iPad, nonostante le polemiche, introduce importanti novità, oltra al nuovo processore A4, non troppo sottolineate dalla comunicazione scelta da Apple, ma a mio aprere davvero importanti e che segneranno il passo nell’informatica dei prossimi anni.
Come molti fanno spesso notare, è inconfutabile che miliardi di persone al mondo accedano ad un PC quotidianamente, chi per esclusivamente per lavoro, chi per svago, chi per comunicare o per ogni altra motivazione plausibile. Quello che però troppo spesso viene dimenticato è che solo una piccolissima percentuale di utenti è “agile” nell’interfacciarsi a questi terminali.
La maggior parte delle persone infatti, e sicuramente sarà anche vostra esperienza, manca delle basi fondamentali, il che rende la loro esperienza spesso frustrante. Il problema spesso è nello schema mentale. Non tutti infatti trovano semplice comprendere la gerarchia delle cartelle, non per semplice ignoranza, ma perché la loro mente non concepisce o non vuole concepire il concetto di sottocartella (non parliamo poi quando si passa a raccontare che una cartella è un file in realtà).
Apple da anni affronta questo problema eliminando la necessità per l’utente di interfacciarsi con queste strutture. La posizione dei file, infatti, diventa irrilevante quando una ricerca tramite parola chiave (Spotlight) e un sistema di databse (iPhoto, iTunes, etc.) permette di accedere ai contenuti senza doverli trovare all’interno del filesystem.

