Google vuole unificare le diverse regole mondiali sulla privacy

Privatezza

Unificare le regole che, nei diversi paesi del mondo, disciplinano la privacy. Un sogno di molti che però si è, fino ad ora, rivelato solamente un’utopia. E se a riuscirci, invece, fosse il gigante Google? Ne parla approfonditamente un articolo del quotidiano spagnolo El Mundo che spiega come tre paesi su quattro non abbiano alcuna legislazione sulla tutela dei dati personali online, mentre le norme del restante 25 per cento dei paesi sono riduttive o insufficienti a far fronte alla continua crescita della rete.

Per questo motivo Google, società vista da molti come un “Grande Fratello” per la quantità di informazioni private che deve trattare ogni giorno, ha iniziato una campagna per cercare di convincere i governi di tutto il mondo a creare uno standard globale sulla privacy. La notizia è passata un po’ sotto silenzio, ma i primi contatti sono già avvenuti.

Le 10 migliori funzioni esclusive di Opera Browser

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Nonostante il non entusiasmante 2% di fetta di mercato conquistata, il browser gratuito norvegese Opera è un software davvero eccezionale!
Oltre alla velocità e alla sicurezza, punti principali di questo programma sono le innumerevoli funzioni disponibili. Senza dover installare nulla di aggiuntivo (come accade in IE e Firefox), è infatti possibile fare praticamente di tutto in pochissimi click. Vediamo quindi insieme dieci funzioni utilissime che, attualmente (a parte estensioni di non perfetta riproduzione funzionale) nessun altro browser incorpora:

1. Cache per le immagini: Ogni sito web, contiene dozzine di immagini di ogni tipo: banner, sfondi, pulsanti, pubblicità e così via. Tutti questi elementi, vengono caricati ogni volta che si accede alla relativa pagina web e, inesorabilmente portano ad un inutile consumo di banda. Proprio per evitare tutto questo, Opera include una funzione chiamata “cached image” con la quale, il browser carica intelligentemente le immagini dalla propria cache e non le riscarica dal web.
2. Vai all’URL: In giro per il web si trovano indirizzi scritti senza hyperlink. Con questa funzione, bastano due click nel menu contestuale e si va all’indirizzo selezionato, anche senza la presenza di link!
3. Crea motori di ricerca: Opera permette di aggiungere qualsiasi motore di ricerca (posizionandosi sulle barre di ricerca contenute nelle pagine web) alla barra di ricerca veloce. Bastano un paio di click nel menu contestuale ed il gioco è fatto.
4. Ricerca nella barra degli indirizzi: In Opera è possibile ricercare qualsiasi cosa direttamente dalla barra degli indirizzi. Basta creare delle lettere chiave ed anteporle ad i termini da ricercare (ad esempio se per Google impostiamo la lettera chiave “g”, per effettuare la ricerca dovremo scrivere “g termine da ricercare”).

I documenti scritti con Google Docs? “Big G” può farci tutto ciò che vuole

GoogleDocs

Adorate Google Docs&Spreadsheets, o, come è stato tradotto in italiano, “Google Documenti e Fogli di lavoro”? Lo utilizzate sempre per scrivere i vostri documenti perché ne apprezzate il fatto che sia gratuito, accessibile da ogni dove o la possibilità di collaborare con altri?

Bene, forse non sapete, però, che da contratto Google può disporre come vuole dei vostri elaborati. Avete capito bene. Utilizzando e inserendo contenuti all’interno dei servizi di Google, si legge nei termini di utilizzo, garantite al fornitore del servizio la licenza di riprodurre, adattare, modificare, pubblicare in tutto il mondo i vostri contenuti a fini promozionali.

Ciò vuol dire, in poche parole, che se Google volesse potrebbe ad esempio, nel pubblicare degli screenshot, utilizzare proprio il foglio di calcolo o la pagina di testo da voi appena scritta.

Le migliori 10 start pages in ajax

NetVibes

In molti oramai utilizzano le start pages, ovvero, quelle pagine che si impostano come home nel nostro programma di navigazione preferito e che, all’avvio di quest’ultimo ci permettono di avere a portata di mouse ogni tipo di informazione a noi utile.

Il bello di queste speciali super-pagine è che sono personalizzabili in ogni loro minimo aspetto, sia estetico che di contenuti. Da news di ogni genere a meteo, giochi, e-mail, chat, podcast passando per ogni altro tipo gadget (alcuni di utilità molto dubbia!), è possibile avere praticamente ogni informazione ed accesorio dove e come vogliamo.

Adesso quindi, vediamo insieme alcune di queste home page personalizzabili. Precisamente le maggiori 10 in ajax, in modo da poter scegliere al meglio quella che più rispecchia i vostri gusti ed esigenze:
  • Netvibes: Uno dei leader del settore. La sua interfaccia chiara e pulita, è il risultato di anni di esperienza e risulta davvero facile ed immediata da usare per chiunque.
  • Pageflakes: Altro “pezzo da 90” del settore. Ha una fase di setup in 3 passi davvero facile da portare a termine. La personalizzazione la fa anche qui da padrone e, di recente introduzione altro pilastro di questo servizio web, sarà sicuramente il social network annesso.
  • Protopage: Bello da vedere, forse un pò meno da usare rispetto alla concorrenza, ma la sua interfaccia formata da finestrelle fluttuanti in stile “sticky note” lo rende davvero caratteristico.
  • iGoogle: Ha bisogno di presentazioni? Si tratta della pagina personalizzata del noto motore di ricerca. Semplice, facile da usare e personalizzabile con centinaia di gadget è sicuramente una delle più usate.
  • MyYahoo: Pagina personalizzabile del celebre motore di ricerca. Istituzionale ed un pò meno personalizzabile rispetto alla concorrenza, presto si rinnoverà diventando sicuramente una delle migliori del settore.

I 10 motivi (di Microsoft) per cui le imprese non dovrebbero usare Google Apps

GoogleMicrosoft

La guerra tra Microsoft e Google è destinata a giocarsi principalmente sul campo delle applicazioni da ufficio. La suite di Google, Google Apps sembra stia prendendo sempre più piede nei confronti del rivale Microsoft Office (soprattutto per il fatto di essere gratuita), e così Microsoft è corsa ai ripari stilando una classifica dei dieci motivi per cui le aziende non dovrebbero utilizzare i prodotti Google.

Una scelta molto probabilmente presa dopo l’importante accordo di partnership tra Big G e CapGemini, che aiuterà Google a vendere Google Apps Premier Edition (Gape) alle imprese. Andiamo a vedere, dunque, alcune tra “le dieci domande che le imprese dovrebbero porsi nel passare a Google Apps” (=ovvero, i dieci motivi, secondo Microsoft, per non passare).

Groovle, mettere uno sfondo personalizzato a Google!

Groovle

Avanti, parliamoci chiaramente, la grafica di Google non è un gran spettacolo: certo, è semplice ed essenziale, ma il solito sfondo bianco “senza significato” ha stancato abbastanza, non trovate?
Perchè allora non impostare un bellissimo wallpaper, un bel paesaggio, un idolo dello sport, una celebrità, e, perchè no, una bella ragazza, e rendere la pagina iniziale di Big G davvero “nostra”!?

Questo è possibile, grazie ad un servizio neonato, Groovle, che ci permette di creare una pagina Google, con il motore di ricerca, ovviamente, e con uno sfondo a nostra scelta!
Come già detto prima, possiamo mettere un bel paesaggio o uno sfondo naturale, il nostro idolo sportivo, il logo della nostra squadra del cuore, e tantissimo altro!

Fà davvero un bel effetto, credetemi, una volta abituati, sarà difficile tornare alla vecchia pagina!

Come anonimizzare la barra di ricerca di Google in Firefox

Google

L’amico Phoenix ha creato questa interessantissima guida dove ci spiega  come anonimizzare la Google Search Bar di Firefox.
Se ci tenete alla vostra privacy, da bravi geek quali siete, non potete assolutamente mancare l’applicazione di quanto scritto.

Come ben sapete, Firefox include una barra delle ricerche in alto a destra che vi permette di utilizzare i più importanti motori di ricerca velocemente. Forse però non sapevate che questa piccola search bar, quando viene utilizzata, invia a Google delle informazioni che per l’ utente medio sono irrilevanti, ma che per un utente più smaliziato ed alla ricerca di anonimato, sono importanti. Facciamo una prova: andiamo sul sito di Google e cerchiamo la parola cane. L’ indirizzo che appare nella barra di Firefox è questo. Ora proviamo a cercare la parola cane utilizzando la search bar di Firefox. L’ indirizzo che appare sul mio computer è questo.
In pratica la search bar di Google ha inviato informazioni sul browser e sistema operativo che utilizzo, inoltre il parametro aq=t indica che la ricerca è stata fatta attraverso la barra inclusa in Firefox. Per molti potrà sembrare una cosa irrilevante, invece dovete sapere che la search bar di Firefox riesce anche a bypassare sistemi evoluti come Tor.

Anche connettendomi con Tor, infatti, se effettuo una ricerca tramite la search bar di Firefox, uscirà lo stesso indirizzo e quindi Google avrà informazioni su browser e sistema operativo che utilizzo.
Come evitare che la search bar di Firefox invii queste informazioni a Google? Il file che dobbiamo modificare è google.xml che su Ubuntu si trova nella cartella /usr/share/firefox/searchplugins. Su Windows dovrebbe stare nell cartella c:\Program Files\Mozilla Firefox\searchplugins. Prima di fare qualsiasi modifica al file, assicuratevi di averne fatto una copia. Il file dovrebbe essere a sola lettura, quindi su Linux basterà digitare il comando sudo chmod u+w /usr/lib/firefox/searchplugins/google.xml da terminale. Apriamo il file con un editor di testo (su Linux sudo gedit/usr/share/firefox/searchplugins/google.xml) ed eliminiamo le seguenti righe:
01p.png

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Utilizzare Google per entrare in siti a pagamento o a registrazione

Grazie a questo tips segnalatomi da Riccardo, potremo usare il famoso motore di ricerca Google per entrare in siti che normalmente sarebbero a pagamento o a registrazione. La maniera è semplice e legale, ecco a voi i passaggi da seguire tratti direttamente dall’articolo di Salmo 69:

Vi siete mai chiesti come fa Google ad indicizzare le pagine di quei siti che necessitano di registrazione o che, addirittura, sono a pagamento? Perchè LUI sì e noi no?
A tutto o quasi esiste una risposta.
Il motore di ricerca, al momento della scansione, viene riconosciuto dal sito, che quindi gli dà l’autorizzazione ad entrare.