
Tra gli archivi dell’FBI risulta presente, come forse era facile aspettarsi, un dossier completo su Steve Jobs, l’ex CEO Apple, rimasto segreto sino ad oggi e pubblicato online, qualche ore addietro, dallo stesso ufficio federale di investigazione divenendo adesso alla portata di tutti.
Il dossier risulta comprensivo di circa 200 pagine mediante cui vengono indagati i diversi aspetti della personalità del fondatore della mela morsicata più celebre al mondo, della carriera, delle cause legali nelle quali è stato coinvolto, dei rapporti che aveva con vari personaggi e molto altro ancora.
L’esame dell’intero dossier è ancora in corso ma ad un primo colpo d’occhio emergono già alcune interessanti informazioni che sino a questo momento erano rimaste completamente, o quasi, sconosciute contrariamente ad altre che, invece, risultano abbastanza note.
Tra i primi dettagli ne sono emersi alcuni, di cui ne viene fatta menzione anche nella biografia ufficiale di Walter Isaacson, quali quelli relativi al “reality distortion field”, ovvero l’esperto utilizzo della parola per modificare quella che è la percezione della realtà degli interlocutori al fine di poterli convincere di qualcosa che, in effetti, non risulta vero e che sarebbe potuto eventualmente diventarlo in futuro.