013 è “123456″

La password peggiore del 2013 è “123456″

Così come da tradizione già da un bel pò di anni a questa parte nel corso delle ultime ore SplashData, azienda che si occupa dello sviluppo di un’applicazione per la gestione delle password, ha pubblicato la classifica delle 25 peggiori password del 2013.

Osservando l’elenco ciò che salta subito all’occhio è il fatto che per la prima volta dopo tanto tempo la leggendaria “password” ha ceduto il primo posto all’altrettanto intramontabile “123456” che si aggiudica dunque il titolo di password più utilizzata dagli utenti dell’intero web per l’anno oramai trascorso.

SplashData ha inoltre sottolineato che ad aver influenzato in maniera particolare la compilazione dell’elenco è stato l’attacco ad Adobe risalente ai primi di ottobre scorso. In tale occasione la società di sicurezza Stricture Consulting Group aveva rivelato la top 100 dove al primo posto era perente proprio la password “123456“, utilizzata per ben oltre 1,9 milioni di account. Ulteriori riferimenti alla top 100 di Adobe presenti nella classifica stilata da SplashData sono poi “adobe123”, presente al decimo posto, e “photshop”, che va a collocarsi al venticinquesimo posto.

I Google Glass potrebbero non arrivare in Europa per anni

Google Glass

La commercializzazione dei Google Glass in USA dovrebbe essere avviata nel 2014 ma… quando potranno essere acquistati anche in Europa?

Purtroppo per noi utenti del Vecchio continente i fantomatici, ma oramai non troppo, occhialini di big G potrebbero arrivare con molto ritardo rispetto agli Stati Uniti.

Il Wall Street Journal ha infatti tenuto un incontro con Google durante il quale si è parlato dell’impatto della tecnologia alla base dei Google Glass sulla società ed all’interno delle varie legislazioni nazionali e comunitarie.

Secondo quanto emerso dall’incontro con Google 8000 beta tester e 2000 sviluppatori starebbero già sperimentando le virtù dei Google Glass sul territorio degli Stati Uniti. Nel Vecchio continente, invece, al momento è tutto ancora molto fermo. I Google Glass potrebbero non arrivare in Europa per anni!

WhatsApp, il Garante per la privacy vuole chiarezza sui dati degli utenti italiani

Whatsapp lettera garante privacy italiano

Il Garante italiano per la protezione dei dati personali ha scritto a WhatsApp Inc. per assicurare agli utenti del Bel paese la piena regolarità del servizio offerto con quelle che sono le normative attualmente vigenti in Italia.

Il Garante intende infatti approfondire alcune questioni facenti riferimento alle notizie degli ultimi mesi in modo tale da poter certificare il corretto operato del servizio.

Il Garante ha infatti dichiarato che “L’intervento dell’Autorità trae origine dagli esiti di un recente rapporto dei Garanti per la privacy canadesi e olandesi dal quale sono emerse alcune caratteristiche nel funzionamento dell’applicazione sviluppata dalla società che potrebbero comportare implicazioni e rischi specifici per la protezione dei dati personali degli utenti. Questi ultimi, infatti, per poter usufruire del servizio di messaggistica, devono consentire che l’applicazione acceda alla rubrica dei contatti presente sul proprio smartphone o sul proprio tablet e cioè a dati personali di soggetti terzi, anche però di coloro che non hanno scaricato l’applicazione e non utilizzano quindi il servizio. Nel rapporto sono state inoltre ipotizzate possibili criticità nelle misure di sicurezza adottate, in particolare riguardo alla conservazione dei dati trattati e al loro accesso da parte di terzi non autorizzati”.

Famiglia Bush attacco cracker

La famiglia Bush cade vittima dell’attacco di un cracker

Famiglia Bush attacco cracker

A quanto pare la famiglia Bush si è ritrovata a dover fare i conti con un cracker che ha portato online tutta una serie di dettagli privati legati alla vita dei due ex presidenti degli Stati Uniti.

Firmandosi con il nickname di Guccifer, che secondo una prima interprettazione dovrebbe trattarsi di una crasi delle parole Gucci e Lucifer, il cracker sarebbe riuscito ad accedere all’indirizzo di posta elettronica di Dorothy W. Bush, la sorella dell’ex presidente, prelevando del materiale, risalente ad un periodo compreso tra il 2009 e il 2012, poi postato online.

Ulteriore materiale pubblicato in rete sarebbe invece emerso dalle caselle di posta elettronica di altri componenti della famiglia di cui al momento non ne è stato ancora specificato il nome.

La pubblicazione del materiale, inoltre, sarebbe stata effettuata craccando un ulteriore account impiegato, appunto, per mascherare con un falso nome l’upload dei dati.

Ponemon Institute classifica aziende privacy utenti

Privacy, gli utenti si fidano più di Microsoft che di Apple

Ponemon Institute classifica aziende privacy utenti

Stando a quanto emerso dalla versione 2012 dello studio pubblicato dal Ponemon Institute tra le aziende più affidabili per la privacy le corporation IT fanno da padrone ma, a quanto pare, gli utenti tendono a fidarsi molto più di Microsoft che di Apple, che, in ogni caso, non sono presenti tra le prime dieci posizioni della classifica.

Lo studio, basato su un’indagine condotta su centomila consumatori statunitensi adulti e 6.704 risposte, da infatti il primato ad American Express, Hewlett-Packard e Amazon preseti, rispettivamente, al primo, al secondo ed al terzo posto della classifica e che vanno a configurarsi come le aziende alle quali gli utenti guardano con maggior fiducia per quanto concerne la gestione dei dati personali.

Apple, preceduta da realtà quali eBay ed IBM, occupa invece la ventunesima posizione.

I partecipanti allo studio, a cui è stato richiesto di indicare le prime cinque società ritenute più sicure, specie per quanto riguarda l’invio del codice di sicurezza sociale e i dettagli della propria carta di credito, hanno quindi definitivo le posizioni della classica nella quale, appunto, Apple, inclusa nella top ten nelle edizioni della ricerca tra il 2009 e il 2011, non ha ricevuto segnalazioni sufficienti per poter rientrare nell’elenco.

Nuove regole tutela dati online utenti

Garante Privacy, nuove regole per la tutela dei dati online

Nuove regole tutela dati online utenti

Dal Garante per la Privacy sono giunte, proprio nel corso delle ultime ore, le nuove regole alle quali, a partire da questo momento, dovranno attenersi sia le società impegnate sul fronte della telefonia, TLC, sia gli internet service provider o, molto più semplicemente, ISP.

Nello specifico il Garante ha evidenziato quelli che sono i nuovi obblighi in merito ai casi di violazione dei databse conseguenzialmente ai quali potrebbe avvenire la perdita, il furto o, ancora, l’eventuale diffusione indebita dei dati personali degli utenti.

Le linee guida stabilite dal Garante per la sicurezza dei dati personali, infatti, vanno a delineare i passi attraverso i quali dovrà eventualmente svilupparsi la situazione nel momento in cui avvenga una violazione.

UE: le nuove regole per la protezione dei propri dati in rete

Nuove regole UE protezione dai personali in rete

Nel corso delle ultime ore Viviane Reding, Commissario Europeo alla Giustizia, ha iniziato a ragionare su quelle che, tra qualche tempo, dovrebbero conformarsi come le nuove regole grazie alle quali garantire un’adeguata protezione ai dati telematici degli utenti.

Le nuove regole saranno presentate in via ufficiale il prossimo mercoledì al World Economic Forum in Svizzera e le novità esposte andranno a configurarsi come tutt’altro che di poco conto, sia per quanto concerne le aziende operanti in rete sia per quanto riguarda gli utenti e, nello specifico, gli internauti.

Mediante le nuove regole nessuno, così come dichiarato dal Commissario Viviane Reding, potrà giustificare il proprio grado di disattenzione al rispetto della privacy e tutte le aziende operanti in rete, social network inclusi, dovranno garantire ai cittadini europei quello che, senza mezzi termini, può essere definito come “il diritto ad essere dimenticati”.

Quali informazioni rivela il nostro browser? Scopriamolo con Browser Mirror


I browser Web possono essere più pettegoli e rivelatori di Novella 2000. Forse non tutti lo sanno, ma con un semplice esame dei software che usiamo ogni giorno per navigare in Internet chi è “dall’altra parte” può scoprire tantissime informazioni riguardanti il nostro sistema e la nostra connessione.

Browser Mirror è un simpatico servizio online realizzato dall’azienda produttrice di utility per Internet Central Ops che ci permette di “toccare con mano” questa cosa e di scoprire tutte le informazioni rivelate dai nostri browser durante la navigazione.

Square Privacy Cleaner, rimuovere facilmente i dati legati alla privacy in Windows

Molto spesso, qui su Geekissimo, abbiamo ribadito la notevole importanza ricoperta dalla possibilità di tutelare la propria privacy navigando online, evitando dunque che informazioni riservate e spesso importanti possano essere facilmente diffuse finendo dunque in mani sbagliate.

Al tempo stesso, però, appare fondamentale salvaguardare determinate informazioni anche quando si è semplicemente impegnati nell’utilizzare il proprio PC, evitando dunque di incappare in spiacevoli e fastidiose sorprese.

Nel caso in cui l’OS in uso sia Windows e si abbia dunque intenzione di aggirare facilmente problematiche di tale tipologia, allora, di certo, uno strumento quale Square Privacy Cleaner potrebbe risultare senz’altro utilissimo.