Account Google, 5 milioni di password pubblicate online

Rubate 2 milioni di password per l’accesso a Facebook ed altri servizi

Rubate 2 milioni di password per l'accesso a Facebook ed altri servizi

Stando a quanto emerso da un recente report pubblicato dai ricercatori di Trustwave SpiderLabs su un server in Olanda sono state raccolte ed archiviate circa 2 milioni di password utilizzate per accedere a Facebook, Twitter e LinkedIn oltre che ai servizi offerti da Google e da Yahoo!.

Nel dettaglio, oltre 1,5 milioni di username e password sono usate per effettuare l’accesso a vari siti web tra cui Facebook (318.121), Yahoo! (59.549), Google (54.437), Twitter (21.708) e LinkedIn (8.490). La password più diffusa (15.820 account) è “123456“ (viva la fantasia e l’attenzione verso la sicurezza!). L’elenco include inoltre 320.000 account email, 41.000 account FTP e 3.000 credenziali Remote Desktop.

Segui Babbo Natale: Google ci permette di seguire Santa Claus

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Il mese di dicembre è iniziato e di conseguenza parte il conto alla rovescia dei giorni che ci dividono dal Natale. Google ha deciso di accompagnarci durante l’attesa e proprio per questo ha lanciato un sito web che ogni giorno ci propone dei giochi o delle divertenti animazioni riguardanti Santa Claus ed i suoi aiutanti.

Google Glass, alla guida sono pericolosi come i cellulari

Google Glass, il nuovo modello è disponibile

Google Glass, il nuovo modello è disponibile

Il secondo modello dei Google Glass in versione Explorer è finalmente pronto e così come già comunicato settimane fa big G ha cominciato ad invitare i possessori della prima edizione del device a scambiare gratuitamente il dispositivo in loro possesso con il nuovo.

Tutti gli sviluppatori che hanno ricevuto l’invito di Google tramite email avranno tempo sino al 5 febbraio del prossimo anno per poter effettuare il cambio. Una volta oltrepassata la data indicata sarà necessario attendere fino al prossimo aggiornamento per poter sperare di ripetere lo switch.

Inoltre, coloro che non si reputano del tutto soddisfatti del colore dei vecchi occhiali e vorrebbero provarne uno diverso potranno farlo scegliendo l’apposita opzione annessa al modulo per il cambio.

Google guarda ai i robot con Andy Rubin

Google guarda ai robot con Andy Rubin

Google guarda ai i robot con Andy Rubin

A marzo dell’anno corrente Andy Rubin disse addio alla divisione Android di Google in modo tale da potersi dedicare ad altri progetti.

Al momento dell’annuncio della decisione presa non vennero comunicati ulteriori dettagli. I rumor, però, suggerivano che la scelta fatta avrebbe portato l’uomo di big G fondatore di Android a diventare una delle figure centrali degli X Lab di Google.

A distanza di mesi appare ora abbastanza chiara la natura del nuovo impegno. Con un apposito post condiviso su Google+ Larry page ha infatti posto all’attenzione degli utenti un articolo pubblicato sul New York Times che spazza via ogni dubbio circa il nuovo impegno di Rubin ed il futuro di big G: i robot.

Sono felice per il prossimo progetto di Andy Rubin. La sua ultima scommessa, Android, è nata come un’idea folle finendo col mettere un supercomputer in tasca a centinaia di milioni di persone. Siamo ancora all’inizio di questo nuovo cammino, ma non vedo l’ora di vedere cosa accadrà.

Il servizio musicale di YouTube arriverà nel primo trimestre del 2014?

Il servizio musicale di YouTube arriverà nel primo trimestre del 2014?

A distanza di pochi giorni dalle più recenti indiscrezioni quest’oggi si torna a parlare ancora una volta di Music Pass, ovvero quello che dovrebbe essere il servizio dedicato allo streaming dei brani musicali in dirittura d’arrivo su YouTube e che dovrebbe andarsi a configurare come una sorta di concorrente interno per Google Play.

Stando alle ultime voci di corridoio, riportate in primis dal solitamente affidabile AllThingsD e fornite da una fonte ritenuta attendibile ma rimasta anonima, il nuovo servizio del gran colosso delle ricerche in rete farà il suo debutto online durante il primo trimestre del 2014 e non entro la fine dell’anno così come invece era stato inizialmente ipotizzato.

Il ritardo potrebbe esser dovuto alla necessità di trovare un modo efficace per la gestione dei filmati generati dall’utenza e contenenti estratti di canzoni protette da copyright.

Gli smartphone Nexus sono vulnerabili agli attacchi DDOS via SMS

Gli smartphone Nexus sono vulnerabili agli attacchi DDOS via SMS

Gli smartphone Nexus sono vulnerabili agli attacchi DDOS via SMS

Allerta per i possessori degli smartphone appartenenti alla gamma Nexus di Google: il ricercatore di sicurezza Bodgan Alecu ha scoperto che i device mobile targati big G sono affetti da una vulnerabilità che li espone ad attacchi di tipo denial-of-service, detta in breve DDOS, che risultano basati su uno specifico tipo di SMS.

Stando a quanto emerso l’attacco risulta basato sui Flash SMS, un particolare tipo di messaggio breve noto anche come Class 0 SMS che appare direttamente sul display del dispositivo senza dover essere memorizzato nella casella inbox, che proprio per tale ragione risulta impossibile non aprire e che sugli smartphone Nexus viene visualizzato su qualsiasi finestra attiva presentando uno sfondo nero semi-trasparente.

Dopo la ricezione di una trentina di Flash SMS inviati in rapida successione i Nexus, così come fatto notare dal ricercatore, cominciano a comportarsi in modo anomalo presentando episodi di riavvio, freezer e crash. Inoltre, nel caso in cui la scheda SIM in uso risulti protetta da un codice PIN lo smartphone non si connette alla rete.

Google Maps: migliorato l'embed, ora le mappe mostrano info personali

Google Maps: migliorato l’embed, ora le mappe mostrano info personali

Google Maps: migliorato l'embed, ora le mappe mostrano info personali

Dopo il restyling effettuato a maggio dell’anno corrente e dopo l’aggiunta di diverse nuove caratteristiche il colosso di Mountain View ha scelto di introdurre un’ulteriore novità in Google Maps, questa volta, però, puntando sull’embed delle mappe ovvero quella funzione che consente di visualizzare una porzione di territorio in qualsiasi pagina web mediante l’impiego di un semplice ed apposito codice da incorporare nel sorgente HTML.

Con un apposito post pubblicato nel corso delle ultime ore sul blog ufficiale del servizio Google ha infatti annunciato che chi sceglie di includere una mappa all’interno del proprio blog o del proprio sito web d’ora in avanti offrirà a chi naviga la possibilità di vederla arricchita dalle proprie personalizzazioni, naturalmente solo nel caso in cui sia stato effettuato il login con l’account Google.

Google Glass: problemi di privacy al ristorante, problemi di recensioni

Google Glass, banditi in un locale di Seattle per tutelare la privacy

Google Glass, banditi in un locale di Seattle per tutelare la privacy

Il binomio Google Glass e privacy è oramai sulla bocca di tutti già da qualche tempo e proprio le questioni legate alla tutela degli utenti potrebbero andare ad incidere in negativo sulla commercializzazione dei chiacchieratissimi occhiali per la realtà aumentata di Google.

Per il momento, comunque, i Google Glass sono disponibili soltanto in versione per sviluppatori ma al fine di evitare future e spinose polemiche c’è chi, oltreoceano, ha già deciso di iniziare a “mettere i puntini sulle i” in fatto di tutela della privacy bandendo il dispositivo all’interno della propria attività.

L’esperienza e la testimonianza di Nick Starr, un ingegnere di rete residente a Seattle, è decisamente esplicativa in tal senso. Mediante un apposito post su Facebook Starr ha infatti raccontato di aver dovuto abbandonare il Lost Lake Cafe & Lounge, il locale in cui la scorsa settimana aveva scelto di cenare, proprio a causa dei Google Glass. Il titolare del locale ha infatti stabilito di non servire i clienti che si presentando indossano gli occhiali per la realtà aumentata di big G.

Ieri sera io e il mio collega siamo andati a cena al Lost Lake Cafe & Lounge. Ci siamo stati diverse volte per colazione o happy our. Ogni volta sono entrato indossando Google Glass e, spesso, lo staff mi ha chiesto cosa fosse o di poterlo provare. Ieri invece, siamo arrivati e ci siamo seduti in un tavolo al centro del ristorante. Abbiamo iniziato a sfogliare i menu quando una dipendente è arrivata per dirmi che l’altro ristorante del proprietario non permette l’utilizzo di Google Glass. Li avrei dovuti togliere o lasciare il locale.

Google, Apple e la carica dei 40.000 Mac

Google, Apple e la carica dei 40.000 Mac

Google, Apple e la carica dei 40.000 Mac

Google ed Apple, è cosa ben nota a tutti, si danno filo da torcere a vicenda praticamente da sempre e la lunga e tormentata serie di denunce in fatto di brevetti ne è senz’altro una tra le prove più evidenti.

Nonostante ciò Google sembra apprezzare, e non poco, la linea Mac al punto tale che la maggior parte dei dipendenti di Mountain View utilizza computer prodotti dall’azienda di Cupertino.

Sono infatti ben più di 40.000 i computer laptop e desktop basati sul sistema operativo OS X dati in dotazione al personale di Google.

La gestione di una così gran quantità di computer, però, non è molto semplice. A parlare della cosa sono stati Clay Caviness e Edward Eigerman, due membri del team Macintosh Operations di Google, in occasione della conferenza LISA 13 svoltasi a Washington nelle scorse settimane.

YouTube, il servizio Music Pass è in dirittura d'arrivo?

YouTube, il servizio Music Pass è in dirittura d’arrivo?

YouTube, il servizio Music Pass è in dirittura d'arrivo?

Nel corso delle ultime ore è stato dato il via alla distribuzione di un nuovo aggiornamento dell’app ufficiale di YouTube specifica per device Android.

Le novità introdotte nella nuova versione dell’app, quella siglata come 5.3.23, riguardano la comparsa dei canali nelle pagine dei risultati di ricerca ed alcuni accorgimenti al layout degli stessi.

Si tratta di novità minime ma comunque interessanti ma ciò che in effetti ha attirato maggiormente l’attenzione è stato quanto emerso dall’analisi del codice degli APK.

YouTube, Google combatte lo spam nei commenti

Youtube, Google combatte lo spam nei commenti

Da alcuni giorni a questa parte su YouTube è stato introdotto un nuovo sistema di commenti tutto basato sul social network Google+.

La novità mira a rendere la piattaforma di videosharing numero uno al mondo ancor più social mettendo inoltre in evidenza quelli che vengono individuati come i commenti più interessanti.

Il nuovo sistema di commenti introdotto non è però stato accolto a braccia aperte da tutti e lo stesso Jawed Karim, il co-fondatore di YouTube, ha aspramente criticato la neo feature.

Oltre fare i conti con una buona dose di malcontento dell’utenza Google si sta però ritrovano a dover affrontare anche la sempre fastidiosa questione spam.

Microsoft, i Chromebook non sono dei veri laptop

Microsoft, i Chromebook non sono dei veri laptop

Microsoft, i Chromebook non sono dei veri laptop

Dopo aver attaccato Google su più fronti Microsoft ha ora scelto un nuovo bersaglio per la sua oramai ben nota campagna Don’t get Scroogled!: i Chromebook.

Sul sito web della campagna è infatti apparso un nuovo video ambientato in un negozio dei pegni di Las Vegas, il Gold & Silver Pawn Shop, dove il proprietario Rick Harrison ride quando una ragazza cerca di vendere il suo Chromebook.

Essendo i Chromebook basati su Chrome OS, il sistema operativo di big G pensato per poter eseguire applicazioni web, tutti i dati vengono conservati sul cloud. Proprio per questo è indispensabile poter sempre, o quasi, contare su una connessione ad internet e proprio per tale ragione Microsoft attribuisce al prodotto di Google un valore pari a zero.

Ok Google, la ricerca vocale arriva su Chrome: basta una semplice estensione

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Il motore di casa Mountain View ci permette non solo di effettuare delle ricerche manuali (tramite tastiera), ma anche utilizzando la nostra voce. Approdando sulla home page di Google, basterà premere la piccola icona presente nella barra di ricerca e successivamente pronunciare qualsiasi cosa vogliate cercare. Facile vero? La risposta potrebbe non essere scontata.

Molti utenti prediligono la ricerca manuale poiché, una volta arrivati sulla barra di ricerca, possono rapidamente scrivere del testo al posto di selezionare il mini-microfono. Il vero problema è quando non si ha la possibilità, o semplicemente non si ha la voglia, di toccare mouse e tastiera. Google ha pensato agli utenti che utilizzano Chrome ed ha lanciato un’utile estensione: Google Voice Search Hotword (Beta).