Google Currents è ora disponibile anche in Italia

Google Currents

Interessanti novità in arrivo dal fronte big G poiché, così come annunciato ufficialmente, nel corso delle ultime ore è stato reso disponibile Google Currents in qualsiasi paese vi sia la possibilità di accedere a Google Play e ad App Store e, di conseguenza, anche in Italia.

Restare costantemente informati e, sopratutto, in mobilità diventa quindi ancor più semplice essendo Google Currents una vera e propria edicola personalizzabile, una rivista dinamica che, tenendo conto delle sue features, entra in diretta concorrenza con app di gran successo quali, ad esempio, Pulse e Flipboard.

Google Currents, quindi, altro non è che un app gratuita per device Android e iOS grazie alla quale ciascun utente potrà sfogliare contenuti editoriali di varia tipologia direttamente online e mediante il semplice tocco delle dita.

Google Chrome: il browser web più utilizzato per un giorno

Google Chrome batte la concorrenza per un giorno

Durante il weekend oramai trascorso Google Chrome ha superato l’incontrastato, o quasi, predominio di Internet Explorer divenendo quindi il browser web più utilizzato al mondo ma, attenzione, soltanto per un giorno!

Si, esatto, soltanto per 24 ore poiché, così come messo in evidenza dallo studio condotto dalla società di analisi Web StatCounter, durante la giornata di domenica 18 marzo 2012 il browser web reso disponibile dal gran colosso delle ricerche in rete è stato quello più utilizzato in Brasile, in India e in Russia totalizzando, in tal modo, circa il 32% del traffico, ovvero tanto quanto basta per rendere Google Chrome lo strumento di navigazione online maggiormente utilizzato tra la vasta utenza dell’intero globo terrestre pur continuando ad occupare la seconda o la terza posizione in classifica in Cina, negli Stati Uniti e in Germania.

Internet diventerà la quinta potenza economica mondiale

Internet quinta potenza economica mondiale

Tra circa quattro anni ci saranno un totale di ben tre miliardi di utenti intenti a navigare online (o, molto più semplicemente, di “internauti”) e, a quel punto, il valore complessivo di internet risulterà pari a 4.200 miliardi di dollari soltanto nei paesi appartenenti al G20 il che, secondo quanto emerso dallo studio condotto dalla BCG (Boston Consulting Group), farà di internet una tra le principali potenze economiche al mondo.

Prendendo in considerazione i 4,2 miliardi di dollari corrisponendi al giro d’affari che ruoterà attorno ad internet nel 2016 e confrontandolo poi con i vari colossi rappresentati dagli stati nel mondo è possibile inserire internet e, di conseguenza, l’economia del web, direttamente al quinto posto in classifica tra le potenze mondiali.

Stop all’edizione cartacea della Britannica, l’enciclopedia continuerà a vivere solo sul web

Enciclopedia Britannica disponibile solo online

Dopo ben 244 anni la Britannica, la più famosa enciclopedia al mondo, dice definitivamente addio alla carta per passare esclusivamente al digitale risultano quindi disponibile, d’ora in avanti, direttamente a portata di browser.

Non ci sarà quindi una nuova edizione di 32 pesanti e costosi volumi che, anno dopo anno, potevano essere acquistati e riposti sugli scaffali della propria libreria ma, così come comunicato ufficialmente da Jorge Cauz, presidente di Encyclopedia Britannica, della celebre enciclopedia, a partire dal 2012 oramai in corso, non verrà effettuata più alcuna stampa tentando quindi di stare al passo con i tempi e, sopratutto, con l’era digitale.

Proprio quest’ultima, infatti, sempre secondo quanto reso noto dallo stesso Cauz, ha messo a disposizione di Encylopedia Britannica strumenti migliori, sia per quanto concerne la diffusione dell’enciclopedia sia per quanto riguarda gli introiti.

Censura sul web, Reporter Senza Frontiere pubblica il suo report annuale

Censura sul web Reporter Senza Frontiere

Reporter Senza Frontiere, in concomitanza con la Giornata Mondiale contro la cyber-censura, ha pubblicato il suo report annuale di quelli che vengono identificati come i “Nemici di internet”, ovvero tutti quei paesi che limitano la libertà di espressione in rete degli utenti e da cui originano, seppur in maniera indiretta, non poche problematiche.

L’elenco, ottenuto anche tenendo conto dell’applicazione delle leggi restrittive di internet in quelli che sono i paesi democratici condannando inoltre la collaborazione delle aziende occidentali con i regimi autoritari, fa riferimento, nel dettaglio, a quelli che vanno a configurarsi come i 12 nemici giurati del World Wide Web unitamente a 14 paesi che, per così dire, pur non essendosi “classificati” sono comunque tenuti “sotto sorveglianza”.

Per quanto concerne la prima lista i paesi che, per varie ragioni, sono stati identificati come i nemici del web, sono Bahrain, Bielorussia, Birmania, Cina, Cuba, Iran, Corea del nord, Arabia Saudita, Siria, Turkmenistan, Uzbekistan e Vietnam.

Obama e la carta dei diritti per tutelare la privacy degli internauti

Obama e la Carta dei diritti per la privacy online

Nel corso delle ultime ore il governo americano ha reso noto uno speciale ed interessante progetto mirante alla protezione dei dati personali degli utenti online che verrà messo in atto grazie al supporto e al via libera concesso da quelli che sono i big del settore, come nel caso di Google, Microsoft e Yahoo!.

Si tratta, nel dettaglio, di una serie di linee guida, rese note mediante un apposito comunicato ufficiale pubblicato sul sito della Casa Bianca, che, basandosi sul ben noto modello del “Bill of Rights”, elencano quelli che vanno a configurarsi come i diritti fondamentali degli internauti cercando inoltre di fare in modo che internet rimanga un motore per l’innovazione e la crescita economica.

Per Barack Obama, stando a quanto reso noto mediante la carta dei diritti per la tutela dei dati personali sul web, quindi, gli utenti devono avere l’opportunità di esercitare il diritto di controllo delle informazioni personali su ogni aspetto della propria vita in rete e, di conseguenza, di poter comprendere e decidere come vengano utilizzate da chi le riceve.

Le aziende che si ritroveranno ad avere a che fare con i dati personali degli utenti online ne dovranno poi garantire riserbo e sicurezza evitando, di conseguenza, che informazioni sensibili finiscano tra le mani sbagliate.

L’FBI impedirà l’accesso ad internet a milioni di computer infetti l’8 marzo?

Blackout internet 8 marzo

La notizia è stata inizialmente diffusa dai popolari Russia Today e Betabeat ma c’è comunque parecchio scetticismo in giro circa l’intenzione dell’FBI di impedire l’accesso ad internet a milioni di computer il prossimo 8 marzo e, al momento, non è stata data ancora alcuna conferma ufficiale.

Il motivo in base al quale l’FBi avrebbe deciso di attuare il blackout sarebbe imputabile al cercare di impedire agli utenti di incappare in un pericoloso virus che, allo stato attuale delle cose, avrebbe già infettato decine di siti internet governativi e centinaia di server aziendali, così come reso noto dalla società di sicurezza informatica Internet Identity.

Si tratta, nel dettaglio, del trojan denominato DNSChanger Trojan, sviluppato e diffuso dall’Estonia e giunto più volte, purtroppo, all’attenzione dei media per il suo modus operandi: modificare le impostazioni di rete (i DNS) del computer che infetta per reindirizzare gli utenti verso siti pericolosi.

Safer Internet Day 2012, la giornata della sicurezza online dedicata alla tutela dei minori

Safer Internet Day 2012

Si è celebrato ieri il Safer Internet Day 2012, vale a dire la giornata europea dedicata alla sicurezza online che, dopo ben nove edizioni, quest’anno ha mirato, nello specifico, a quella che è la comunicazione tra le differenti generazioni prestando particolare attenzione alla tutela dei minori in rete.

Stando infatti ad alcuni dati resi pubblici in occasione dell’iniziativa risulta infatti che il 26% dei bambini dichiarano di disporre di un profilo pubblico sui social network, il 12% dei giovani aventi un’età compresa tra i 9 e i 16 anni dicono di essere stati infastiditi online ma il 56% dei genitori non ne è a conoscenza.

Inoltre, un genitore su otto non presta particolare attenzione all’attività dei propri figli online e non ne media l’operato mentre circa il 56% ritiene necessario adottare una qualche misura di sicurezza.

Audiweb: 35,8 milioni di italiani online nel 2011

Dati Audiweb 2011 internet Italia

Anche se le problematiche legate alle infrastrutture ed al digital divide appaiono come tutt’altro che assenti i dati della ricerca di base sulla diffusione e sull’utilizzo di internet nel Bel paese pubblicati da Audiweb sono risultati abbastanza positivi.

Secondo le ultime informazioni disponibili, infatti, sono ben 35,8 milioni gli italiani che accedono ad internet da qualsiasi luogo utilizzando computer e device di vario tipo, il che, in altri termini, sta a significare che rispetto al 2010 l’anno oramai trascorso ha segnato, in tal senso, un incremento pari al 6,9%.

L’incremento, a quanto pare, sembra esser dettato prevalentemente dall’effetto trainante dei social network, da quello dei gruppi d’acquisto e dalla diffusione dei device mobile.

Nel caso specifico del mobile risulterebbe infatti aumentata, e non di poco, la possibilità di accedere ad internet sfruttando device rientranti in tale categoria.

Il futuro economico di internet: nel 2016 varrà 4,2 miliardi di dollari

Internet economy

Stando a quella che è la previsione contenuta nel rapporto “The Digital Manifesto: How Companies and Countries Can Win in the Digital Economy”, presentata insieme a Google nel corso della giornata di ieri da Boston Consulting Group (BCG) durante il World Economic Forum di Davos, entro l’anno 2016 il valore della Internet economy nei paesi del G-20 arriverà e supererà quota 4,2 miliardi di dollari.

Ad incidere in maniera particolare sull’incremento del valore dell’Internet Economy sarà l’aumento del numero di utenti online conseguenziale ala crescita dei mercati emergenti, alla popolarità dei device mobili ed alla crescita dei social.

Nel dettaglio, entro il 2016 quasi il 70% degli utenti del G-20 arriverà dai mercati emergenti, circa l’80% di tutte le connessioni a banda larga sarà costituito da device mobile, sopratutto smartphone, e, dulcis in fundo, i social media giocheranno un ruolo di straordinaria importanza, ancor più di quella attuale, ed il 90% degli utenti di Argentina, Brasile, Indonesia e Messico saranno collegati ai social network creando e condividendo contenuti di varia tipologia.

UE: le nuove regole per la protezione dei propri dati in rete

Nuove regole UE protezione dai personali in rete

Nel corso delle ultime ore Viviane Reding, Commissario Europeo alla Giustizia, ha iniziato a ragionare su quelle che, tra qualche tempo, dovrebbero conformarsi come le nuove regole grazie alle quali garantire un’adeguata protezione ai dati telematici degli utenti.

Le nuove regole saranno presentate in via ufficiale il prossimo mercoledì al World Economic Forum in Svizzera e le novità esposte andranno a configurarsi come tutt’altro che di poco conto, sia per quanto concerne le aziende operanti in rete sia per quanto riguarda gli utenti e, nello specifico, gli internauti.

Mediante le nuove regole nessuno, così come dichiarato dal Commissario Viviane Reding, potrà giustificare il proprio grado di disattenzione al rispetto della privacy e tutte le aziende operanti in rete, social network inclusi, dovranno garantire ai cittadini europei quello che, senza mezzi termini, può essere definito come “il diritto ad essere dimenticati”.

La dipendenza da internet causa modifiche al cervello, lo dimostra un nuovo studio

La dipendenza da internet causa modifiche al cervello

Che “il troppo stroppia” è oramai cosa ben risaputa e consolidata tanto quanto il vecchio detto ma a confermarne la sua veridicità anche relativamente al World Wide Web o, molto più semplicemente, internet, ci ha ben pensato il team di ricercatori diretto da Hao Lei dell’Accademia cinese delle scienze di Wuahn facendo pubblicare un apposito studio su Plos One.

Lo studio ha infatti messo in evidenza il fattore negativo della grande rete: “dosi massicce” di web e, nello specifico, l’utilizzo patologico di internet (IAD, Internet Addiction Disorder), si ripercuote negativamente tanto nella vita sociale quanto nelle performance lavorative e di studio di un dato individuo andando inoltre a modificarne il cervello.

L’uso patologico di internet, in altri termini, andrebbe ad alterare l’integrità della sostanza bianca determinando disturbi comportamentali relativi alle emozioni, al processo decisionale ed all’autocontrollo.

NetSpeedMonitor, monitorare la velocità della connessione ad internet direttamente dalla barra delle applicazioni

Spesse volte può rivelarsi particolarmente utile avere direttamente a portata di mano le informazioni relative alla propria connessione ad internet (come, ad esempio, in tutti quei casi in cui ci si vuole assicurare circa l’andamento di un determinato download).

Qualora si desideri ottenere tali informazioni in maniera pratica e dettagliata e nel caso in cui il sistema operativo impiegato sia Windows si potrebbe prendere in considerazione l’idea di sfruttare una risorsa quale NetSpeedMonitor.

Questo software, totalmente gratuito ed utilizzabile su Windows XP, Windows Server 2003, Windows Vista e Windows 7, una volta in uso consentirà infatti di monitorare in tempo reale la velocità, sia in upload sia in download, della propria connessione ad internet, il tutto direttamente e comodamente dalla barra delle applicazioni, così come illustrato anche nello screenshot d’esempio annesso all’inizio di questo post.

Mask Surf Lite, navigare online nascondendo posizione e credenziali d’accesso

Navigare in internet in anonimato può risultare particolarmente vantaggioso in diverse circostanze in cui, per un motivo o per un altro, non si è intenzionati a render noto il proprio indirizzo IP effettivo e varie altre informazioni al fine di preservare la propria privacy e, di conseguenza, anche la propria incolumità.

A tal proposito, tutti quelli che sono i browser maggiormente utilizzati presenti sulla piazza offrono l’opportunità di attivare la modalità navigazione anonima e, di conseguenza, di effettuare esattamente quanto precedentemente accennato.

Nel caso in cui, però, quanto offerto di default dai browser web non dovesse bastare allora, cari lettori di Geekissimo, potreste prendere in esame l’idea di sfruttare Mask Surf Lite.