Immagine di un uomo con un MacBook che fa ricerche su Google

Google, ecco l’algoritmo che scova le bufale

Cercare di fare scorpacciate di click, pratica altrimenti definita come click baiting, diffondendo notizie false, le cosiddette bufale, con il solo scopo di aumentare il numero di visitatori verso uno specifico sito web è ormai diventata una pratica ben consolidata. Consapevole della cosa ed al fine di porre un punto alla questione Google ha però fatto sapere di aver messo a punto un nuovo algoritmo che a seconda dei casi va a premiare o penalizzare i siti web in base all’attendibilità dei contenuti che pubblicano.

Immagine di un uomo con un  MacBook che fa ricerche su Google

Il nuovo algoritmo si chiama Knowledge-Based Trust ed entrerà in vigore a partire dal prossimo 21 aprile. L’algoritmo sfrutta le informazioni di Knowledge Vault, una grande base di dati scaricati dalla rete, già archiviati dal motore di ricerca e considerati ragionevolmente attendibili. Le pagine web che conterranno informazioni contraddittorie rispetto a Knowledge Vault verranno automaticamente penalizzate.

Immagine della home di Google Search

Google, aggiustamento agli algoritmi per combattere la pirateria

La pirateria non è un bene, i siti pirata vanno combattuti e sterminati. Potrebbe essere questo il mantra che in quel di Google hanno cominciato a recitare in maniera sempre più insistente da alcuni giorni a questa parte e che hanno deciso di diffondere mediante un aggiustamento ai propri algoritmi che, appunto, si scagliano contro i siti pirata cercando di rendere meno facilmente reperibili i contenuti protetti da copyright e diffusi illegalmente.

Immagine della home di Google Search

Google ha infatti comunicato di aver effettuato un aggiornamento del report “How Google Fights Piracy” (tradotto “Come Google combatte la pirateria”) fornendo nuovi dettagli inerenti le proprie strategie messe in campo con l’obiettivo di dare del filo da torcere alla diffusione non autorizzata di contenuti che risultano protetti da diritto d’aurore mediante il motore di ricerca più celebre al mondo.

Google intesa antitrust europa

Google brevetta l’algoritmo per il riconoscimento degli oggetti nei video

Google algoritmo riconoscimento degli oggetti nei video

Stando a quanto emerso proprio nel corso delle ultime ore Google avrebbe depositato un brevetto per la tutela legale di un nuovo ed interessantissimo algoritmo identificabile con il nome di Automatic large scale video object recognition, ovvero riconoscimento automatico su larga scala di oggetti video.

Big G, quindi, sembrerebbe proprio essere intenzionata a produrre una tecnologia che sia in grado di riconoscere gli oggetti presenti e visualizzati all’interno dei filmati riprodotti.

Questo, in altri termini, sta quindi a significare che se in un video, ad esempio, dovesse essere mostrata un’opera d’arte l’algoritmo entrerà in azione provvedendo ad aggiungere, in maniera completamente automatica, il relativo tag al filmato riprodotto.

L’impiego dell’algoritmo in questione potrebbe quindi semplificare, velocizzare ed anche rivoluzionare l’esecuzione delle ricerche da parte degli utenti.

Google Street View multa 7 milioni di dollari

Street View: la vittoria di Google in Svizzera

Google Street View vittoria in Svizzera

Si torna a discutere ancora una volta di Google e, nello specifico, di Street View ma, a differenza di quanto accaduto alcuni giorni addietro, ad essere sotto esame è un particolare algoritmo impiegato da big G, quello mediante cui viene eseguito lo sfocamento automatico di volti e targhe dei veicoli che risultano riconoscibili nelle foto del servizio.

I giudici della Svizzera, uno tra i pesi europei più attenti in fatto di privacy, hanno infatti stabilito che Google non deve e non dovrà intervenire sull’algoritmo in questione.

Secondo la Suprema Corte Svizzera, infatti, big G non ha alcun obbligo di garantire che il 100% dei visi ripresi in Street View siano oscurati.

È infatti sufficiente che l’azienda si sia attivata sin dal primo momento per eseguire la procedura in questione automaticamente rendendosi disponibile per l’offuscamento manuale qualora necessario tenendo conto delle eventuali segnalazioni degli utenti.

Google Similar Pages, trovare e visionare i siti web correlati alla pagina aperta

Il nuovo anno è ufficialmente iniziato e, volendo fare dei pronostici a riguardo, sicuramente, ad attirare l’attenzione di gran parte dell’utenza vi saranno le già tanto apprezzate estensioni per Chrome, grazie alle quali, alla stessa maniera di come avviene per Firefox, è possibile personalizzare il proprio browser aggiungendovi funzioni ed opzioni a misura d’utente.

Proprio a questo proposito, voglio dunque proporvi un interessantissima estensione per il tanto gettonato browser di casa Google, grazie alla quale sarà possibile migliorare le nostre ricerche online e perché no, allargare anche i nostri orizzonti.

Si tratta di Google Similar Pages, ossia un estensione, al momento in fase di beta, il cui scopo consiste nell’aggiungere un pulsante alla barra degli strumenti del browser, mediante cui sarà possibile riuscire a trovare altri siti web, simili a quello che si sta attualmente visitando, il tutto sfruttando degli appositi algoritmi di ricerca.

Google, ecco come vengono scelte le posizioni dei risultati

Per interesse primario o per curiosità, ogni geek almeno una volta nella vita si è domandato quali fossero le leggi che stanno dietro la pagina dei risultati di Google: Perché il sito di tizio è in prima posizione mentre quello di Caio è in decima posizione? Tizio ha pagato ‘big G’ per questo? Caio è sfortunato? Tizio è amico di Chuck Norris?

Nulla di tutto questo. Come recentemente affermato dall’esperto di SEO Matt Cutts nel corso della conferenza PubCon di Las Vegas, Google utilizza un algoritmo che tiene conto di 200 variabili per la definizione della SERP. Il posizionamento dei siti nel motore di ricerca dipende quindi da esso.

Purtroppo, non siamo ancora in grado di elencarvi tutte e duecento le variabili ma uno scorcio della lista ve lo proponiamo volentieri. Leggetelo attentamente e stampatevelo bene in testa se volete avere un sito/blog di successo.

Dominio

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