Google Wave: 16 inviti in regalo per i primi che commentano

Google Wave 16 inviti

Qualche giorno fa, entrando nel mio profilo Google Wave, ho trovato una piacevole novità: Ben 16 inviti da inviare! Ho fin da subito pensato a tutti voi, anche se soltanto pochi avranno questa possibilità. Con molta probabilità, la maggior parte dei lettori, avrà saltato tutto il post e inserito un commento, ma questa volta non sarà così semplice. Il mio consiglio, perciò, è quello di leggere tutto il post.

Innanzitutto riguardiamo un po’ per sommi capi cos’è google Wave. Grazie alla vignetta tradotta qualche giorno fa da ISayBlog, avrete un idea di cosa è realmente ora google Wave: Un servizio ancora troppo poco affollato per poter essere in qualche modo utile ed utilizzabile. A causa di questo fattore, l’attenzione verso questo nuovo prodotto google, che i migliori blog di informatica stanno rivolgendo da mesi, sta lentamente scemando.

Google Wave: 8 inviti in regalo ai primi che commentano

Adesso ne sono sicuro, Google ci osserva! Paranoie a parte, una singolare coincidenza ha fatto sì che ieri – giorno in cui vi ho proposto una personalissima panoramica su Google Wave – trovassi nella mia ‘Inbox’ un messaggio che mi avvertiva del fatto che avrei potuto invitare 8 persone nel nuovo servizio di ‘big G’.

Tenendo fede alla promessa scritta nel post sopracitato, sono quindi qui a distribuire i miei – per ora pochi – inviti a Google Wave ai primi di voi che commenteranno.

Non dovete far altro che lasciare un messaggio qui sotto, indicare il vostro indirizzo e-mail (camuffatelo, mi raccomando!) ed attendere con pazienza: il prima possibile vi inviterò in Google Wave e, nei tempi che il colosso di Mountain View riterrà più opportuni (dicono di non abilitare in maniera istantanea gli inviti perché oberati di lavoro), avrete la vostra chiave d’accesso al servizio Web più chiacchierato del momento.

Google Wave: primi approcci [video]

Per la gioia di Larry Page, Sergey Brin e famiglia, anche io sono entrato a far parte del fantastico mondo di Google Wave, il rivoluzionario servizio Web che consente di generare e condividere contenuti dinamici in maniera collaborativa.

Per capire meglio di cosa si tratta, immaginate di voler stilare insieme ai vostri colleghi una lista con le più gnocche dell’ufficio. Voi siete a Tokyo, un vostro socio a Sydney, un altro alle Bahamas ed un altro ancora a Lugano. Collegandovi simultaneamente a Google Wave, potrete scrivere su un unico foglio virtuale i nomi delle vostre preferite, allegare a quest’ultimo le foto delle fanciulle prescelte e divertirvi a rivoluzionare quanto scritto dagli altri. Tutto in tempo reale, senza dover installare niente sul PC.

Ancora non si è capito bene? Avete ragione, senza avere una mente bacata come quella del sottoscritto è impossibile capire un esempio del genere. Ecco perché ho deciso di rimboccarmi le maniche e fornirvi una brave panoramica su quello che, attualmente, è Google Wave (che, ricordiamo, è accessibile solo tramite inviti). Leggete e commentate numerosi!

Interfaccia utente

L’interfaccia utente di Google Wave è strutturata in maniera simile a quella di un client e-mail. I pannelli che la caratterizzano sono quattro, tutti minimizzabili. Ora, aiutandoci con l’immagine numerata presente qui sopra, scopriamo in dettaglio le loro funzioni.

  1. È il box tramite il quale è possibile accedere alla propria ‘Inbox’, a tutti i messaggi ricevuti/inviati, alle ricerche effettuate nei wave, alle cartelle personalizzate, allo spam (sì, c’è anche lì!), al cestino e alle impostazioni di Google Wave (che non sono ancora disponibili).
  2. La lista dei contatti. Grazie ad essa è possibile contattare gli altri utenti, visualizzare i loro wave e gestire i contatti (aggiungerne di nuovi, effettuare ricerche, ecc.).
  3. La lista dei messaggi/wave ricevuti e/o inviati. Quando i wave contengono allegati o elementi dinamici (mappe, sondaggi, ecc.), accanto alla loro intestazione compaiono icone come queste: Quando un’onda viene aggiornata, accanto al suo nome viene visualizzata un’icona verde che avverte l’utente dei cambiamenti.
  4. Il corpo e l’editor dei wave. Qui è dove gli utenti possono leggere e scrivere i messaggi, interagire in tempo reale su uno stesso wave, inserire elementi dinamici in essi e via discorrendo. Al primo avvio di Google Wave, ci si trovano i messaggi introduttivi al servizio.

Google, gli 11 anni del gran colosso raccontati in 2 minuti

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Chi di voi ricorda quando per la prima volta fece capolino, lungo la grande rete, l’oramai incontrastabile colosso Google?

Bhe, scommetto che ben pochi hanno presente i primi periodi in cui Google, guardato ancora con una nota di sospetto ed una di simpatia, veniva utilizzato per portare a termine le prime ricerche degli utenti, guadagnando poco alla volta il favore del pubblico in tutto il mondo.

Ad oggi, a distanza di diversi anni da quei fatidici giorni, big G continua la sua scalata, arricchendosi di volta in volta di nuovi ed interessanti strumenti, tutti a disposizione dell’utente, tutti destinati ad andare incontro ad ogni singola esigenza. E’ infatti sufficiente pensare ai servizi Docs, Translate, alla nota piattaforma di blogging, Blogspot, che il gran colosso offre, o ancora al canale video, YouTube, inglobato nel gruppo Google.

Insomma, non c’è che dire, nel corso del tempo Google ha subito numerose evoluzioni andandosi a perfezionare sempre più, metodi di ricerca inclusi.

RainDrop, il nuovo modo di comunicare secondo Mozilla Labs

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Ultimamente, si è potuto notare con estrema facilità quanto spazio si stia concedendo ai nuovi nascenti strumenti di comunicazione e collaborazione on the web,tra cui il primo tra tutti ad essere maggiormente nominato, allo stato attuale delle cose, è Google Wave.

Dunque, in tutto questo turbinio di cambiamenti nel mondo informatico-tecnologico, come voi affezionati lettori di Geekissimo avrete potuto facilmente notare, ecco far capolino un’altra interessante novità, sulla scia del sopra citato nuovo prodotto di big G, proveniente però direttamente da Mozilla Labs.

Infatti, è notizia delle ultime ore, l’annuncio della messa in atto di un nuovo progetto di natura open source, che prende il nome di RainDrop, avente come scopo quello di offrire un nuovo modo per gestire e-mail e comunicazioni in senso più generico.

Google Wave, provato in anteprima per i lettori di Geekissimo

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Ebbene si! Uno degli editor del vostro amatissimo blog è in possesso di un account di google wave! Per essere più precisi è il sottoscritto il fortunato. E’ doveroso prima di tutto un ringraziamento a colui che mi ha fornito questa opportunità. Trattasi di uno degli sviluppatori del’innovativo servizio di videoconferenza chiamato 6rounds. Qualche tempo fa recensii il loro servizio ed adesso 6rounds è una delle estensioni presenti in questa prima fase di vita di google wave (mica male).

Google Wave, ecco tutti i dettagli

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Da quando Google ha annunciato la sua nuova app, Google Wave, che promette di cambiare il modo in cui gestiamo il flusso di informazione, si è fatto un gran parlare, scrivere, buzzare etc. Illazioni varie, pochi fortunati testimoni e tester, un video di 1:20 ore. Adesso finalmente Google ha rilasciato 100.000 inviti per la beta di Google Wave Beta; non avendo ancora un invito riportiamo le prime considerazioni dai tester (a breve le nostre).

Google Wave si pone l’obiettivo di integrare il flusso di informazione, che va a generarsi dalle nostre conversazioni, in un unica piattaforma. La cosa può sembrare un po’ contorta, ma in realtà è molto semplice. Che sia per una collaborazione professionale o per comunicare con amici e parenti, le conversazioni ruotano intorno alcuni elementi cardine: un indirizzo di posta elettronica, una chat e dei link. Con un account GMail, abbiamo imparato cosa vuol dire un indentazione intelligente delle conversazioni, una chat integrata nella nostra Casella di Posta, e un supporto perfetto per mappe, video, ed altre applicazioni by Google e non.

Quando i partecipanti finali ad una conversazione sono gli stessi che l’hanno iniziata, è facile gestire l’informazione ed essere certi che le informazioni siano condivise da tutti. Tuttavia questa situazione raramente si verifica, spesso una conversazione parte da un piccolo gruppo e si estende in seguito. Finché si organizza una pizzata probabilmente non lo si nota neanche, ma le informazioni rindondanti spesso affollano le conversazioni, essendo state ripetute ad ogni nuovo partecipante.