Equo compenso: il Ministro vuole l’aumento dei prezzi (a dispetto dei sondaggi)

Sondaggio equo compenso

Ricordate il sondaggio ordinato dall’allora Ministro per i Beni Culturali, Massimo Bray, per indagare sulle abitudini degli italiani circa la creazione di copie private per film, album musicali e altre opere coperte da diritto d’autore? Nonostante qualche titubanza di troppo, i risultati sono stati pubblicati e – indovinate un po’? – salta fuori che non ci sarebbe alcun motivo per aumentare i prezzi di DVD, hard disk, smartphone, tablet e tutti gli altri prodotti su cui grava la famigerata tassa dell’equo compenso.

Copia privata, nuovo aumento dei prezzi all’orizzonte

Franceschini

Purtroppo ci tocca parlare nuovamente di possibili aumenti sui prezzi di smartphone, tablet, hard disk e qualsiasi altro dispositivo atto a ospitare copie di film o opere musicali. Il motivo è, come facilmente intuibile, quella tassa denominata equo compenso, attraverso la quale le associazioni degli autori, come l’italiana SIAE, ricevono una sorta di indennizzo per i mancati introiti causati dalle copie che gli utenti farebbero delle opere acquistate regolarmente.

Equo compenso: i prezzi di hard disk, DVD e PC non saliranno (almeno per ora)

equo compenso

Pericolo scampato, almeno per ora, sul fronte dell’equo compenso. Nonostante le pressioni della SIAE, la somma che tutti noi paghiamo come “indennizzo” ai titolari dei diritti d’autore ogni volta che acquistiamo un hard disk, una chiavetta USB, un DVD, un PC o qualsiasi altro dispositivo possa essere utilizzato per realizzare una copia privata di un’opera acquistata regolarmente, non aumenterà.

Nel corso di un’audizione alla quale hanno partecipato i rappresentanti delle maggiori associazioni di categoria, il ministro dei Beni e delle attività culturali Massimo Bray ha annunciato che non verrà applicata alcuna maggiorazione automatica all’equo compenso. Si procederà bensì a un monitoraggio della situazione per capire con esattezza se e quali dispositivi o supporti i consumatori utilizzano per effettuare copie private di opere protette da copyright.

Equo compenso: respinti i ricorsi, anche quelli di Apple e Samsung

Equo compenso ricorsi respinti

Nel corso delle ultime ore il TAR del Lazio ha respinto tutti e otto i ricorsi presentati contro il famigerato decreto Bondi, ovvero la norma mediante cui è stato indotto il meccanismo dell’equo compenso sul prezzo effettivo dei supporti adibiti alla memorizzazione dei file audio e video (ad esempio i DVD, i flash drive USB, le SD Card etc.) basandosi sul discutibile principio secondo cui tenendo conto del fatto che questi potrebbero essere impiegati per eseguire la copia di contenuti protetti da copyright appare giusto aumentarne il costo, proporzionalmente alla memoria in dotazione, come forma di risarcimento.

La norma, nonostante sia stata attaccata a più riprese per il modo ben poco meritocratico ed estremamente semplicistico con la quale viene applicata, è stata comunque confermata e pienamente legittimata dalla giurisprudenza.