R-Crypto: creare, gestire e crittografare contenitori virtuali per proteggere i propri file

Proteggere i propri dati personali ed evitare che terzi possano accedervi è sicuramente una tra le principali priorità della maggior parte degli utenti.

Per proteggere nel miglior modo possibile i propri dati sensibili è possibile ricorrere all’utilizzo di una tra le tante ed apposite applicazioni adibite, appunto, proprio a tal scopo.

Qui su Geekissimo, nel corso del tempo, abbiamo avuto modo di fare la conoscenza di diverse risorse di questo tipo ma qualora, cari lettori, foste alla ricerca di ulteriori alternativa allora sarete sicuramente ben felici di poter fare la conoscenza di R-Crypto.

Si tratta di un software gratuito ed utilizzabile su tutti i sistemi operativi Windows (sia a 32-bit sia a 64-bit) che, una volta avviato, consente di crittografare file e cartelle e di salvarli in drive o contenitori virtuali protetti e sicuri a cui sarà possibile accedere, previa immissione della relativa password, direttamente dalla finestra dell’applicativo o anche da Windows Explorer.

UE: le nuove regole per la protezione dei propri dati in rete

Nuove regole UE protezione dai personali in rete

Nel corso delle ultime ore Viviane Reding, Commissario Europeo alla Giustizia, ha iniziato a ragionare su quelle che, tra qualche tempo, dovrebbero conformarsi come le nuove regole grazie alle quali garantire un’adeguata protezione ai dati telematici degli utenti.

Le nuove regole saranno presentate in via ufficiale il prossimo mercoledì al World Economic Forum in Svizzera e le novità esposte andranno a configurarsi come tutt’altro che di poco conto, sia per quanto concerne le aziende operanti in rete sia per quanto riguarda gli utenti e, nello specifico, gli internauti.

Mediante le nuove regole nessuno, così come dichiarato dal Commissario Viviane Reding, potrà giustificare il proprio grado di disattenzione al rispetto della privacy e tutte le aziende operanti in rete, social network inclusi, dovranno garantire ai cittadini europei quello che, senza mezzi termini, può essere definito come “il diritto ad essere dimenticati”.