iRadio debutto WWDC 2013

Apple, iRadio potrebbe debuttare alla WWDC 2013

iRadio debutto WWDC 2013

Attenendosi ad alcune indiscrezioni pubblicate proprio nel corso delle ultime ore dall’autorevole New York Times Apple vorrebbe lanciare il suo servizio di streaming musicale, identificato per convenzione con il nome di iRadio, in occasione della WWDC 2013 e per farlo starebbe cercando di mettere a punto il prima possibile gli ultimi accordi con le case discografiche.

Di iRadio se ne parla oramai da mesi e mesi a questa parte ma gli accordi con le major pare siano stati particolarmente complessi a causa della tariffa in royalities proposta da Apple e troppo bassa rispetto a quanto offerto dalla concorrenza.

Adesso, invece, corre voce che Apple abbia riallineato i propri prezzi con quelli del mercato al punto tale da essere riuscita a stringere accordi con ben tre delle più importanti casi discografiche, quali Universal, Sony ed ora anche Warner.

Apple ha brevettato le EarPods biometriche

Apple, problemi con Sony sugli accordi per iRadio

iRadio problemi Sony

iRadio, il nome assegnato per convenzione al presunto servizio di streaming musicale simil Pandora e Spotify che Apple avrebbe in cantiere, sembrava essere in dirittura d’arrivo o almeno questo hanno lasciato intendere le indiscrezioni delle scorse settimane ma a quanto pare la presentazione del servizio verrà ritardata a causa di un intoppo.

Il lancio di iRadio potrebbe infatti non avvenire in occasione della WWDC 2013 oramai alle porte slittando di qualche mese a causa di alcuni problemi con Sony.

Il Financial Times riporta infatti che Sony, a differenza delle altre major coinvolte, non sarebbe particolarmente favorevole a stringere accordi con Apple per rendere disponibile il nuovo e tanto chiacchierato servizio.

Sony, nel dettaglio, sembrerebbe non essere intenzionata a cedere sino a quando gli introiti non verranno alzati ulteriormente.

CES 2014, YouTube presenterà il codec VP9 per lo streaming dei video 4K

YouTube, cancellate le false visualizzazioni delle major

YouTube cancella false visualizzazioni major

Il fatto che le major non abbiano mai visto di buon occhio alcune delle pratiche intraprese dalle varie piattaforme di video sharing e, nello specifico, da YouTube non è sicuramente una novità ma quanto accaduto nel corso delle ultime ore sul “tubo” ha ben poco a che vedere con tutto ciò.

Su YouTube, infatti, i canali ufficiali delle etichette discografiche Universal Music e Sony Music hanno perso un totale di circa 2 miliardi di visualizzazioni ed il motivo non è riconducibile ad alcun bug o malfunzionamento dei contatori della piattaforma video bensì a Google stessa.

Sono stati infatti gli stessi tecnici di YouTube che, adottando misure decisamente drastiche, hanno deciso di punire le due grandi etichette riducendo il numero complessivo di visualizzazioni da parte degli utenti.

Kim Dotcom, Megaupload ritornerà ma questa volta cifrato

Kim Dotcom Mega

Mentre The Pirate Bay ha scelto di affidarsi al cloud per aggirare la collera delle major e delle autorità Kim Dotcom è invece alle prese con ulteriori soluzioni alternative mediante cui evitare di incappare in eventuali tentativi di raid da parte dei governi.

Nel corso di una recente intervista con la redazione di Wired Kim Dotcom si è infatti dichiarato pronto a tornare in scena e con lui anche Megauload, il celebre servizio di hosting chiuso all’inizio dell’anno corrente dall’FBI, ma, a differenza di quanto fatto in passato, il nuovo progetto è destinato a portare con sé tutta una serie di importanti novità che lo diferenzieranno da quanto precedentemente proposto e da tutto quanto di simile vi sia attualmente sulla piazza.

Il nuovo Megaupload, nello specifico, si chiamerà semplicemente Mega ed andrà a configurarsi come un servizio per l’archiviazione e la condivisione dei file caratterizzato da due elementi fondamentali quali la segretezza e la robustezza.

Ogni volta che un utente caricherà un file sui server di Mega verrà impiegato un complesso algoritmo di cifratura che renderà il file in questione praticamente irriconoscibile dall’esterno.

BiTorrent monitoraggio

Microsoft sostiene Pirate Pay per combattere la pirateria su BitTorrent

Pirate Pay download illegali BitTorrent

Le major del mondo del cinema e di quello della musica d’ora in avanti dormiranno sonni più tranquilli potendo contare su un nuovo alleato per contrastare la pirateria su internet e questa volta, a quanto pare, c’è lo zampino, seppur indirettamente, di Microsoft.

Una piccola azienda russa dal nome di Pirate Pay ha infatti realizzato un apposito sistema in grado di bloccare i download illegali sulla rete BitTorrent ed a sostenere economicamente lo sviluppo della tecnologia in questione investendo la modica cifra di 100.000 dollari è stata proprio Microsoft.

Tutto ha avuto origine circa tre anni fa quando gli sviluppatori hanno messo in piedi un apposita tecnologia per la gestione del traffico che durante la fase di test si è poi rivelata in grado di bloccare anche quello basato sul protocollo di file sharing BitTorrent.

Megaupload processo

Megaupload: il processo potrebbe saltare

Megaupload processo

Per lo spinoso caso Megaupload di cui si parla da ormai diverso tempo a questa parte potrebbe celarsi, direttamente dietro l’angolo, una svolta del tutto imprevista, almeno sino a pochi giorni addietro, in grado di sovvertire totalmente tutto quanto, o quasi, reso noto sino a questo momento.

Relativamente al caso Megaupload, infatti, potrebbe emergere un grave errore procedurale da parte delle autorità a causa della mancanza di sicurezza circa l’opportunità di poter procedere nei confronti di Megaupload sfruttando i documenti consegnati dallo stesso Dotcom, così come dichiarato dal giudice Liam O’Grady all’FBI.

Infatti, stando a quanto messo in evidenza da Ira Rothken, uno degli avvocati di Megaupload, non sarebbe possibile procedere nei confronti di una data società sfruttando quella che è la documentazione in possesso di Dotcom in quanto riferita inequivocabilmente ad una persona civile.

Megaupload processo

Megaupload: i dati a rischio e l’amicizia delle major

Megaupload dati

Dopo l’oramai ben noto blitz delle autorità statunitensi che ha portato alla successiva ed inevitabile chiusura dei servizi Megaupload, all’arresto di Kim Dotcom ed alla sua libertà vigilata sono seguiti periodi di silenzio, seppur brevi, circa l’evoluzione della vicenda.

Nel corso delle ultime ore, però, il caso Megaupload è tornato nuovamente a far parlare di sè a gran voce e la questione, questa volta, verte prevalentemente sulle sorti dei dati archiviati dagli utenti mediante l’oramai ex servizio di file hosting.

Già qualche settimana fa, a tal proposito, si era discusso del problema della conservazione dei dati archiviati dagli utenti su Megaupload, una procedura che, upload del materiale protetto da copyright a parte, veniva eseguita da numerosi internauti per il backup o, ancora, per la condivisione di file dalle grandi dimensioni perfettamente legali.

Quindi, al fine di ovviare all’insorgere di ulteriori spiacevoli situazioni, la EFF, in collaborazione con Carpathia, avrebbe attivato un apposito servizio per permettere agli utenti di rientrare in possesso dei propri file ma a partire dal momento dell’annuncio e sino ad oggi i conti dell’hosting provider non hanno ricevuto alcun versamento da parte di Dotcom.

YouTube aggiunge nuovi controlli per i Partner

YouTube

Nonostante abbia passato molti momenti difficili dal punto di vista finanziario, YouTube è riuscita a sopravvivere ed a mettere da parte tutte le difficoltà, riprendendo i contatti con partner musicali molto importanti e riuscendo nel frattempo ad organizzare eventi live del livello del Concerto degli U2 di qualche giorno fa, che (come vi abbiamo già anticipato) ha registrato ben 10 milioni di visualizzazioni. Senza dubbio, una ripresa del genere è dovuta almeno in parte al restaurarsi dei rapporti con le major discografiche, che danno un contributo enorme al portale con i loro portali.

Qtrax file sharing legale, ma in Italia?

Qtrax file sharing legale, ma in Italia?

Qtrax, ne sentirete parlare spesso, infatti si tratta di un innovativo sistema peer to peer per la condivisione della musica. Il tutto legale e sponsorizzato dalle major stesse. Vi starete chiedendo:”Ma la fregatura dovè?” Semplicemente non c’è, infatti l’etichette discografiche guadagneranno grazie alla percentuale di pubblicità che Qtrax condividerà con loro.

Gli utenti possono contare su un catalogo di ben 5 milioni di brani che nei progetti è destinato a salire fino all’enorme cifra di ben 25 milioni. Non mancheranno contenuti esclusivi per questo nuovo portale. L’unica limitazione, che penso personalmente verra presto rimossa, è che i brani sono protetti dal sistema DRM Windows Media quindi addio masterizzazione su CD e addio Ipod. Inoltre per il momento la piattaforma è disponibile solo per XP e Vista.