Kim Dotcom Mega

Megaupload torna con me.ga il 20 gennaio 2013

Kim Dotcom Mega

La notizia del ritorno di Megaupload circola in rete già da un bel po’ di tempo a questa parte e nel corso degli ultimi giorni sono stati resi noti ulteriori ed interessanti dettagli inerenti, appunto, alla ricomparsa, seppur con un altro nome e con caratteristiche differenti, del celebre servizio.

Unitamente alle informazioni in questione nel corso delle ultime ore Kim Dotcom in persona ha dato conferma del fatto che Megaupload sta per tornare ma, questa volta, con un nuovo servizio più grande, mgiliore, più veloce, più forte e più sicuro, “bigger, better, faster, stronger, safer”.

La piattaforma, che così come già annunciato si chiamerà Mega, è stata realizzata adottando alcuni appositi accorgimenti per far sì che quanto accaduto mesi fa non vada più a verificarsi.

Tanto per cominciare il dominio di primo livello utilizzato è quello del Gabon (me.ga), uno stato dell’Africa centrale che ad oggi conta circa 1,4 milioni di abitanti.

Kim Dotcom problemi dominio Mega

Megaupload tornerà il 19 gennaio 2013, parola di Kim Dotcom

Ritorno Megaupload

Kim Dotcom, l’uomo conosciuto da tutti gli internauti, e non solo, per essere stato il fondatore dell’ex impero Megaupload, ha dato la sua parola: “Il nuovo Mega verrà lanciato ad un anno esatto dal raid”.

Il rilancio del celebre cyberlocker avverrà, nello specifico, il 19 gennaio del prossimo anno, esattamente un anno dopo il sequestro che venne ordinato dal governo statunitense e che, appunto, mise fine ai servizi Megaupload coinvolgendo il founder tedesco in un vorticoso giro di vicende giuridiche ben poco piacevoli e creando non pochi problemi anche agli utenti che sino a quel momento avevano sfruttato i servizi offerti da Dotcom e soci.

A dare l’annuncio della data di ritorno è stato lo stesso Dotcom mediante la pubblicazione di un apposito aggiornamento di stato su Twitter ed il lancio di Mega, questo il nome della nuova versione di Megaupload, sarà tutta basata, sempre attenendosi a quanto dichiarato da Dotcom, sull’anonimato e sulla sicurezza facendo quindi in modo che non sia possibile risalire agli utenti.

Kim Dotcom, Megaupload ritornerà ma questa volta cifrato

Kim Dotcom Mega

Mentre The Pirate Bay ha scelto di affidarsi al cloud per aggirare la collera delle major e delle autorità Kim Dotcom è invece alle prese con ulteriori soluzioni alternative mediante cui evitare di incappare in eventuali tentativi di raid da parte dei governi.

Nel corso di una recente intervista con la redazione di Wired Kim Dotcom si è infatti dichiarato pronto a tornare in scena e con lui anche Megauload, il celebre servizio di hosting chiuso all’inizio dell’anno corrente dall’FBI, ma, a differenza di quanto fatto in passato, il nuovo progetto è destinato a portare con sé tutta una serie di importanti novità che lo diferenzieranno da quanto precedentemente proposto e da tutto quanto di simile vi sia attualmente sulla piazza.

Il nuovo Megaupload, nello specifico, si chiamerà semplicemente Mega ed andrà a configurarsi come un servizio per l’archiviazione e la condivisione dei file caratterizzato da due elementi fondamentali quali la segretezza e la robustezza.

Ogni volta che un utente caricherà un file sui server di Mega verrà impiegato un complesso algoritmo di cifratura che renderà il file in questione praticamente irriconoscibile dall’esterno.

Kim Dotcom: il codice del nuovo Megaupload è al 90%, sta per arrivare!

Vi abbiamo già raccontato delle vicissitudini di Kim Dotcom che è stato rilasciato su cauzione dopo essere stato arrestato a causa del suo famoso Megaupload, il sito affondato dall’FBI ormai da molto tempo. L’astinenza degli utenti si palpa in modo concreto, il portale manca a tutto il mondo di internet che ha visto scomparire la possibilità di visualizzare film e telefilm con un semplice click.

Certo, stiamo parlando di pirateria, una pratica ovviamente illegale. Non tutti, però, usavano il servizio per scopi illegali, ma avevano caricato i propri personali file che sono andati dispersi, ma questa è un’altra storia.

Megaupload FBI

Megaupload, l’Fbi e i sequestri illegittimi

Megaupload FBI

Ulteriori ed interessanti info sono in arrivo dal versante Megaupload: stando a quanto reso noto proprio nel corso delle ultime ore l’impero di Kim Dotcom, messo sotto sequestro in seguito all’arresto del suo stesso creatore, per legge sarebbe dovuto restare online ragion per cui l’Fbi avrebbe violato la giurisdizione.

Nello specifico l’Fbi, che si è fatta carico di applicare la legge americana contro la violazione del copyright relativamente a Megaupload e servizi annessi, avrebbe agito in maniera illegittima, così come sancito dal tribunale, sconfinando in Nuova Zelanda, ovvero il paese in cui è stata registrata la società .com e dove lo stesso Kim Dotcom risiede.

Helen Winkelmann, giudice dell’Alta Corte neozelandese, ha infatti emesso il parere che il blitz avvenuto il 19 gennaio 2012 è stato illegale, una dichiarazione questa che va a smontare ben metà dell’impianto accusatorio.

Ad essere contestata è, in maniera particolare, la procedura poiché l’operazione condotta nel modo in cui è stato fatto non è giustificabile con il reato dell’imptato.

Steve Wozniak difende Kim dotcom

Steve Wozniak difende Kim Dotcom e Megaupload

Steve Wozniak difende Kim dotcom

Il co-fondatore di Apple Steve Wozniak ha preso le difese di Kim Dotcom dichiarando senza problemi che le accuse degli Stati Uniti nei confronti dell’ex proprietario del celebre portale di file sharing Megaupload di cui si discute già da qualche mese a questa parte stanno soltanto minacciando l’innovazione portata da internet.

Wozniak e Dotcom sono, allo stato attuale delle cose, in ottimi rapporti, così come dimostrato dal continuo scambio giornaliero di messaggi di posta elettronica e così come certificato anche dalle foto che i due hanno scattato insieme giorni addietro unitamente alla compagnia di Ira Rothken, avvocato di Mister Megaupload.

La notizia ha subito destato un po’ di scalpore ma non per forze di cose l’atteggiamento di Wozniak deve esser visto come di parte.

Al fine di spazzar via ogni discussione ed ogni dubbio a riguardo il co-fondatore di Apple ha infatti ben pensato di rendere nota la sua posizione ed il suo punto di vista mediante un’apposita intervista tramite e-mail con Cnet.

Megabox

Megabox, Kim Dotcom annuncia l’arrivo imminente del suo nuovo progetto

Megabox

A dicembre dello scorso anno Kim Doctom, capo dell’ex impero Megaupload di cui, nel corso degli ultimi mesi, abbiamo avuto modo di seguirne le numerose vicende, annunciava l’arrivo di Megabox, un servizio musicale grazie al quale gli artisti avrebbero potuto vendere i propri brani direttamente agli utenti avendo la possibilità di ottenere introiti pari al 90% dei ricavi.

Allo stato attuale delle cose Mister Dotcom è ancora in arresto ed i suoi beni sono stati congelati dalle autorità ma, nonostante ciò, il fondatore di Megaupload ha fatto sapere, mediante la pubblicazione di appositi post sul suo account Twitter, che il progetto annunciato mesi addietro non è stato messo da parte e che tra non molto sarà disponibile online andando quindi a sfidare gli altri importanti nomi già presenti da diverso tempo a questa parte nel settore della musica digitale in rete.

Nel corso di un’intervista telefonica con TorrentFreak Dotcom ha inoltre fatto sapere che il progetto Megabox sta facendo grandi progressi e che nel corso dei prossimi giorni fornirà nuove ed interessanti info a riguardo.

Megaupload FBI

Megaupload, le autorità statunitensi dovranno fornire tutte le prove

Megaupload prove autorità USA

Sono tre le settimane concesse come tempo massimo alle autorità statunitensi per poter consegnare alla difesa tutto il materiale utile a contrastare la richiesta d’estradizione negli USA dei vertici dell’impero Megaupload, così come sancito proprio nel corso delle ultime ore dal giudice del distretto neozelandese Auckland David Harvey.

Nel dettaglio, le autorità statunitensi dovranno fornire ai legali dell’ex impero dell’hosting tutte le copie del materiale sequestrato a Kim Dotcom unitamente alle prove raccolte dall’FBI negli ultimi tempi.

L’azione è conseguenziale alla protesta in aula di Ira Rothken, avvocato di Dotcom.

Al fondatore di Megaupload, infatti, erano stati portati via numerosi hard disk poi spediti negli USA senza alcuna autorizzazione da parte del giudice neozelandese motivo per il quale le autorità a stelle e strisce sono accusate di voler temporeggiare per evitare che Dotcom e gli altri suoi soci riescano a difendersi.

Megaupload processo

Megaupload: il processo potrebbe saltare

Megaupload processo

Per lo spinoso caso Megaupload di cui si parla da ormai diverso tempo a questa parte potrebbe celarsi, direttamente dietro l’angolo, una svolta del tutto imprevista, almeno sino a pochi giorni addietro, in grado di sovvertire totalmente tutto quanto, o quasi, reso noto sino a questo momento.

Relativamente al caso Megaupload, infatti, potrebbe emergere un grave errore procedurale da parte delle autorità a causa della mancanza di sicurezza circa l’opportunità di poter procedere nei confronti di Megaupload sfruttando i documenti consegnati dallo stesso Dotcom, così come dichiarato dal giudice Liam O’Grady all’FBI.

Infatti, stando a quanto messo in evidenza da Ira Rothken, uno degli avvocati di Megaupload, non sarebbe possibile procedere nei confronti di una data società sfruttando quella che è la documentazione in possesso di Dotcom in quanto riferita inequivocabilmente ad una persona civile.

Megaupload processo

Megaupload: i dati a rischio e l’amicizia delle major

Megaupload dati

Dopo l’oramai ben noto blitz delle autorità statunitensi che ha portato alla successiva ed inevitabile chiusura dei servizi Megaupload, all’arresto di Kim Dotcom ed alla sua libertà vigilata sono seguiti periodi di silenzio, seppur brevi, circa l’evoluzione della vicenda.

Nel corso delle ultime ore, però, il caso Megaupload è tornato nuovamente a far parlare di sè a gran voce e la questione, questa volta, verte prevalentemente sulle sorti dei dati archiviati dagli utenti mediante l’oramai ex servizio di file hosting.

Già qualche settimana fa, a tal proposito, si era discusso del problema della conservazione dei dati archiviati dagli utenti su Megaupload, una procedura che, upload del materiale protetto da copyright a parte, veniva eseguita da numerosi internauti per il backup o, ancora, per la condivisione di file dalle grandi dimensioni perfettamente legali.

Quindi, al fine di ovviare all’insorgere di ulteriori spiacevoli situazioni, la EFF, in collaborazione con Carpathia, avrebbe attivato un apposito servizio per permettere agli utenti di rientrare in possesso dei propri file ma a partire dal momento dell’annuncio e sino ad oggi i conti dell’hosting provider non hanno ricevuto alcun versamento da parte di Dotcom.

MegaUpload, annullata la confisca dei beni a Kim Dotcom?

Il processo a Kim Schmitz (aka Kim Dotcom) registra un altro colpo di scena. L’alto Tribunale della Nuova Zelanda, ha dichiarato nulla la confisca dei beni subita dal fondatore di MegaUpload spiegando che il raid della polizia ai suoi danni è stato effettuato in maniera “prematura” e viziato da un errore di procedura che avrebbe impossibilitato Schmitz a difendersi in maniera adeguata.

Il raid a cui si riferisce la corte neozelandese è quello avvenuto lo scorso gennaio, in contemporanea con la chiusura di MegaUpload e MegaVideo, nel quale Dotcom e dei suoi collaboratori sono stati arrestati vedendo sequestrati beni per oltre 200 milioni di dollari. Fra questi, conti in banca e numerose auto di lusso.

Megaupload, Kim Schmitz difende se stesso e il suo impero

 Kim Schmitz

Sono trascorsi poco più di dieci giorni da quando Kim Schmitz, il fondatore dell’impero Megaupload, è stato scarcerato su cauzione ottenendo nuovamente la sua libertà seppur sottoposta ad alcune limitazioni, almeno per il momento.

La libertà di Dotcom non sembrerebbe però essere stata cosa gradita alle autorità di Washington che, così come dichiarato, preferirebbero vedere il fondatore di Megaupload nuovamente dietro le sbarre, una richiesta questa che è però stata negata dal giudice.

Frattanto, comunque, Dotcom ha già avuto modo di rilasciare alcune interviste nelle quali, nonostante sia atteso l’esito del processo contro Megaupload, è apparso come tutt’altro che arrendevole.

Dotcom, infatti, ha fatto sapere che durante i giorni passati in cella ha avuto modo di riflettere attentamente sulla vicenda giungendo, infine, ad una precisa conclusione: “non possono vincere”.

Il fondatore di Megaupload è stato scarcerato su cauzione

Kim Schmitz, il fondatore dell’impero Megaupload meglio conosciuto come Kim Dotcom, è stato scarcerato, nel corso delle ultime ore, previo versamento di una cauzione.

Messo in carcere dopo il blitz condotto dall’FBI per l’oramai ben nota questione Megaupload e per la violazione dei diritti d’autore ad essa relativa, era stato arrestato in Nuova Zelanda circa 30 giorni addietro ed al terzo tentativo attuato dai suoi legali Schimtz è riuscito ad ottenere nuovamente la libertà.

Infatti, dopo che i beni di Schimtz sono stati posti completamente sotto sequestro, i giudici hanno ritenuto che la misura detentiva adoperata non fosse più proporzionata e, inoltre, secondo quanto disposto dalla Corte l’accusa non sarebbe stata in grado di dimostrare chiaramente che l’imputato sia in possesso di ulteriori proprietà nascoste alle indagini degli inquirenti.