Microsoft si mette il cappello rosso

Microsoft ha capito. Più tardi forse di molte altre aziende ma ha accettato il fatto che il futuro va affrontato all’insegna dell’interazione e non della chiusura. Come massima produttrice di sistemi operativi consumer, BigM ha fatto un altro passo nel mondo open, siglando un accordo con Red Hat.

L’accordo permetterà agli utilizzatori dei sistemi enterprise server di Microsoft e Red Hat di poter reciprocamente virtualizzare i rispettivi sistemi in sicurezza grazie alla nuova interoperabilità certificata.

Luce sugli attacchi ai server RedHat

Il 14 agosto scorso alcuni dei server di RedHat hanno subito dei pesanti attacchi con accessi non autorizzati e, per questo motivo, sono stati messi offline per qualche giorno (ho personalmente avuto problemi nell’aggiornamento del codice sorgente di alcuni progetti per tutta la mattinata del 18 Agosto).
In questi giorni i responsabili della società stanno cercando di far luce e assicurare gli utenti su quanto di “malevolo” è stato fatto e se ci possa essere qualche pericolo per l’utente finale.

Il sospetto è che alcuni pacchetti RPM, quelli che nelle distribuzioni RedHat based (quindi CentOS, RHEL e Fedora) sono usati per installare software e componenti, possano essere stati in qualche modo compromessi.
In particolare, per quello che riguarda la distruzione concepita per i desktop degli utenti “casalinghi”, Fedora, si è esposto con alcune dichiarazioni direttamente il project manager del progetto, Paul Frields.